Consiglio Grande e Generale di San Marino, seduta della mattina di venerdì 14 febbraio 2025

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Esaurito il comma Comunicazioni l’aula inizia l’esame dei progetti di legge

Dopo il comma “Comunicazioni” – si legge nel report di Askanews -, approda in Aula in seconda lettura – nel corso della seduta del Consiglio Grande e Generale del 14 febbraio – il Progetto di legge “Misure per il consolidamento, lo sviluppo economico, il contenimento dei costi e disposizioni in materia fiscale”, a seguito dell’esame nell’ambito della III Commissione Consiliare Permanente.

Sul progetto di legge riferisce, per conto della maggioranza, Sandra Stacchini (PDCS): “I lavori della Commissione III si sono svolti in un clima costruttivo, affrontando, nelle numerose ore di lavoro, oltre all’esame degli emendamenti, diversi dei principali temi sui quali la Repubblica dovrà confrontarsi nel breve e medio periodo. Lo spirito con il quale la maggioranza ha approcciato i lavori è stato quello di ricondurre opportunamente i temi, ove possibile, verso appositi Progetti di Legge già depositati, o in via di deposito. L’attuale frammentarietà degli articoli di legge, spesso casualmente collocati nelle leggi di bilancio e che caratterizza da anni le modalità di lavoro del Consiglio Grande e Generale, comporta grandi difficoltà di consultazione ed emerge la necessità di Testi Unici. Si è privilegiato il rinvio ai Progetti di Legge rispetto all’adozione di decreti delegati da parte del Congresso. Nello specifico, per la problematica della casa – mutui agevolati e per il tema della cittadinanza sono già stati depositati appositi Progetti di Legge, alla discussione dei quali è stata rimandata la valutazione degli emendamenti sul tema presentati dai partiti di opposizione. Per i temi del sostegno alla famiglia, della genitorialità, della denatalità, della riorganizzazione dei centri estivi e delle rette degli asili nido è stato concordato un ordine del giorno, sottoscritto da tutti i gruppi, che impegna il Congresso di Stato a relazionare, entro il mese di marzo 2025, alla Commissione Consiliare Permanente I ed alla Commissione Consiliare Permanente IV congiuntamente. Gli ulteriori ODG sottoscritti da tutte le forze politiche e votati all’unanimità, impegnano: 1) il Presidente della Commissione III a convocare in audizione entro il mese di febbraio 2025 l’Organismo di Sorveglianza dell’operazione di cartolarizzazione, al fine di chiarire i vari aspetti emersi e approfondire le tematiche afferenti la sua attività. 2) il Congresso di Stato, con la supervisione scientifica della sezione archeologica del Museo di Stato, ad emettere entro il 31 luglio 2025 un bando per idee al fine di valorizzare il sito archeologico in località Paradiso di Domagnano 3) il Congresso di Stato entro il 30 settembre 2025: a presentare al Consiglio Grande e Generale una proposta di legge: 1. di adeguamento delle attuali norme in materia di diritto d’autore alle convenzioni internazionali di riferimento, sottoscritte e ratificate dalla Repubblica di San Marino, a completamento del progetto di assistenza legislativa avviato con l’Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale; 2. per l’affidamento all’Ufficio di Stato Brevetti e Marchi delle seguenti attività e funzioni: a) la gestione dei servizi relativi all’attività sopra descritta, con il compito di curare i servizi e le funzioni attinenti alle registrazioni dei titoli della proprietà industriale; b) il sostegno all’innovazione e alla capacità competitiva delle imprese mediante accesso al sistema della proprietà industriale e alla gestione di programmi e finanziamenti per la ricerca, all’innovazione e al trasferimento tecnologico; c) la cura dell’adeguamento della legislazione alle convenzioni internazionali in materia di diritto d’autore. 4) il Congresso di Stato entro il 30 settembre 2025: a intraprendere tutte le procedure necessarie per l’adesione della Repubblica di San Marino alla Convenzione del Consiglio d’Europa sulla coproduzione cinematografica, firmata a Rotterdam il 30 gennaio 2017 e di sottoporne lo strumento di ratifica al Consiglio Grande e Generale; ad avviare un confronto con i soggetti competenti, pubblici e privati, al fine di definire i criteri per l’istituzione di una Film Commission sammarinese, individuando la forma giuridica più idonea, definendo le funzioni e le competenze operative dell’organismo, con particolare attenzione al sostegno logistico, amministrativo e promozionale per le produzioni cinematografiche, proponendo una struttura organizzativa adeguata e le modalità di finanziamento per garantire il funzionamento della Film Commission; a valutare la possibilità di promuovere una specifica fiscalità per le produzioni audio visive a San Marino, nonché forme di agevolazione specifiche; a predisporre uno studio per gli auditorium in territorio rispetto alla capienza, gestione, innovazione tecnologica; 5) il Congresso di Stato entro il 30 settembre 2025: a riferire in merito alla competente Commissione in relazione al nuovo piano industriale e di ristrutturazione della San Marino RTV, attivare la ricerca di immobili adeguati ad una nuova sede della televisione di Stato, valutando un efficientamento della gestione dell’immobile del Kursaal”.

Per conto delle opposizioni, riferisce Gaetano Troina (D-ML):Nello scorso mese di novembre 2024, le forze politiche di opposizione sono state informate della volontà del Governo e della maggioranza di non procedere con uno standard bilancio di previsione dello Stato per l’esercizio 2025, ma piuttosto di trasferire il confronto e l’approfondimento su tematiche non strettamente legate ad un bilancio “tecnico” ad un apposito e separato provvedimento, destinato a contenere le linee di intervento prioritarie, come anche delineate nel programma di Governo, e gli interventi ritenuti emergenziali per le esigenze della cittadinanza. Tuttavia, tale approccio è venuto meno al momento stabilito come termine ultimo per il deposito degli emendamenti al presente progetto di legge, probabilmente a causa delle difficoltà interne alla maggioranza nel trovare un accordo su alcuni temi cruciali. Di conseguenza, sono stati quasi contestualmente depositati progetti di legge tematici, ad oggi in materia di emergenza casa e cittadinanza, non organizzando nessun incontro preliminare di confronto e chiedendo poi – durante i lavori della commissione – ai commissari di opposizione di ritirare i propri emendamenti legati a quelle tematiche, rimproverando allo stesso tempo che le proposte presentate fossero “spot” e risultassero necessari ulteriori approfondimenti. Doverosamente premesso quanto sopra, il presente progetto di legge: è stato depositato dalla Segreteria di Stato per le Finanze in data 15/11/2024; è stato portato in prima lettura durante la seduta del Consiglio Grande e Generale nel mese di novembre 2024; è stato discusso in Commissione III nelle sedute del 4 e 5 dicembre, con prosecuzione il 9, 10, 20, 21, 22 e 23 gennaio 2025. In questo contesto, le forze di opposizione, con spirito costruttivo e propositivo, hanno lavorato alla stesura di numerosi emendamenti, presentati nel termine prestabilito del 23 dicembre 2024. La nostra convinzione era che il progetto di legge avrebbe dovuto prendere il posto di un bilancio omnibus, comprendendo quindi interventi su più temi. Tuttavia, con il cambio di rotta verificatosi, siamo stati costretti a rivedere la nostra posizione, decidendo di presentare e discutere comunque gli emendamenti depositati, anche per rispetto al lavoro svolto dai gruppi di approfondimento delle rispettive forze politiche, nella speranza che lo stesso venisse poi preso in considerazione anche per futuri provvedimenti. Purtroppo, quasi tutti gli emendamenti dell’opposizione sono stati bocciati e il testo arriva in seconda lettura senza contenere alcuna misura emergenziale legata all’emergenza casa (nelle sue componenti relative ai mutui e agli affitti), al caro vita, al contrasto alla denatalità, alle misure per lo sviluppo economico e per il sostegno alle imprese. Di fatto, in questo modo, anche il fornire delle risposte urgenti alla cittadinanza è stato posticipato. Il provvedimento che emerge dai lavori della Commissione, in conclusione, è un provvedimento in sostanza politicamente vuoto rispetto alle ambizioni che l’importante titolo lasciavano desumere, che non risponde alle urgenti esigenze del Paese e che, soprattutto, non mostra quali sono i binari entro i quali intende lavorare la maggioranza. In sintesi, quella che doveva rivelarsi una “legge sviluppo” non risulta null’altro che una “legge contenitore”, con interventi slegati l’uno dall’altro e che intervengono su vari (pochi) settori senza il minimo coordinamento”.

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Interviene il Segretario di Stato Marco Gatti: “In questa legislatura si è deciso già con il primo bilancio di scindere le parti normative dalla parte tecnica del bilancio. E’ stata parallelamente presentata questa legge omnibus che comprende una serie di interventi che servono a migliorare l’impianto normativo. Dal mio punto di vista quello che chiederei alle forze politiche presenti in Aula è che sarebbe opportuno andare verso il superamento della legge omnibus lavorando su progetti di legge specifici che trattano la materia. Nel 2025 vorremmo tentare di iniziare a fare dei Pdl specialistici su ogni materia. Questo è stato l’indirizzo che la Commissione si è voluta dare respingendo molti emendamenti non tanto perché non si condividevano i principi, ma proprio perché a seguito di Pdl già presenti o di prossima presentazione si vuole andare in questa direzione. Non entro nel merito dell’articolato perché mi sembra che la relazione presentata sia esaustiva”.

Inizia il dibattito. Luca Gasperoni (PDCS) ricorda che  “l’approccio è stato quello di ricondurre i temi più impattanti in specifici progetti di legge al fine di poter esaminare la tematica in modo approfondito. Dobbiamo tornare a produrre le normative all’interno delle sedi competenti”.

Iro Belluzzi (Libera) richiama “le opposizioni e anche la maggioranza affinché avvenga in maniera extraparlamentare un confronto ancora più proficuo. Il confronto poteva essere più fruttuoso, con minore perdita di tempo, se ci fossimo relazionati di più su alcune norme”.

Rileva Silvia Cecchetti (PSD): “E’ importante sottolineare che Governo e maggioranza intendono dare una risposta organica a certe materie trattandole con progetti di legge e non decreti delegati che a volte sminuiscono il lavoro dell’Aula. Questa legge introduce immediatamente uno sportello di servizio sia per i cittadini che per le imprese, favorendo l’adeguamento alla stagione europea. E’ una sfida che riguarda tutti ma soprattutto le nostre aziende”. Inoltre, “l’introduzione di una società informatica a partecipazione statale potrà garantire l’autonomia tecnologica che serve al nostro Paese”.

“Quello che è stato prodotto in Commissione è un provvedimento vuoto che non ha nessuna misura per andare ad affrontare le esigenze dei cittadini sammarinesi. Viene tutto demandato a futuri progetti di legge. Ci sono temi di carattere emergenziale che sono stati rimandati nonostante lo spirito costruttivo dell’opposizione” dice Emanuele Santi (Rete), puntando il dito specialmente sugli emendamenti respinti riguardanti l’operazione di cartolarizzazione e il ruolo dell’Organismo di sorveglianza.

Gaetano Troina (D-ML) boccia il provvedimento. “La cittadinanza è in attesa di risposte su temi sensibili, dalla questione della casa alla sanità, dal caro-vita al costo delle bollette. Le famiglie fanno fatica ad arrivare a fine mese. Quando ci sono delle risposte che possono risolvere piccoli problemi, diciamo di no perché la legge non è il contesto giusto per esaminarle. La gente ci ascolta, si è stancata di sentire solo chiacchiere e vorrebbe delle risposte”. “Dal nostro punto di vista – aggiunge – una riforma IGR andrebbe affrontata, per fare in modo che chi non paga le tasse venga perseguito e chi già paga non venga ulteriormente vessato”.

Per Maria Luisa Berti (AR) “non è vero che non rispondiamo alla cittadinanza nel trovare soluzioni tempestive alle emergenze più sentite. Condivisibile e apprezzabile l’aver fatto una scelta nell’ottica di una pulizia normativa, togliendo certi articoli o emendamenti che avevano natura non prettamente economica, facendo valutazioni di rinvio a Ordini del giorno per reperire tutti gli elementi utili per andare poi a mettere subito mano a Pdl”.

Marino Albani (PDCS) critica il “metodo ostruzionistico posto sistematicamente in atto dalle minoranze dall’inizio della legislatura. L’ostruzionismo ad oltranza non significa né collaborazione né spirito costruttivo, benché i lavori in Commissione si siano svolti in un clima di rispetto”. Replica Nicola Renzi (RF): “Se l’opposizione avesse voluto fare ostruzionismo, avremmo depositato non 41 emendamenti come ha fatto Rf, ma almeno 300. E soprattutto non li avremmo presentati in Commissione, ma nella finanziaria. E saremmo ancora qui a fare la finanziaria. Non venite dunque a dirci che siamo dei perdigiorno e non vogliamo mandare avanti il Paese: non è così. Abbiamo portato nell’unica sede in cui potevamo le nostre proposte, perché una visione del Paese l’abbiamo anche noi”.

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Il Segretario di Stato Matteo Ciacci evidenzia “alcune proposte che la maggioranza ha caldeggiato: lo sportello dedicato all’Ue, il pacchetto dedicato alle piccole imprese che è un buon passo in avanti benché non esaustivo. C’è stato un lavoro sul tema della digitalizzazione e dello sviluppo a livello tecnologico. Per non parlare della normativa sul trust, la politica sul diritto d’autore e l’industria cinematografica. Passaggi che erano contenuti nel programma di Governo”.

“Questa metodologia di affrontare una legge così complessa è stata una metodologia azzeccata e una buona pratica politica – commenta Tommaso Rossini (PDS) -. Questo è il nostro compito: dare delle risposte, ma per dare delle risposte significative ci vuole un metodo. Metodo che è stato centrato. Questa metodologia e questo modo di fare politica rispondono alle esigenze che il paese sta attraversando”.

Critica Sara Conti (RF): “Troviamo solo piccole misure di aggiustamento, ma dov’è il progetto di sviluppo economico? Non c’è sviluppo, non c’è contenimento. Alcune nostre misure sono state etichettate come troppo costose, ma ampliare i Dipartimenti, dare consulenze agli amici, oppure prevedere alcuni regalini, quello invece va bene, i soldi si trovano sempre”.

Comma 10

Luca Gasperoni (PDCS): La legge ha visto impegnata la Commissione finanze per sei giornate. Tale provvedimento si compone di 48 articoli che daranno una risposta immediata ad alcune problematiche sollevate da Governo, maggioranza e opposizione. L’approccio è stato quello di ricondurre i temi più impattanti in specifici progetti di legge al fine di poter esaminare la tematica in modo approfondito. Dobbiamo tornare a produrre le normative all’interno delle sedi competenti. Vorrei evidenziare che da parte nostra non c’è mai stata completa chiusura e non ci siamo mai tirati indietro di fronte al confronto. Il Pdl sulla cittadinanza recepisce totalmente gli emendamenti presentati dalla minoranza. Un diverso approccio senza provvedimenti spot nella legge finanziaria ma progetti di legge bene organizzati che eliminano la frammentarietà delle norme. Mi sembra corretto citare la volontà di creare uno sportello al servizio di cittadini e imprese nell’ottica del perfezionamento dell’accordo di associazione con l’Ue. Sarà importante la stretta collaborazione con realtà come la Camera di Commercio e l’Agenzia per lo sviluppo economico.

Iro Belluzzi (Libera): Vorrei sottolineare il confronto fruttuoso in Commissione in sede referente. Richiamo le opposizioni e anche la maggioranza affinché avvenga in maniera extraparlamentare un confronto ancora più proficuo. Il confronto poteva essere più fruttuoso, con minore perdita di tempo, se ci fossimo relazionati di più su alcune norme. Mi auguro veramente che possa proseguire il percorso intrapreso nella attuale legislatura dal Segretario Gatti, con le scelte politiche che avvengono attraverso una legge più contabile ma che indica la strategia e la funzione della maggioranza in funzione delle cifre e degli stanziamenti che vengono allocati. L’obiettivo è quello di produrre norme corrispondenti alle esigenze di una società che non deve escludere nessuna componente, progettando in maniera condivisa e sostenibile il futuro.

Silvia Cecchetti (PSD): Vorrei ringraziare tutti i commissari, sia di maggioranza che di opposizione, per la competenza e lo spirito di servizio che ha caratterizzato il dibattito nella Commissione che presiedo. Ci sono state riflessioni su aspetti tecnici che introducevano disposizioni immediatamente vincolanti. Il metodo scelto è stato proficuo, specialmente per ciò che riguarda l’immediata risposta del testo di legge. Si è fatto riferimento ad ordini del giorno che impegnano Consiglio e Congresso ad approfondire alcuni temi senza limitarsi all’elenco delle cose da fare. E’ importante sottolineare che Governo e maggioranza intendono dare una risposta organica a certe materie trattandole con progetti di legge e non decreti delegati che a volte sminuiscono il lavoro dell’Aula. Questa legge introduce immediatamente uno sportello di servizio sia per i cittadini che per le imprese, favorendo l’adeguamento alla stagione europea. E’ una sfida che riguarda tutti ma soprattutto le nostre aziende. Credo che l’introduzione di una società informatica a partecipazione statale può garantire l’autonomia tecnologica che serve al nostro Paese. Al pari di un ufficio di statistica autonomo che sarà strategico. Altro aspetto importante è il sostegno alle piccole imprese. In termini di sviluppo, è stato importantissimo arrivare all’eliminazione del vincolo partecipativo per enti e fondazioni bancarie. Dobbiamo fare in modo che il nostro sistema bancario possa aprirsi all’esterno per rilanciarlo e creare nicchie.

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Emanuele Santi (Rete): Quello che è stato prodotto in Commissione è un provvedimento vuoto che non ha nessuna misura per andare ad affrontare le esigenze dei cittadini sammarinesi. Viene tutto demandato a futuri progetti di legge che mi auguro vengano presentati. Ci sono temi di carattere emergenziale che sono stati rimandati nonostante lo spirito costruttivo dell’opposizione. Il metodo di lavoro sulla legge omnibus lo avete proposto voi. Altra questione: la cartolarizzazione. E’ un tema che è arrivato già nella legge finanziaria. I leader della DC sono arrivati quasi alle mani su un emendamento. Abbiamo chiesto due cose, che poi erano le stesse richieste del comitato di controllo stesso. A cominciare da una maggiore interazione con Banca Centrale. Su questo c’è stato il muro contro muro. Sarà possibile? Il Comitato chiede maggiori tutele e non vengono accettati questi emendamenti. Il Governo ha chiesto alla sua stessa maggioranza di ritirare degli emendamenti, mentre la maggioranza ha bocciato dei provvedimenti del Governo: c’è un evidente cortocircuito istituzionale. Di solito ci si confronta prima, non si fanno queste figure. Vi invito a leggere la relazione fatta dalla Polizia civile sulle attività economiche. Fenomeni distorsivi della nostra economia, soprattutto riferiti all’evasione IVA, sono un problema attuale che risiede in tanti settori. E’ urgente intervenire in maniera efficace.

Gaetano Troina (D-ML): La cittadinanza è in attesa di risposte su temi sensibili, dalla questione della casa alla sanità, dal caro-vita al costo delle bollette. Le famiglie fanno fatica ad arrivare a fine mese. Quando ci sono delle risposte che possono risolvere piccoli problemi, diciamo di no perché la legge non è il contesto giusto per esaminarle. La gente ci ascolta, si è stancata di sentire solo chiacchiere e vorrebbe delle risposte. Su alcune proposte presentate nell’interesse della cittadinanza non abbiamo nemmeno saputo perché sono state respinte, abbiamo avuto solo risposte generiche. Se si prendono degli accordi, dal nostro punto di vista dovrebbero essere rispettati. Prendo atto che c’è l’intenzione di superare nel futuro il tema della legge omnibus. Se affrontata in questo modo, d’altra parte una legge omnibus non ha minimamente senso. Un provvedimento come questo è politicamente vuoto. Dal nostro punto di vista una riforma IGR andrebbe affrontata, per fare in modo che chi non paga le tasse venga perseguito e chi già paga non venga ulteriormente vessato. Siamo sensibili alle richieste che arrivano dall’organismo di sorveglianza. Ci sono ancora oggi alcune serie criticità dal punto di vista organizzativo nel recupero dei crediti e nel funzionamento in generale dell’attività di recupero.

Maria Luisa Berti (Alleanza Riformista): Io sono soddisfatta perché sono anni che evidenziamo la necessità di lavorare su testi unici e finalmente stiamo dando la dimostrazione concreta che stiamo lavorando su questo fronte, mettendo in pratica questo nuovo modo di legiferare. Un modo utile per tutti. Ben vengano i progetti di legge. La scelta fatta nella Commissione credo sia stata utile: in questo Pdl ci sono già degli interventi normativi che andranno a produrre effetti immediati. Non è vero che non rispondiamo alla cittadinanza nel trovare soluzioni tempestive alle emergenze più sentite. Condivisibile e apprezzabile l’aver fatto una scelta nell’ottica di una pulizia normativa, togliendo certi articoli o emendamenti che avevano natura non prettamente economica, facendo valutazioni di rinvio a Ordini del giorno per reperire tutti gli elementi utili per andare poi a mettere subito mano a Pdl.

Marino Albani (PDCS): Sono soddisfatto di aver superato questa prima prova del fuoco con un lavoro di squadra che si è sviluppato ben prima dei lavori in Commissione. La maggioranza, in apertura dei lavori per l’esame di 251 pagine di emendamenti, ha chiarito subito che era intenzione del Governo presentare dei Pdl strutturati per materie di intervento al fine di coinvolgere maggiormente il Consiglio evitando il più possibile l’emissione di decreti. Con queste premesse, la maggioranza ha invitato la minoranza a riservare il trattamento degli emendamenti ai Pdl specifici. Il metodo ostruzionistico è posto sistematicamente in atto dalle minoranze dall’inizio della legislatura. L’ostruzionismo ad oltranza non significa né collaborazione né spirito costruttivo, benché i lavori in Commissione si siano svolti in un clima di rispetto. Quando si fa ostruzionismo e si vota contro a prescindere è facile andare contro gli interessi generali.

Nicola Renzi (RF): Chi parla di ostruzionismo, non sa cos’è l’ostruzionismo. Se l’opposizione avesse voluto fare ostruzionismo, avremmo depositato non 41 emendamenti come ha fatto Rf, ma almeno 300. E soprattutto non li avremmo presentati in Commissione, ma nella finanziaria. E saremmo ancora qui a fare la finanziaria. Non venite dunque a dirci che siamo dei perdigiorno e non vogliamo mandare avanti il Paese: non è così. Abbiamo portato nell’unica sede in cui potevamo le nostre proposte, perché una visione del Paese l’abbiamo anche noi. Molti degli articoli sono piccoli aggiustamenti burocratici che vengono richiesti da un ufficio o dall’altro. Noi avevamo proposto il pacchetto piccole medie imprese che non si limitava ai limiti per i liberi professionisti. Quel provvedimento noi lo abbiamo votato, ma chiediamo di prestare attenzione a come si evolverà in futuro. Abbiamo fatto molte proposte su casa e giovani. Alcune le ripresenteremo nel Pdl sull’emergenza abitativa. Abbiamo fatto un pacchetto per rivedere gli assegni di studio. Una proposta choc sugli asili nido con l’azzeramento della retta: siamo convinti che da qualche parte bisogna pur partire. A chi ci dice che costa troppo, rispondiamo: allora moltiplicare i Dipartimenti della PA non ha nessun costo? Alcuni emendamenti da noi proposti non costavano nulla, ma sono stati bocciati. Noi siamo convinti che a questo paese serva di più, forse anche una diversa propensione all’ascolto.

Segretario di Stato Matteo Ciacci: E’ un intervento normativo che non risolve tutti i problemi, certo. Maggioranza e Governo devono essere impegnati a portare avanti progetti di legge che diano delle risposte su emergenza casa, ICEE, cittadinanza, IGR. Questa è la traiettoria che stiamo individuando, tra l’altro con una maggiore condivisione. Abbiamo cercato di utilizzare questo approccio e questo metodo per arrivare a certi risultati che oggi più che mai richiedono interventi normativi. Facciamo riferimento ad alcune proposte che la maggioranza ha caldeggiato: lo sportello dedicato all’Ue, il pacchetto dedicato alle piccole imprese che è un buon passo in avanti benché non esaustivo. C’è stato un lavoro sul tema della digitalizzazione e dello sviluppo a livello tecnologico. Per non parlare della normativa sul trust, la politica sul diritto d’autore e l’industria cinematografica. Passaggi che erano contenuti nel programma di Governo. Nel primo semestre ci siamo assestati, sono finite le assise congressuali, c’è stato un ridisegnamento. Adesso è arrivato il momento di ingranare e accelerare, anche politicamente ricercando le sintesi che sono quantomai necessarie.

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Tommaso Rossini (PSD): Anzitutto un ringraziamento alla presidente che ha tenuto la Commissione molto bene. In questa Commissione c’è stata un’ottima pratica politica. Ci siamo confrontati sui temi necessari allo sviluppo del Paese. Questa metodologia di affrontare una legge così complessa è stata una metodologia azzeccata e una buona pratica politica. La metodologia è cambiata: è emersa la volontà di delegare a progetti di legge dei temi specifici. E’ compito di tutta l’aula consigliare arrivare a discutere gli ordini del giorno approvati nella Commissione. Dobbiamo fare in modo che i tempi siano congrui. Altrimenti sarebbe uno strumento che si perde nel vuoto. Questo è il nostro compito: dare delle risposte, ma per dare delle risposte significative ci vuole un metodo. Metodo che è stato centrato. Questa metodologia e questo modo di fare politica rispondono alle esigenze che il paese sta attraversando.

Antonella Mularoni (RF): Sono Stati il Governo e la maggioranza a proporre di fare un percorso di questo tipo. Per quanto riguarda lo sviluppo economico qui dentro non c’è niente, ci sono solo interventi spot. Ci pare che avete le idee molto confuse. Testi unici: questa cosa la sento dire da diverse legislature. Siamo ancora alle dichiarazioni di principio. Se non si decide come i testi unici avranno valore normativa, bisognerà ripassare in Aula per far approvare i testi ai singoli consiglieri. Siamo alle dichiarazioni meritorie: io sono la prima a dire che ci vorrebbero. Ci auguriamo che il 2025 sia l’anno della svolta, che Governo e maggioranza preparino dei progetti di legge sui temi che anche noi abbiamo evidenziato e aiutino le persone che hanno maggiormente bisogno. Non interventi spot sempre per le solite categorie.

Sara Conti (RF): Unica soddisfazione che possiamo rivelare è che da parte della maggioranza c’è stata un’ammissione totale sul fatto che la legge 129 del 2022 è quasi totalmente inefficace, almeno nell’aspetto di voler essere un reale sostegno alla natalità. Dunque ci siamo detti che c’è bisogno di proposte più spinte. Vedremo se in sede di modifica, ci sarà la volontà di fare qualcosa in più. Finora abbiamo detto solo tante parole. Oltre a questo, nel provvedimento c’è molto poco. Se c’era un tema su cui si poteva dire qualcosa, sarebbe stato quello delle piccole medie imprese. Noi le proposte le abbiamo fatte, evidentemente non c’è stata la volontà di crederci fino in fondo. Troviamo solo piccole misure di aggiustamento, ma dov’è il progetto di sviluppo economico? Non c’è sviluppo, non c’è contenimento. Alcune nostre misure sono state etichettate come troppo costose, ma ampliare i Dipartimenti, dare consulenze agli amici, oppure prevedere alcuni regalini, quello invece va bene, i soldi si trovano sempre.

Maddalena Muccioli (PDCS): Ci tenevo a evidenziare come lo sviluppo di un paese non può essere interamente contenuto e pianificato in un singolo Pdl, ma è dato da una produzione normativa efficace e da una coerenza in questa produzione. Coerenza che si traduce nella capacità di ascoltare le istanze di tutte le parti, sociali, politiche ed economiche, trovando una sintesi. Lo sviluppo è anche un atteggiamento che dobbiamo adottare nell’iter di produzione normativa. Non possiamo ridurre il confronto che c’è stato ad una semplice analisi degli emendamenti accolti e approvati. Sono certa che c’è stato un confronto positivo, non riesco a valutarlo in maniera negativa, per quanto siano state settimane complesse. Sulla prima casa abbiamo in prima lettura un Pdl. Sugli interventi a sostegno della famiglia, ci siamo interrogati: dare degli aiuti di liquidità diretta oppure potrebbe essere meglio investire su una rete di servizi ausiliari per supportare le famiglie e le giovani coppie?

Enrico Carattoni (RF): Anche io auspico per il futuro che i progetti di legge possano essere affrontati in maniera unitaria e con maggiore omogeneità. Al di là del titolo roboante dato a questo progetto di legge, noto che si tratta di una legge omnibus nella quale sono stati fatti aggiustamenti burocratici che però non riguardano le prospettive di sviluppo del Paese. E non mettono un singolo euro rispetto ad interventi necessari che avevamo richiesto a presidio delle fasce deboli. Avevamo fatto una proposta di azzeramento delle rette degli asili nido che era di assoluto buon senso. Costava all’incirca 450mila euro ed erano risorse che si sarebbero potute trovare nell’ambito del bilancio pubblico che vede impiegati milioni di euro per regali agli amici e alle banche. Altro tema è quello sull’osservatorio dei tassi di interesse: emendamento che non costava niente e avrebbe dato ai cittadini uno strumento ulteriore.

Giovanni Zonzini (Rete): L’ostruzionismo è ben altra cosa, consigliere Albani. Ho sentito dire che Libera era a favore delle residenze fiscali non domiciliate. Vi ricordate che un anno e mezzo fa siamo intervenuti tutti, su ogni singolo emendamento, facendo ostruzionismo su quella legge? Voi di Libera avete fatto le barricate contro quella norma. E voi oggi siete contrari all’abrogazione di quella norma. E’ legittimo: siete al Governo e qualche rospo lo dovete ingoiare. Forse a volte è meglio tacere. Non venite in quest’Aula dire che non vi siete mai opposti più di tanto. Non so a chi la volete raccontare, io la considero una mancanza di rispetto quasi personale. E’ una battaglia che noi non rinneghiamo.

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