Pescara affronta un tema delicato nel giorno dedicato agli innamorati: l’amore, sempre più lontano, tra la Regione Abruzzo e l’impianto sportivo Le Naiadi. Nonostante l’assenza di investimenti da parte dei comuni di Pescara e Montesilvano, il vicepresidente del Consiglio Regionale, Antonio Blasioli, insieme ai consiglieri del Partito Democratico, denuncia l’attuale situazione di stallo e la mancanza di una visione strategica per il recupero dell’impianto. Le criticità accumulate negli anni sono alimentate da un mix di problemi amministrativi e giudiziari, che continuano a gravare sul potenziale di una struttura fondamentale per il territorio.
Un impianto in difficoltà
Le Naiadi, di proprietà della Regione, si trovano attualmente in una fase di sfruttamento ridotto e problematico. Dalla gestione fallimentare di Serraiocco alle incertezze legate a gestioni temporanee revocate, la storiografia dell’impianto è caratterizzata da condizionamenti esterni e sfide interne. La recente Delibera di Giunta Regionale, che proroga l’affidamento alla Fira fino al 31 dicembre 2025, sembra allungare ulteriormente questa situazione di stallo, gravando non solo sull’efficienza dell’impianto stesso ma anche sulle finanze regionali.
Ad oggi, Le Naiadi sono lontane dall’essere pienamente operative. Le problematiche emerse in passato hanno portato a una totalità di disinteresse da parte della Regione, che non ha mostrato segni di voler investire per far fiorire il potenziale dell’impianto. Non si è assistito a interventi significativi per la sua riattivazione e rilancio, lasciando Le Naiadi in una condizione precaria. Gli operatori e i cittadini che sperano di vedere la struttura finalmente utilizzata lamentano un’assenza di investimenti strategici che possano risolvere le problematiche strutturali e gestionali.
La gestione economica e i risultati scadenti
La gestione economica dell’impianto è un tema di grande rilevanza. Secondo le informazioni fornite, la Fira sta attualmente spendendo circa 79.000 euro al mese per la gestione di Le Naiadi, mentre le entrate mensili ammontano a soli 6.000 euro. Questa disparità porta a una previsione di spesa per la Regione di ben 1,8 milioni di euro entro la fine dell’anno, un costo che grava enormemente sul bilancio pubblico e mette in luce dubbi sulla strategia di finanziamento della struttura.
La limitazione delle attività commerciali che Fira può esercitare ha impattato direttamente sulla sostenibilità economica dell’impianto, creando un circolo vizioso di spesa elevata e ricavi estremamente bassi. Gli utenti locali, in particolare soci di associazioni sportive che detengono spazi, sono i maggiori penalizzati da una gestione che sembra non avere la flessibilità necessaria ad attrarre un pubblico più ampio. L’impossibilità di offrire l’impianto a tutti i cittadini limita drasticamente l’uso delle piscine e di altre strutture sportive presenti, causando ulteriori malumori tra gli sportivi e i cittadini.
L’attesa di un cambiamento
Le speranze per un cambiamento concreto erano state elevate con l’approvazione della Legge di Stabilità Regionale nel 2024. L’articolo 25 della legge autorizzava la creazione della società “Abruzzo Sport e Benessere“, destinata alla gestione delle strutture sportive di proprietà della Regione. Tuttavia, la mancanza di progressi fino ad oggi ha lasciato i cittadini con una sensazione di impotenza. La recente decisione di mantenere la gestione in capo alla Fira fino a fine anno ha definitivamente naufragato ogni aspettativa di una rapida risoluzione dei problemi.
La Regione Abruzzo deve affrontare interrogativi cruciali sulla propria strategia per la gestione dell’impianto. Quasi un anno di tempo è passato senza che ci siano stati sviluppi concreti mentre il futuro di Le Naiadi continua a sembrare incerto. Una gestione mista pubblico/privata potrebbe sembrare una scelta naturale per affrontare le carenze attuali. Tuttavia, le lungaggini burocratiche e le incertezze politiche rendono difficile l’emergere di vere soluzioni. Gli sportivi e la comunità locale continueranno a vigilare, sperando in una rapida inversione di rotta che riporti l’impianto a rivestire il ruolo centrale che merita nel panorama sportivo abruzzese.
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