(AGENPARL) – Roma, 15 Febbraio 2025
(AGENPARL) – sab 15 febbraio 2025 Confcommercio: il caro energia continua a colpire le imprese del terziario
Il 2024 ha visto un nuovo rialzo dei prezzi dell’energia. La situazione
dimostra che il rischio legato ai costi energetici per l’economia italiana
è tutt’altro che superato. E’ il nuovo allarme di Confcommercio che
riferisce i dati di gennaio 2025 dell’*Osservatorio Confcommercio Energia
(OCEN)*, che mostrano un peggioramento dell’impatto del caro energia sulle
imprese italiane del terziario. A gennaio 2025, infatti, la bolletta
elettrica per queste aziende è aumentata del 24% rispetto allo stesso mese
del 2024 e del 56,5% rispetto al gennaio 2019, cioè prima della pandemia e
della crisi energetica. Da notare che, a gennaio 2024, il divario rispetto
al 2019 era meno della metà: solo un 26% in più. I settori più penalizzati
risultano gli alberghi e le grandi superfici di vendita che a gennaio 2025
hanno pagato l’energia elettrica il 25% in più rispetto a gennaio 2024 e
fino al 58% in più rispetto al 2019, sostenendo bollette mensili fino ad
oltre 7.000 euro a gennaio 2025 per gli alberghi e quasi 6.000 euro per le
grandi superfici. In dettaglio gli importi medi mensili a gennaio: alberghi
piccoli 4.239 euro; alberghi medi 7.355 euro; bar 653 euro; ristoranti
1.103 euro; grandi superfici di vendita 5.665 euro; negozi alimentari 2.183
euro negozi non alimentari 548 euro.
Con riferimento al gas, la bolletta di gennaio 2025 è risultata mediamente
in aumento del 27% rispetto a gennaio 2024 e addirittura del 90,4% in più
rispetto al 2019. A gennaio 2024, questo stesso incremento rispetto agli
importi medi del 2019 era di circa il 50%. settori più penalizzati
risultano anche qui gli alberghi, seguiti da ristoranti e grandi negozi.
Gli alberghi in particolare, a gennaio 2025 hanno pagato il 25% in più
rispetto a gennaio 2024 e fino al 96,5% in più rispetto al 2019 (sostenendo
bollette mensili fino a quasi 2.600 euro a gennaio 2025, contro importi di
2.000 euro di gennaio 2024 e di 1.300 euro del 2019).
Secondo le ultime stime dell’Osservatorio di Confcommercio, se i prezzi si
attestassero sui valori di gennaio 2025 (prezzi all’ingrosso oltre 143
euro/MWh, per l’energia elettrica, e oltre 50 €/MWh per il gas), le imprese
dei settori di Confcommercio sosterrebbero una spesa complessiva per
l’energia pari a 12,5 miliardi di euro, ovvero il 17% in più rispetto al
2024 e il 38% in più rispetto al 2023 Pari a 2,9 miliardi di euro in più
di energia elettrica e oltre un miliardo in più di gas, rispetto al 2019.
I negozi alimentari sono la categoria con la spesa media annua totale per
energia elettrica più alta (2,4 miliardi di euro totali, pari a 19.000 euro
pro capite distribuiti su 125.000 unità per l’energia elettrica); mentre la
categoria degli alberghi di medie dimensioni risulta quella con la più
elevata spesa media pro-capite: 64 mila euro annui di energia elettrica per
esercizio distribuiti su circa 8.000 unità. I dati risultano ancora più
penalizzanti per le imprese se si pensa ai risvolti sulla competitività con
l’estero, soprattutto con riferimento ai prezzi dell’energia elettrica, la
cui varianza tra paesi è dettata, oltre che dal costo della materia di
prima, anche dai sistemi di contrattazione e dalla differente composizione
dei mix di produzione energetica (in Italia particolarmente caratterizzata
dalla robusta presenza di gas). Infatti, a gennaio 2025, mentre in Francia
l’energia elettrica è costata all’incirca 98 €/MWh e in Spagna e Germania
poco sopra i 100 €/MWh, in Italia il prezzo si è attestato sui 143 €/MWh.
Differenziale, già costantemente ampio nel pregresso, ma che è aumentato
ulteriormente dal 2023 a oggi.
Sangalli: “Politiche e interventi urgenti per contenere il caro energia”
Secondo il *presidente di Confcommercio,* *Carlo Sangalli,** “Servono
politiche e interventi urgenti per contenere l’impatto del caro energia su
famiglie e imprese e sostenere la competitività del Paese. Da subito,
quindi, la riforma degli oneri generali di sistema – che per le imprese del
terziario di mercato arrivano a pesare fino al 26% sulla bolletta elettrica
– la revisione dell’attuale meccanismo di formazione dei prezzi
dell’energia elettrica e approvvigionamenti tramite acquisti congiunti
europei. Di particolare importanza, accelerare sul nucleare di ultima
generazione e potenziare la produzione rinnovabile.”*
*Angelo Lovallo (presidente Confcommercio Potenza):* “Ci occupiamo del
caro-bollette su due fronti: la vicenda bonus gas alle famiglie che
seguiamo con attenzione nella sua evoluzione; la tutela delle microimprese
e ditte individuali che nelle città come nei più piccoli paesi non ce la
fanno più a sopportare le spese. Abbiamo fatto tante iniziative in passato
come la protesta di spegnimento insegne dei negozi e continueremo a farle.
A livello nazionale sollecitiamo provvedimenti urgenti e a livello
regionale un impegno diretto della Giunta chiamando in causa anche i Comuni
che hanno una fiscalità diretta sulle attività del terziario e possono
ridurla tenendo conto delle crescenti spese aziendali”.
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