CONFARTIGIANATO SARDEGNA-C.STAMPA-14-02-24-CARO ENERGIA – Allarme delle imprese sarde per ritorno caro energia in 4 anni tariffe in su del 70%.

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(AGENPARL) – Roma, 14 Febbraio 2025

(AGENPARL) – ven 14 febbraio 2025 Prot. n.______ Federico Marini
CARO ENERGIA – Allarme delle imprese sarde per il ritorno del caro
energia: in 4 anni tariffe in su del 70%. Meloni e Serra (Confartigianato
Sardegna): “Azzerare o sterilizzare gli oneri di sistema. Il timore è quello di non
riuscire a reggere l’ennesimo rincaro”. L’attesa delle attività per il bando da
678 milioni della Regione con i fondi per autoproduzione e autoconsumo.
Associazioni Dopo il disastro di tre anni fa, anche per imprese sarde e famiglie, torna l’incubo
Territoriali del “caro bollette”.
Sud Sardegna
Pur non raggiungendo ancora i livelli del 2022, quando il costo per kilowattora
Cagliari superò lo 0,570 euro, la bolletta delle attività produttive isolane comincia al lievitare a
Via Riva Villasanta 241
nuovamente dopo qualche anno di relativa stabilità, mettere in difficoltà il sistema
Oristano
Via Campanelli, 41 produttivo sardo e del resto d’Italia, a causa della riduzione delle commesse e delle
Nuoro A lanciare l’allarme è Confartigianato Imprese Sardegna che, come già avvenuto
Via Brig.Sassari, 37 nell’epoca della crisi energetica, propone l’azzeramento o, quanto meno. la
sterilizzazione degli oneri di sistema.
Sassari “Stiamo osservando un continuo rialzo delle tariffe di energia e gas, dovuti alla
Via Alghero, 30
conseguente impennata delle bollette – afferma Giacomo Meloni, Presidente di
Gallura Olbia
Via Sangallo 67 Confartigianato Imprese Sardegna – speravamo che dopo gli aumenti del 2022 si
dobbiamo prendere atto della realtà dei fatti”. “Ricordiamo che, secondo le notizie
diffuse dalle Autorità di governo per l’energia – continua Meloni – il previsto aumento
del costo di energia elettrica e gas, dovrebbe aggirarsi intorno tre il 18 e il 30% rispetto
alle tariffe del 2024. Una condizione che rischierebbe di mettere seriamente in difficoltà
le imprese sarde che, lentamente e con tanta fatica, stanno uscendo dagli aumenti
monstre dei prodotti energetici”.
Per far comprendere l’attuale situazione, l’Associazione Artigiana fa l’esempio di
un’azienda della meccanica con una potenza disponibile di 64 kW: se a gennaio 2021
pagava in bolletta 0,171 €/kWh, nel gennaio 2025 ne paga 0,299, ovvero una tariffa quasi
raddoppiata. Altro esempio è quello relativo ad un’azienda del settore legno con 56,3 kW
di potenza: da 0,221 €/kWh del gennaio 2021 a 0,435 €kWh del gennaio 2025, con una
incidenza più che doppia. Più in generale, i costi in bolletta per kWh dal gennaio 2021 al
gennaio 2025 registrano un aumento del 70% circa. Inoltre particolarmente colpite
sarebbero le imprese altamente energivore di gas in primis i panifici e a seguire quella
della produzione di ceramica, vetro, cemento, carta, metallurgia, chimica, tessile, gomma
e plastica senza dimenticare i carrozzieri che utilizzano i forni.
“Dobbiamo ricordarci come la nostra Isola abbia già subito pesantemente
l’aumento dei costi energetici che ha impattato in modo sensibile sulle imprese
Confartigianato Imprese Sardegna
soprattutto le 95mila di piccole e medie dimensioni – aggiunge il Presidente di
Confartigianato Sardegna – mettendole in difficoltà rispetto alle altre competitor
europee. Questo extracosto si è tradotto, negli ultimi due anni, in 260 milioni di euro di
maggiori costi rispetto alle concorrenti di altre nazioni”.
Infatti, a livello territoriale la provincia Sassari-Gallura è quella che ha pagato
maggiormente: 96 milioni di euro in più. Seguono Cagliari, cresciuta di 71 milioni, il Sud
Sardegna, 41 milioni, Nuoro 29 e Oristano 24.
“Non vorremmo andare verso una china pericolosa per la nostra economia –
aggiunge Daniele Serra, Segretario Regionale di Confartigianato – una situazione che
non può lasciare tranquilli e impone l’avvio di azioni concrete per poter tornare a costi
energetici accettabili”. “Le imprese stanno facendo la loro parte intervenendo
sull’efficientamento energetico dei sistemi produttivi oppure optando per proposte
tariffarie migliorative della attuale – prosegue Serra – e, allo stesso tempo, auspichiamo
che anche il legislatore possa adoperare misure che vadano nella direzione del
contenimento dei costi in bolletta”.
Da qui la proposta di Confartigianato Sardegna: la sterilizzazione o
l’azzeramento degli oneri di sistema, senza dover aspettare di arrivare a tariffe
incontrollabili. Operazione già attuata quando i costi sono andati alle stelle nel 2022 e
2023 e che, se riproposta oggi, porterebbe una immediata riduzione di almeno il 20% del
costo della bolletta. Praticamente annullerebbe gli aumenti dell’ultimo periodo.
“Su questi temi auspichiamo la giusta attenzione anche da parte delle Istituzioni –
rimarcano Meloni e Serra – stiamo monitorando cosa accade nelle nostre imprese
perché la preoccupazione di una escalation delle tariffe è palpabile. Non vorremmo che
le nostre imprese, le nostre officine, i nostri cantieri e i nostri laboratori, a causa
dell’impennata dei costi che sarebbe impossibile da trasferire sui consumatori finali,
fossero costretti a rinunciare ai nuovi ordini, nonostante la fortissima richiesta di beni e
servizi”.
L’Organizzazione Artigiana, infine, ribadisce anche l’urgenza del bando della
Regione di 678milioni, come anticipato qualche mese fa, destinato all’autoproduzione e
all’autoconsumo per edifici pubblici, imprese, case private e Comunità Energetiche che
creerebbe un circolo virtuoso nell’utilizzo dei fondi da parte anche delle aziende.
“Le nostre realtà sono pronte a fare la propria parte e a sfruttare questa occasione
– concludono Presidente e Segretario – che consentirebbe una autonoma produzione di
energia pulita, con il relativo consumo, riducendo i costi della bolletta e contribuendo a
salvaguardare l’ambiente”.
http://WWW.CONFARTIGIANATOSARDEGNA.IT

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