Un numero significativo di osservazioni, ben 19 documenti provenienti da associazioni, gruppi politici e comitati, si sono uniti a 11 redatti da enti pubblici, evidenziando una protesta che non ha precedenti rispetto alla versione precedente del piano.
Le osservazioni, stimate in oltre 70 in base alla media di 4 per ciascun soggetto, hanno puntato il dito contro la nuova impostazione del Piano, accusata di essere orientata più verso le strade e le autostrade che verso il rilancio della ferrovia, un’inversione di tendenza rispetto alla visione di “cura del ferro” proposta nel 2021. “In questa nuova versione del Piano, tutta l’attenzione sembra concentrata su strade e autostrade, mentre il ruolo della ferrovia è ridotto notevolmente,” ha dichiarato un rappresentante di una delle numerose associazioni che hanno criticato il progetto.
Tra le critiche, la previsione di sei nuovi progetti controversi: il raddoppio del Tunnel del Monte Bianco, lo smantellamento della tratta ferroviaria Aosta-Pré-Saint-Didier, nuove gallerie autostradali, e un inedito collegamento funiviario tra la Valle d’Ayas e il Breuil, per citarne alcuni. Questi interventi sono stati ritenuti, da molte parti, dannosi per l’ambiente e a favore di un modello di mobilità poco sostenibile. “Questi progetti rischiano di compromettere irreparabilmente l’ambiente e di favorire un modello di sviluppo che non è né sostenibile né utile per il futuro della nostra regione,” ha aggiunto un membro di un comitato ambientale locale.
Tuttavia, l’assessore Bertschy ha risposto con determinazione, sostenendo che il Piano non è solo una risposta alle necessità infrastrutturali ma una visione strategica, “coraggiosa e pragmatica” destinata a rilanciare le infrastrutture esistenti. “Il Piano regionale dei Trasporti presenta una visione strategica, coraggiosa e pragmatica che mira a rilanciare le vecchie infrastrutture di trasporto presenti nella nostra Regione,” ha dichiarato Bertschy durante la seduta del 12 febbraio. Secondo Bertschy, il Piano ha già raccolto il sostegno di molte forze politiche di maggioranza, associazioni di categoria e sindacati, e, grazie a questa nuova visione, la Valle d’Aosta si sta finalmente dotando di obiettivi concreti. “Grazie a questo documento, la Valle d’Aosta va oltre le dichiarazioni politiche e finalmente propone obiettivi concreti da perseguire in futuro.”
Tra le posizioni critiche, la proposta di un nuovo tracciato autostradale per superare la congestione nella bassa valle e l’idea del raddoppio del Tunnel del Monte Bianco sono considerati segni di un’inclinazione troppo “autostradale” della pianificazione. “Questi progetti non risolvono il problema della congestione, ma aggravano ulteriormente l’impatto ambientale e sociale della nostra regione,” ha affermato un rappresentante di un’associazione di cittadini.
In risposta a queste critiche, l’assessore ha sottolineato come il Piano, pur includendo alcune soluzioni di trasporto individuale come le gallerie autostradali, punti comunque a migliorare il trasporto pubblico, a ridurre i costi delle autostrade e a favorire lo sviluppo di collegamenti tra le vallate, sia ciclabili che funiviari. “Il Piano propone anche una soluzione di trasporto pubblico per recuperare un’infrastruttura inutilizzata da anni come la Ferrovia Aosta-Pré-Saint-Didier,” ha spiegato Bertschy. L’assessore ha inoltre invitato a non interpretare le osservazioni come un rifiuto totale del Piano, ma come opportunità per affinare alcuni aspetti e integrare nuove soluzioni. “Le osservazioni pervenute non sono solo critiche, ma suggeriscono anche idee e miglioramenti che ci aiuteranno a perfezionare il Piano,” ha dichiarato.
In particolare, la posizione dell’amministrazione comunale di Aosta ha trovato spazio nel dibattito: essa si è espressa favorevolmente riguardo alla realizzazione di un “attraversamento a raso dei binari” nella stazione di Aosta, una proposta considerata fondamentale per la creazione di un punto di interscambio strategico per il trasporto. “La creazione di un attraversamento a raso dei binari a Aosta è di fondamentale importanza per la funzionalità della stazione e per il miglioramento della mobilità nella nostra città,” ha commentato il sindaco di Aosta.
In conclusione, il Piano approderà nell’Aula del Consiglio regionale proprio alla vigilia delle elezioni regionali, un momento cruciale per il confronto politico preelettorale. Se da un lato le critiche si concentrano su scelte infrastrutturali percepite come retrograde, dall’altro l’assessore Bertschy difende con forza il Piano come un passo importante verso il miglioramento delle nostre infrastrutture e verso la realizzazione di una rete di trasporti più integrata. “Il Piano è un passo fondamentale per la modernizzazione delle infrastrutture della nostra regione,” ha concluso Bertschy. Tra favorevoli e contrari, il dibattito è destinato a proseguire, con l’auspicio che le osservazioni possano contribuire a migliorare il piano finale, rendendolo più sostenibile e attento alle esigenze di tutti.
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