È l’approvazione delle delibere di giunta di 12 Comuni contermini riguardanti l’affidamento dell’incarico legale sulla controversia relativa alla nomina dell’amministratore unico di Iris Acqua, a suscitare, sul caso, la reazione «incredule» dell’amministrazione comunale di Monfalcone. Per comprendere il tutto bisogna ritornare al 20 novembre scorso quando i primi cittadini di Ronchi, Staranzano, San Canzian, Turriaco, San Pier, Grado, Romans, Gradisca, Sagrado, Villesse, Mariano e Savogna hanno richiesto ai soci, alla società e ad Ausir di riconsiderare le scelte prese all’assemblea del 31 luglio 2024 «riservandosi di tutelare in tutte le sedi opportune la posizione dei soci e della società al fine di ripristinare il rispetto delle regole».
Gli enti in questione hanno poi preso atto «dell’assenza di risposte in merito ai soci di maggioranza e ritenuta la necessità di «mantenere gli equilibri e i presupposti per l’esercizio di controllo» della società, hanno pure deciso di affidare l’incarico ad un legale «volto a valutare ed esperire i rimedi più idonei alla tutela degli interessi dei soci». Da questo è nata l’idea di delegare il Comune di Ronchi dei Legionari a seguire le procedure di assistenza legale che sono state assunte dallo Studio Legale Di Danieli, nella persona dell’avvocato Gianna Di Danieli del foro di Trieste, che per una prima analisi di studio ha quantificato il compenso legato a questa attività in 5846,48 euro, cifra che andrà ripartita in parti uguali tra gli enti che hanno promosso la contestazione.
Si tratta di un caso che non è passato inosservato agli assessori monfalconesi Anna Cisint e Paolo Venni. «Questi Comuni danno mandato a quello di Ronchi di proporre ogni azione secondo loro a tutela degli enti nella vicenda della nomina del nuovo presidente Martellos – afferma Cisint – un incarico che avrà un impegno economico per le municipalità coinvolte. Ma questo è un atto ormai inoppugnabile, non è possibile più fare ricorso. Emerge una sola verità cioè che la sinistra è a caccia di sedie. L’obiettivo non è tanto sostituire Martellos ma essere presenti in Cda. La sinistra ha perso il potere e ora cerca di moltiplicare le sedie».
Per Venni «si tratta di un atteggiamento che sotto il profilo giurisdizionale è incomprensibile perché gli accordi parasociali sono evidenti». L’assessore monfalconese alle Partecipate ha poi ripercorso quanto avvenuto nel Coordinamento Soci, il soggetto che decide i comportamenti da attuarsi in assemblea, composto dalle municipalità di Monfalcone, Gorizia, Fogliano Redipuglia, Romans e Grado. «Il nome dell’avvocato Giulia Martellos è restato l’unica proposta dei comuni di centrodestra – sono le parole di Venni – Romans e Grado non avevano presentato nessun altro nome ma avevano richiesto unicamente il rinvio del Coordinamento Soci. Dunque la decisione della nomina di Martellos al 31 luglio. Quindi erano ben note scelte e scadenze».
E ancora Cisint: «non è chiaro l’obiettivo, con questa azione si mette in pregiudizio ciò che il Lodo Arbitrale da 120mila euro che il centrosinistra è stato condannato a pagare in conseguenza all’impugnazione della nomina del presidente precedente Gianbattista Graziani. Il Lodo aveva messo in sicurezza la situazione e fa giurisprudenza». «Non è possibile portare avanti delibere utili al Pd con i soldi della comunità» affonda Cisint che assicura l’allineamento sulla questione di Fogliano Redipuglia, Cormons, Doberdò e Capriva mentre nelle prossime ore pare che l’assessore Venni contatterà i sindaci di Farra e Mossa.
«È una richiesta avanzata per ricevere un parere – replica il sindaco di Ronchi, Mauro Benvenuto – costerà circa 400 euro a ciascun richiedente e non avrà un impatto determinante sulle finanze comunali. Per noi la situazione è chiara: sono mancate delle risposte specifiche sui patti parasociali. Non è una questione di poltrone da occupare ma la richiesta di far rispettare i patti». «Abbiamo sempre ribadito che non è mai stata messa in discussione la figura dell’avvocato Martellos – aggiunge – al centro della questione c’è invece il problema della rappresentanza». «Secondo noi la spesa legale sostenuta per l’elaborazione di un parere potrà giovare per chiarire la situazione – conclude il primo cittadino ronchese – perché Cisint si agita se ritiene che tutto sia corretto?».
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