Il governatore della Banca d’Italia ha parlato all’Associazione degli operatori dei mercati finanziari nella sede del Lingotto, spaziando dai dazi annunciati dal presidente Usa Donald Trump alle operazioni di fusioni bancarie che, ha affermato Panetta, “ridurrebbero il divario dimensionale” tra Italia e Ue
“A Torino la Banca d’Italia si sente un po’ a casa”. Ha esordito così, ricordando il ruolo fondamentale della città piemontese per il settore bancario e finanziario italiano, il governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta che questa mattina è intervenuto all’Assiom Forex. Panetta ha fatto un breve ripasso di storia partendo dalla “banca nazionale degli Stati Sardi” creata da Cavour che poi “nel 1866, divenne la banca nazionale del Regno d’Italia” e quindi con “Giolitti la banca d’Italia”. Il discorso del governatore all’Associazione degli operatori dei mercati finanziari, nella sede del Lingotto, ha poi toccato diversi temi chiave dell’economia italiana e non solo, a partire dai dazi imposti dagli Stati Uniti dopo il ritorno alla Casa Bianca di Donald Trump. Come ha affermato Panetta, infatti, l’impatto dei dazi sul pil Ue sarebbe di “mezzo punto percentuale”, “con effetti maggiori per Germania e Italia, data la rilevanza dei loro scambi con gli Stati Uniti”.
L’effetto dei dazi
Secondo la stima del governatore della Banca d’Italia, i dazi Usa non spingeranno l’inflazione. Infatti, se i dazi annunciati da Trump “fossero attuati e accompagnati da misure di ritorsione, la crescita del Pil globale si ridurrebbe di 1,5 punti percentuali. Per l’economia statunitense l’impatto supererebbe i 2 punti”. Secondo Panetta, dunque, “l’effetto netto dei dazi sull’inflazione sarebbe perciò contenuto, se non leggermente negativo”. Inoltre, ha spiegato Panetta, “anche un aumento dei dazi statunitensi sulle esportazioni europee non avrebbe presumibilmente effetti significativi sull’inflazione. I dazi potrebbero generare pressioni al rialzo legate a un deprezzamento dell’euro rispetto al dollaro e a eventuali misure di ritorsione da parte della Ue”. Per il numero uno della Banca d’Italia, però, non è da sottovalutare il conseguente “rallentamento dell’economia globale” e il “dirottamento verso i mercati europei delle merci cinesi colpite da dazi elevati”.
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Crescita di Italia e Ue
Al centro del discorso di Fabio Panetta all’Assiom Forex anche le prospettive di crescita del nostro Paese. La crescita modesta dell’Italia e dell’Europa non “è un destino ineluttabile” secondo il governatore, per il quale “occorrono investimenti comuni nell’ambito di un patto europeo per la produttività, finanziati anche con l’emissione regolare di titoli da parte della Ue”. Panetta ha quindi esortato a portare avanti il Pnrr con “determinazione ed efficacia” con la consapevolezza che “l’Italia ha dimostrato di saper reagire alle crisi”.
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Il ruolo delle banche
Altro tema toccato da Fabio Panetta del suo discorso al Lingotto riguarda le banche e le operazioni di fusioni bancarie che, in Italia, sono affidate alle dinamiche di mercato e alle scelte degli azionisti”. Queste fusioni già annunciate, ha spiegato il governatore, “ridurrebbero il divario dimensionale” tra i principali istituti di credito italiani e i concorrenti europei” e sono “favorite in primo luogo dall’abbondanza di eccesso di capitale”. E sebbene in generale “nel settore bancario le grandi dimensioni comportino sia vantaggi sia alcune criticità ben note, queste operazioni possono essere inquadrate in una prospettiva di integrazione e consolidamento del mercato europeo”.
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Cyber attacchi alle banche
Minacce e attacchi cyber al mondo finanziario e bancario sono stati un altro argomento al centro del discorso di Panetta al Lingotto. I casi, ha spiegato il governatore, sono in crescita e “i rischi informatici sono aggravati dalla concentrazione di alcuni servizi nelle mani di pochi operatori globali”. Per il numero uno della Banca d’Italia è essenziale anche “che gli operatori potenzino i sistemi informativi e le misure di prevenzione. Allo stesso tempo, i consumatori devono adottare comportamenti prudenti e consapevoli”. Per il governatore “l’aumento della velocità delle transazioni finanziarie accresce i rischi” e “rendono più difficile intervenire tempestivamente in caso di incidenti, attacchi informatici o frodi”.
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