Perché non trasferire la sede della Giustizia in via Pioda 7 a Lugano, nell’attuale sede di BancaStato? La soluzione è stata suggerita, tramite un’interpellanza presentata al governo cantonale, dalla deputata in Gran Consiglio Amalia Mirante, che la reputa interessante e vantaggiosa, siccome lo stabile sarebbe “disponibile e quasi già di proprietà dello Stato”. Una soluzione, tuttavia, difficilmente realizzabile, secondo il sindaco di Lugano Michele Foletti.
Anzitutto, dal punto di vista di Lugano, dichiara alla ‘Regione’ il sindaco, «la proposta è senza dubbio interessante perché propone una sede cittadina per la Giustizia». Quindi, è in linea con la posizione del Municipio di Lugano. D’altro canto, però, precisa, «è una soluzione tardiva, perché le regole del gioco, stabilite dal Cantone, devono valere anche per BancaStato». In effetti, ricorda Foletti, «il Consiglio di Stato ha indetto un concorso per sondare chi fosse disposto a mettere a disposizione immobili per i quattro settori della Giustizia. Vero che il governo cantonale potrebbe sempre decidere di rivedere tutto, ma non credo che lo farebbe: non sarebbe giusto nei confronti di tutti quelli (privati compresi), che hanno partecipato al bando, presentando proposte entro il termine del 10 gennaio scorso. Se lo facesse perderebbe credibilità». Allo stesso modo, agli occhi del sindaco di Lugano, proprio perché il bando è scaduto da oltre un mese, anche la proposta proveniente da Chiasso e la successiva interrogazione vengono ritenute «fuori tempo massimo e presentate unicamente ai fini di assicurarsi visibilità mediatica».
Risposte timide all’atto parlamentare
A proposito dello stesso tema, sono timide le risposte fornite dal Municipio di Lugano all’atto parlamentare presentato dal gruppo in Consiglio comunale di Avanti con Ticino&Lavoro (primo firmatario Giovanni Albertini). Alla prima domanda che ha chiesto se l’Esecutivo fosse informato di un eventuale cambio di strategia di Ail Servizi Sa, per l’operazione immobiliare che si è assunto con l’offerta al Consiglio di Stato il complesso di Sant’Anna (ex Bsi) quale possibile sede della Giustizia, l’autorità politica sostiene di non avere la competenza né gestione strategica della società anonima. Il Municipio non si espone nemmeno in merito alle modalità di finanziamento dell’acquisto del comparto, che “rientrano nelle competenze gestionali di Ail Servizi Sa”. Solo nel caso fosse necessario un intervento che chiama in causa direttamente la Città, “il Municipio valuterà attentamente tale questione, sottoponendola, se del caso, all’approvazione del Consiglio comunale” e scrive di non essere “informato circa eventuali modalità di finanziamento del comparto Efg da parte di Ail Servizi Sa”, che, lo ricordiamo, dovrà lasciare la sede di Gemmo a Breganzona.
Municipio escluso dalle garanzie
L’Esecutivo non si sbilancia nemmeno sulle garanzie bancarie a sostegno dell’operazione e l’eventuale intervento pubblico: “Il Municipio non ha ricevuto richieste formali per la concessione di garanzie bancarie relative a questa operazione. Qualora una simile richiesta dovesse essere avanzata, ne valuterebbe l’impatto sui conti pubblici, analizzando i rischi e sottoponendo, se del caso, ogni decisione all’approvazione del Consiglio comunale”. Lo scorso 14 gennaio, tuttavia, avevamo sottolineato come l’operazione avesse ottenuto l’appoggio dell’Esecutivo cittadino, che l’ha difesa su ‘laRegione’. Il giorno successivo, invece, era emerso che la società partecipata, nel suo portafoglio, ha i mezzi necessari per concludere l’operazione e che la soluzione di finanziamento non sarebbe così complicata, soprattutto con in mano un contratto firmato da un ente pubblico, a cui gli stabili potrebbero essere affittati a prezzo di costo. I promotori avevano assicurato che al momento quella di via Peri è un’ipotesi di lavoro.
Un’ipotesi di lavoro nella quale potrebbe entrare in gioco anche la Torre est del Polo sportivo e degli eventi (Pse), visto che, lo ricordiamo, quest’ultima è stata anch’essa candidata quale possibile sede per la Giustizia. In quegli spazi della Torre est del Pse, però, il Municipio prevedeva di insediare la sede unica dell’amministrazione comunale. Per questo, ha inviato una comunicazione a tutti i suoi collaboratori precisando che “nel caso in cui il Cantone scegliesse gli spazi della Torre est, l’amministrazione comunale potrebbe essere centralizzata in via Peri”.
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