Cannabis e ddl sicurezza, petizione al Parlamento Europeo

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Canapa Sativa Italia presenta una petizione al Parlamento Europeo per contestare le norme del DDL Sicurezza e il decreto ministeriale sul CBD.

Tempo di lettura: 3 minuti

Il Parlamento Europeo ha recentemente ricevuto la Petizione n. 1144/2024, presentata da Mattia Cusani Presidente dell’Associazione Nazionale Canapa Sativa Italia (CSI). La petizione denuncia la possibile violazione, da parte dell’Italia, della normativa europea sulla regolamentazione della coltivazione e commercializzazione della canapa (Cannabis sativa L.), sollevando importanti interrogativi sulle politiche nazionali e il loro allineamento con gli standard comunitari.

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Secondo quanto riportato nella petizione, l’Italia avrebbe adottato misure restrittive non conformi al Regolamento (UE) n. 1307/2013 e alla più recente legislazione europea che promuove la coltivazione della canapa industriale, riconosciuta come coltura agricola con molteplici benefici ambientali, economici e sociali. La normativa europea prevede la possibilità di coltivare canapa con un contenuto di tetraidrocannabinolo (THC) fino allo 0,3% senza ulteriori restrizioni, favorendo lo sviluppo del settore, soprattutto nelle aree rurali. Tuttavia, le politiche italiane sembrano entrare in contrasto con questo quadro normativo.

Le accuse di violazione normativa

La petizione evidenzia come alcune leggi e disposizioni amministrative italiane stiano penalizzando i produttori di canapa, imponendo restrizioni più severe rispetto a quelle previste a livello europeo. In particolare, le critiche si concentrano sulla previsione inserita nell’art. 18 del DDL Sicurezza (C.1660 ora S.1236), e il decreto ministeriale che insierisce il CBD nella tabella dei medicinali stupefacenti. Le questioni mosse su questi due provvedimenti vertono su:

  • Controlli eccessivi e sanzioni sproporzionate nei confronti degli agricoltori, che operano nella legalità e rispettano i limiti di THC stabiliti dalla normativa europea.
  • Ambiguità normativa che genera incertezza tra gli operatori del settore e ostacola lo sviluppo di un mercato competitivo e trasparente.
  • Impedimenti alla commercializzazione dei prodotti derivati dalla canapa, come fiori, foglie e infiorescenze, sebbene la loro vendita sia consentita in molti altri Paesi dell’Unione Europea.

Mattia Cusani e l’Associazione Nazionale Canapa Sativa Italia sottolineano che questa situazione sta danneggiando non solo le imprese italiane del settore, ma anche la credibilità dell’Italia nel rispettare gli obblighi comunitari.

Un settore in crescita, ma frenato

Negli ultimi anni, il settore della canapa ha mostrato un forte potenziale di crescita, sia a livello europeo che nazionale, grazie alle sue molteplici applicazioni: tessile, alimentare, cosmetico, bioplastica e bioedilizia. La canapa industriale è considerata una risorsa sostenibile, capace di contribuire alla transizione ecologica e alla riduzione dell’impronta di carbonio.

Nonostante ciò, le aziende italiane si trovano spesso bloccate da vincoli burocratici e da una regolamentazione nazionale che, secondo la petizione, contrasta con lo spirito e la lettera delle norme europee. Questo contesto penalizza la competitività delle imprese italiane rispetto a quelle di altri Paesi membri, creando un evidente squilibrio di mercato.

L’obiettivo della petizione

Con questa petizione l’Associazione Nazionale Canapa Sativa Italia chiede al Parlamento Europeo di intervenire affinché l’Italia si adegui pienamente alla normativa comunitaria. L’obiettivo principale è garantire un’applicazione uniforme delle regole europee, tutelando gli agricoltori italiani e permettendo loro di operare in un contesto normativo chiaro e giusto.

La richiesta è quella di avviare un dialogo con le autorità italiane per porre fine a queste presunte violazioni e per adottare misure concrete che sostengano lo sviluppo del settore della canapa industriale, in linea con gli standard europei.

Verso una regolamentazione armonizzata

La petizione solleva un tema cruciale per il futuro del settore della canapa, non solo in Italia ma in tutta l’Europa. Garantire una regolamentazione armonizzata è fondamentale per promuovere la crescita di questa filiera strategica, che può offrire nuove opportunità di lavoro e sostenibilità ambientale. E’ anche possibile sostenere la petizione, registrandosi presso il portale delle Petizioni del Parlamento Europeo.

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Ora spetta al Parlamento Europeo esaminare le accuse sollevate e valutare le misure da adottare per assicurare che le politiche italiane siano conformi agli obblighi europei. Il risultato potrebbe rappresentare un momento di svolta per l’intero settore della canapa industriale in Italia e in Europa.





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