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Nessuno cita mai il governatore De Luca che resta però il convitato di pietra. È la due giorni su legalità, lavoro e sanità (si chiude oggi) organizzata dall’europarlamentare dem Sandro Ruotolo che, senza girarci attorno, chiede subito un taglio netto con il passato: «Basta zone grigie nel Pd», tuona il fedelissimo della Schlein. E tra pubblico in sala e i vari interventi ci sono solo dem dell’area Schlein ed esponenti dell’M5s. Nessuno cita le prossime regionali ma è chiaro che il tema è quello.
«È il primo cantiere in cui siamo assieme, in cui si ragiona assieme. Anche per il futuro», dice non a caso, all’inizio del suo intervento, la parlamentare dell’M5s Carmela Auriemma. Ma il passaggio cruciale rimane quello sugli ultimi casi che hanno scosso il Pd: l’arresto di Franco Alfieri e quello del tesoriere del Pd campano. Intanto Ruotolo si porta avanti sulle prossime regionali e sulla coalizione da costruire con un nome alternativo a De Luca che qui danno già per archiviato.
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«Abbiamo bisogno della società civile e la società civile ha bisogno della buona politica per costruire il programma per l’alternativa al governo Meloni. Noi qui in Campania – aggiunge – ci candidiamo alla guida della Regione aggiungendo al classico centrosinistra, altre forze come il Movimento Cinque Stelle e Sinistra italiana nella speranza che pezzi della società civile ci aiutino a costruire il programma, a far parte del campo largo o se volete chiamarlo del fronte progressista».
IL NODO
«Dobbiamo proseguire – ha affermato Ruotolo – nel rinnovamento del partito in Campania. Abbiamo già dato dei segnali importanti a Caserta con il tesseramento pulito e di discontinuità rispetto ad una stagione fatta di luci e ombre. Ma c’è anche l’arresto di Franco Alfieri: noi lo abbiamo subito sospeso dal partito come dice il codice etico, ma lui non si è mica dimesso da presidente della Provincia e da sindaco. Penso che il partito di Salerno debba fare di tutto per farlo dimettere. Poi – aggiunge – c’è il caso dell’arresto del tesoriere del Pd campano, Nicola Salvati, nell’ambito di una indagine sullo sfruttamento dei migranti. Noi speriamo che Salvati possa dimostrare la sua estraneità ma se i tribunali confermassero le accuse sarebbe davvero devastante per il reato ipotizzato». Poi chiude: «Certe zone grigie meglio perderle. Perdiamole, ne conquisteremo altre».
Una stilettata diretta a De Luca, ma senza nominarlo, la infila Isaia Sales, ex sottosegretario del governo Prodi: «In questa regione siamo governati da chi loda e apprezza pubblicamente il sistema clientelare. Questa regione ha problemi enormi su cui riflettere e spesso la destra ne ha approfittato per farci la predica», aggiunge per collegarsi ai casi Alfieri e Salvati. A intervenire, tra gli altri, anche i segretari di Cgil, Cisl e Uil che si soffermano in particolare sulle crisi industriali ma sottolineano come non ci siano grandi rapporti con il governatore. «Sulla sanità in 5 anni appena due incontri», sottolinea Nicola Ricci, numero uno della Cgil.
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Tutti i parlamentari, da Stefano Graziano ad Arturo Scotto passando per Valeria Valente, sottolineano il nuovo passo impresso nel Pd. In sala invece, sempre l’area Schlein, il deputato dem Marco Sarracino mentre palazzo San Giacomo è rappresentato dalle assessore Teresa Armato e Chiara Marciani. Ma incombono le regionali e si ritorna sempre lì, per rivendicare un ruolo più predominante del partito. «Bisogna stare attenti alle liste civiche. Spesso – aggiunge il parlamentare dem Walter Verini – sono gruppi formati da notabili e trasformisti che non portano alcun valore aggiunto. Anzi». Poi Stefano Graziano è ancora più chiaro sulle regionali quando introduce l’intervento dell’europarlamentare grillino Pasquale Tridico: «Con gli amici dell’M5s continuiamo a costruire condivisioni sui temi più importanti: per essere pronti a governare assieme la Regione Campania nei prossimi mesi».
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