Esperti e consumatori lo avevano previsto: con la fine del mercato tutelato dell’elettricità e del gas, le bollette sarebbero aumentare e anche di tanto. Poi la guerra in Ucraina, la situazione geopolitica, le speculazioni finanziarie avrebbero fatto il resto. Gli utenti sono rimasti senza protezioni, le aziende in balia di quotazioni insostenibili.
Dopo un anno e mezzo e due provvedimenti che hanno peggiorato la situazione, ovvero il ripristino degli oneri di sistema sulla luce e l’azzeramento degli sconti sul gas, il governo Meloni si è accorto del caro bollette. E così il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti durante un question time al Senato ha annunciato iniziative per rimediare.
Campagna caro energia
“La Cgil chiede da tempo misure specifiche per combattere l’aumento dei costi dell’energia e per tutelare i cittadini da rincari e speculazioni – afferma il segretario confederale della Cgil Pino Gesmundo -. Per questo con Spi, Filctem e Federconsumatori abbiamo avviato nel 2024 una campagna per informare e assistere lavoratori e pensionati, con incontri e centinaia di assemblee in tutta Italia”
La campagna “Caro energia, sopravvivere alla giungla dei prezzi” prosegue quest’anno con un’iniziativa nazionale a Pisa il 20 febbraio, a cui seguiranno altre tappe in giro per la Penisola. “Gas ed energia elettrica sono beni primari – aggiunge Gesmundo -, ma senza interventi di regolazione dei mercati e protezione degli utenti, cittadini e imprese sono abbandonati a un sistema privo di regole e controlli. Attendiamo che all’annuncio del ministro seguano fatti, possibilmente all’altezza dell’emergenza”.
Aumenti per famiglie e imprese
Secondo le ultime stime, questa volta di Nomisma Energia, la spesa per l’elettricità quest’anno è in aumento del 28 per cento per le imprese e del 31 per cento per la famiglia tipo, che si traduce in 201 euro in più. Assoutenti indica un incremento delle tariffe del gas praticate in bolletta in media del 21 per cento, con una stangata di circa 309 euro aggiuntivi rispetto al 2024.
Fragili in povertà
Costi che colpiscono le tasche di tutti, ma soprattutto quelle dei più fragili. “In Italia il 47 per cento degli anziani è a rischio o in povertà energetica – afferma Tania Scacchetti, segretaria generale Spi Cgil -. Non soltanto non sono in grado di pagare le bollette ma vivono in case che non riescono a scaldare o raffreddare in maniera efficace. Questo peggiora anche la loro condizione di salute. In Italia chi ha più di 75 anni ha diritto a essere tutelato con tariffe trasparenti e fuori dalla logica speculativa del mercato. Al contrario, i pensionati vanno in difficoltà prima degli altri e sono facile preda di offerte opache, se non addirittura truffaldine”.
Gli allarmi arrivano anche dalle imprese perché il prezzo dell’energia elettrica all’ingrosso si è attestato sui 108,5 euro al mwh, il 38 per cento in più rispetto alla Germania, il 72 in più della Spagna, l’87 in più rispetto alla Francia.
Transizione e regole
“La spinta all’elettrificazione dei consumi, gli investimenti sulle rinnovabili, l’attenzione al consumo responsabile dovrebbero essere accompagnati da politiche che favoriscono la transizione energetica – dice Marco Falcinelli, segretario generale Filctem Cgil -. Oggi invece molte imprese combattono gli aumenti dei costi energetici attraverso l’utilizzo degli ammortizzatori sociali e il fermo della produzione, diventando sempre meno competitive. Questo perché il prezzo dell’elettricità rimane legato a quello del gas e non viene calcolato tenendo conto delle fonti di produzione”.
Oltre alla campagna di informazione, Cgil insieme a Filctem, Spi e Federconsumatori proseguiranno con le azioni di discussione e dialogo con le istituzioni, per ottenere dal governo regole più chiare sul mercato libero, contenere le tariffe su quello tutelato, legare il costo dell’energia ai prezzi delle fonti di produzione e ridurre le voci accessorie nelle bollette che incidono per più della metà.
Nessuna protezione
“Con la fine del servizio di maggior tutela è stato creato quello di tutela della vulnerabilità, a cui accedono però solo alcune categorie – Fabrizio Ghidini, vicepresidente Federconsumatori -. La tariffa applicata viene calcolata sul mercato del giorno prima esponendo gli utenti all’aumento dei costi senza nessuna protezione. Noi chiediamo che il metodo di determinazione del prezzo, gas e elettricità, venga calcolato in senso più favorevole per gli utenti, eliminando le attuali forme di speculazione”.
Pratiche scorrette
Le pratiche commerciali scorrette, diffusissime nel settore della vendita di forniture, peggiorano la situazione, sia per gli utenti con contratti fatti sottoscrivere con tecniche aggressive e ingannevoli, che per i lavoratori, poiché la filiera promozionale troppo spesso, nella catena di appalti e subappalti, alimenta un lavoro povero, precario, svilente.
“I referendum promossi dalla Cgil vogliono mettere al centro la dignità del lavoro e la giustizia sociale – conclude Gesmundo -. Perché è solo proponendo un modello che tuteli i diritti dei lavoratori e ripristini la responsabilità dei committenti, che si può invertire questa dinamica”.
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