Continua il confronto per individuare la figura che sfiderà il sindaco uscente Franco Ianeselli
Chi sperava che davvero questa si rivelasse la settimana decisiva per la scelta del candidato sindaco del centrodestra per il capoluogo dovrà mettersi il cuore in pace. A meno di accelerazioni dell’ultima ora, infatti, la decisione finale sulla figura che il prossimo 4 maggio sfiderà Franco Ianeselli al voto maturerà non prima della prossima settimana. Anche alla luce degli ultimi sviluppi emersi mercoledì nel corso di un incontro romano fissato tra i vertici nazionali del centrodestra per analizzare la situazione dei capoluoghi di provincia in vista del prossimo appuntamento alle urne. Di fronte alla rosa di candidature emerse a livello locale, infatti, la Lega ha fatto la voce grossa. Mettendo sul tavolo il nome del capogruppo provinciale ed ex assessore Mirko Bisesti. E facendo capire che su questa figura il Carroccio non si arrenderà tanto facilmente. Ritenendola più forte rispetto alla candidata sindaca indicata da Fratelli d’Italia: la titolare di due esercizi pubblici, con esperienze in Progetto Trentino, Ilaria Goio.
Verso il voto
«Sono sconcertato» tuona però il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia Alessandro Urzì. Che in queste settimane ha convocato i tavoli provinciali lanciando a più riprese moniti agli alleati per chiudere in fretta la partita del candidato sindaco di Trento. «Abbiamo presentato il nome di Ilaria Goio — spiega il deputato — ormai da qualche settimana. E ora ci troviamo di fronte a questo irrigidimento di cui non capisco francamente la ragione». E che, di fatto, porta con sé un nuovo stallo. L’ennesimo. «Abbiamo aspettato mesi pazientemente che il patron del Trento calcio Mauro Giacca dica di sì — si sfoga il coordinatore regionale meloniano — poi abbiamo presentato una nostra candidatura. E ora la Lega ci dice che vuole puntare sul proprio candidato». Nessuna avvisaglia di rottura della coalizione, assicura Urzì. Che però non trattiene l’irritazione. Facendo capire che lui, in questa situazione, tavoli locali non ne convocherà più. Almeno per ora. Almeno fino a quando da Roma non ci saranno ulteriori sviluppi di questo «contenzioso».
A non aver appreso con entusiasmo la proposta del Carroccio nazionale è però anche il diretto interessato. Dopo essere stato indicato più volte, nei mesi scorsi, tra i papabili per la candidatura a sindaco del capoluogo, Bisesti a un certo punto aveva detto stop. E di fronte alle lungaggini, alla «telenovela» della candidatura di Giacca, a un quadro sempre più difficile per il centrodestra in chiave elettorale, il capogruppo leghista aveva fatto sapere di non essere disponibile a presentarsi alle urne nella sfida contro Ianeselli. Tanto che negli ultimi tavoli locali il suo nome non era emerso: si era parlato, piuttosto, di possibili candidature femminili, come Martina Loss o Stefania Segnana. Eppure a Roma di queste dinamiche non sembra essere filtrato granché, visto che mercoledì il Carroccio è andato dritto su di lui. «Ma io non ho dato alcuna disponibilità » ha ripetuto ieri Bisesti a chi gli chiedeva conto delle notizie in arrivo dalla Capitale. Ben sapendo che, se il partito gli chiedesse il sacrificio, difficilmente potrebbe dire di no.
E a confermare la lettura è Diego Binelli. «Fin dall’inizio — spiega il segretario del Carroccio — la Lega aveva detto che, se fosse stato utile, avrebbe messo a disposizione la propria classe dirigente». E anche se «l’ultima parola spetta a chi viene indicato», è evidente che il nome dell’ex assessore rimane in cima alla lista per il partito del governatore. «Bisesti sarebbe un ottimo candidato sindaco» ammette Binelli. Che mantiene però i giochi aperti. Fissando la regia a Roma: «Come tutti i capoluoghi di provincia — spiega — la decisione sui candidati spetta a Roma. So che ci sono interlocuzioni anche su Trento. Ma sul tavolo ci sono più nomi, non solo quello di Bisesti. Si valuterà : attendiamo notizie dal livello nazionale».
Eppure a livello locale la rosa dei nomi sembrava più corposa, almeno fino all’ultimo incontro nella sede trentina di Fratelli d’Italia: c’era il nome dei meloniani (Goio), quello della Lega, quello di Forza Italia (Camilla Girardi). E anche il Patt aveva annunciato un proprio candidato (mai pubblicizzato). Si tratterà di capire quanto peserà il potere di Roma sulle scelte locali, soprattutto sulle componenti autonomistiche e territoriali della coalizione. Simone Marchiori minimizza. «I partiti nazionali hanno i loro riti — spiega il segretario del Patt — ma poi la valutazione si farà a livello locale. Questa non è una coalizione nazionale. Quindi la parte territoriale avrà voce in capitolo». Anche su Bisesti? «Si è sempre parlato di un candidato della società civile — risponde Marchiori — ma se cambia qualcosa lo valuteremo. Per ora sul tavolo locale i nomi sono ancora quattro e la proposta di Bisesti non è arrivata». Anche sui tempi della scelta il segretario autonomista vede il bicchiere mezzo pieno: «Ci sono i tavoli romani e quelli trentini. Quando ci convocheranno? Da Roma i parlamentari tornano per il weekend, quindi c’è il tempo».
In attesa di capire come proseguirà la vicenda, a sostenere una possibile candidatura di Bisesti alla sfida per la poltrona più importante di Palazzo Geremia è anche il governatore Maurizio Fugatti. «Bisesti — dice infatti il presidente della Provincia — è stato un ottimo assessore». Ma, precisa, «deciderà la coalizione chi indicare». Con una certezza: «Il centrodestra rimarrà unito, non ci saranno divisioni».
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