Il direttore d’orchestra e autore tra i più premiatidella musica italiana: «Del Festival mi manca il dietro le quinte. Il mio brano preferito, Ti lascio una canzonecon Gino Paoli. Beatrice Venezi? Brava all’ascolto, meno dal vivo»
Peppe Vessicchio è per antonomasia il Festival di Sanremo, presenza fissa dal 1990, anno della reintroduzione dell’esecuzione delle canzoni con orchestra dal vivo, con Mia Martini e Mango. Dopo di allora è tornato all’Ariston altre 26 volte fino al 2022, festeggiando le nozze d’argento nel 2020, insieme a Le Vibrazioni, vincendo come direttore d’orchestra in quattro occasioni: nel 2000 con gli Avion Travel; nel 2003 con Alexia; nel 2010 con Valerio Scanu e nel 2011 con Roberto Vecchioni. Da qualche anno non lo vediamo sul podio dell’Ariston perché dopo aver lasciato la direzione d’orchestra del Festival e di Amici di Maria De Filippi, dirige degli orchestrali veramente stravaganti con un progetto stimolante ed entusiasmante, ovvero come affinare il vino in musica. Lo abbiamo incontrato a Rocchetta Tanaro (Asti) proprio in occasione della presentazione dei risultati del suo ultimo esperimento vinicolo, la Barbera Rebarba. Da anni il maestro studia con il laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale dell’Università di Firenze il modo in cui tutti gli organismi viventi reagiscono positivamente quando gli armonici si combinano in modo naturale. Nel 2017 ha scritto un libro con Angelo Carotenuto dal titolo La musica fa crescere i pomodori. Sono decine di anni che gli studiosi delle università americane osservano i fenomeni generati dalla musica di Mozart, ad esempio le mucche del Wisconsin producono più latte ascoltando le musiche del compositore austriaco. E perché quest’effetto non potrebbe avvenire su altri prodotti della natura? Per cercare il codice giusto, il maestro si è rimesso a studiare Mozart all’età di cinquant’anni. E dalla musica di Mozart, armonicamente perfetta, nasce il metodo «Fre&Man».
Maestro, cosa significa?
«Fre&Man ovvero Frequenze e Musica Armonica Naturale, con musiche appositamente composte che spaziano su più tonalità per massimizzare le possibilità di entrare in empatia con il sistema e aprire le cerniere elettriche. Questa tecnica di armonizzazione funziona anche con altri alimenti, come con la grappa Ditirambo della distilleria Berta di Mombaruzzo».
Arriviamo al vino e a Rocchetta Tanaro.
«Arrivo a Rocchetta Tanaro grazie all’amicizia con Beppe Sardi, un cuoco conosciuto durante il tour Grande viaggio Insieme di Conad. Un’amicizia basata sul fatto che Beppe suona nella banda di Rocchetta Tanaro, quindi la musica e la gastronomia sono stati i loro punti d’incontro. Con Beppe ho iniziato un’avventura di conoscenze, dalle sue passioni per la cucina piemontese alla mia passione per la ricerca dell’armonia in ogni situazione. Nel 2016 nasce con la Cantina Post dal vin una Barbera d’Asti armonizzata in musica, Rebarba. Il nome è l’anagramma di Barbera e il disegno sull’etichetta ricorda il mio volto. Nella vendemmia 2021 si aggiunge un altro tassello al progetto Rebarba con l’uscita di una Barbera d’Asti vinificata con uve conferite da soci che coltivano in biologico».
Come funziona questa Barbera armonizzata?
«La musica ha influenze positive e benefiche non solo sul nostro umore, ma anche sul nostro organismo ed anche il vino è un organismo vivente e reagisce così come gli umani, le piante o gli animali. Le note inducono il vino a cercare, all’interno di se stesso, delle condizioni di equilibrio. Cambiano i legami tra le molecole, legami che sono di natura elettrica. Il vino non cambierà nella sua composizione, ma avrà un miglioramento nel suo gusto tale da renderne straordinaria persino la longevità».
Non le manca Sanremo?
«Non mi manca il palcoscenico, il Festival lo seguo in televisione, mi manca l’esercizio professionale, la settimana che lo precede, i giorni delle prove, la convivialità con i colleghi, gli incontri, gli scambi di opinioni, i pronostici e le chiacchiere. Per trent’anni il Festival è diventato come una festa comandata: Natale, Epifania, Sanremo e Ferragosto. Ha scandito la mia vita e quella dei miei famigliari. Mi spiace dirlo, ma oggi il nostro lavoro è supportato da tanta elettronica e ci sono situazioni nelle quali il direttore può rimanere a casa. Per quanto mi riguarda ho fatto una scelta acustica diversa».
Vorrebbe prima o poi tornare all’Ariston?
«Il desiderio di ritornare a Sanremo è sempre presente, sono legato alla città, ai suoi profumi, quelli di mimosa ad esempio, ai suoi sapori, i carciofi e il Pigato. Ovviamente sono a Sanremo per un appuntamento di Sanremo per il sociale, una serie di incontri improntati sulla cultura e sulle categorie sociali fragili. Inoltre vado a visitare un liceo musicale. Da anni mi occupo delle orchestre giovanili e la formazione dei giovani musicisti dell’Accademia Peparini di Roma».
A quale delle sue composizioni si sente più legato?
«Senza dubbio Ti lascio una canzone, scritta e musicata insieme a Gino Paoli, un brano struggente per celebrare la fine di un momento vissuto insieme. Era il 1985 eravamo in tournée. Da quel testo ho imparato anche una lezione di vita. Senza dimenticare anche Sogno, in collaborazione con Andrea Bocelli, un successo mondiale».
Cosa ne pensa delle donne alla direzione d’orchestra?
«Quando ho ascoltato Beatrice Venezi dirigere mi è piaciuta molto. Quando l’ho vista dirigere un po’ meno, perché ho percepito una sovrabbondanza della direzione rispetto a quello che stavo sentendo. Ci sono momenti nella direzione dove il direttore è quasi inutile, mentre in altre fasi il direttore è l’unico punto di riferimento per gli orchestrali. La mancanza di sobrietà vale per entrambi i sessi. Occorre cercare una relazione con l’orchestra, fatta di tante professionalità».
Il momento dell’attacco dato dal direttore d’orchestra è un momento cruciale. E per armonizzare il vino?
«La capacità di percezione, ovvero sentire quando tutti sono pronti, è fondamentale. L’orchestra è composta da molti strumenti, il vino è una sola entità, ma anche il vino ha un suo tempo, anche quello di sceglierlo per consumarlo».
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