L’uomo indossa una camicia bianca, ha il volto abbronzato e stringe nella mano destra un microfono. Parla in spagnolo, ma con un fortissimo accento francese: «Ho dovuto scegliere, come tutti, se militare nel campo della luce o in quello della materia – dice con voce calma -. Ho scelto di militare nel campo della luce, e ancora oggi mi sento un combattente». Il video dura in tutto cinque minuti ed è stato registrato attorno al 2010, probabilmente in Costa Rica. L’uomo all’epoca aveva 84 anni, come egli stesso dichiara dopo essersi presentato: «Me llamo Yves Guillou». Il filmato appare come una sorta di testamento spirituale, ma ciò che lo rende un documento d’eccezione è proprio l’identità dell’anziano protagonista, le cui fattezze erano rimaste ignote per lungo tempo.
YVES GUILLOU, meglio conosciuto come Guérin Sérac, è stato infatti il fondatore di una delle organizzazioni terroristiche più misteriose e potenti del dopoguerra, la finta agenzia stampa portoghese Aginter Press. Fino agli inizi degli anni Novanta, quando la procura di Milano cominciò a indagare su di lui in relazione alla strage di piazza Fontana, di Sérac non si conosceva che un’unica fotografia, che peraltro lo ritraeva quasi di spalle. Nessun magistrato è mai riuscito a rintracciarlo, e nel corso dell’ultimo mezzo secolo l’unica notizia certa su di lui è stata quella della sua morte, avvenuta il 9 marzo 2022 in piccolo paese della Costa Azzurra e annunciata per la prima volta proprio da coloro che stanno scrivendo. Oggi, grazie a questo video inedito, siamo finalmente in grado di farvi ascoltare la sua voce. La lunga «irreperibilità» di Guérin Sérac è cominciata nell’aprile del 1974, quando la Rivoluzione dei Garofani costrinse gli uomini di Aginter Press a lasciare il Portogallo e rifugiarsi nella Spagna franchista.
storico
12-12-1969 Milano
Strage Piazza Fontana
nella foto: la bomba esplosa dove si vede il buco, in Banca a Milano
Busta N. 2574
Photo Publifoto Press Torino/LaPresse
news
12-12-1969 Milano
Strage Piazza Fontana
in the photo: The bomb exploded where you see the hole in the Bank in Milan
FU ALLORA che il mondo intero scoprì l’esistenza di questa spietata organizzazione occulta. Sérac, ex parà dell’esercito francese e reduce dalle guerre di Corea e Indocina, l’aveva fondata nel 1966 dopo aver militato a lungo nell’Oas, l’armata segreta che si opponeva alla decolonizzazione dell’Algeria. Il suo documento programmatico, intitolato «La nostra azione politica», è di fatto il manifesto ideologico della strategia della tensione: «Noi pensiamo che la prima parte della nostra azione politica debba essere quella di favorire l’installazione del caos in tutte le strutture del regime – vi si legge -. Questo porterà a una situazione di forte tensione politica, di paura nel mondo industriale, di antipatia verso il governo e verso tutti i partiti. In questa prospettiva deve essere pronto un organismo efficace capace di riunire attorno a sé gli scontenti di ogni classe sociale: una vasta massa per fare la nostra rivoluzione». Oltre che dai fascisti portoghesi, Aginter Press era sostenuta e finanziata anche da alcuni circoli della destra statunitense, come la John Birch Society, e il suo unico scopo era quello di combattere l’avanzata dei movimenti operai.
PER FARLO, Serac e il suo braccio destro, l’ex Waffen SS Robert Leroy, avevano stretto legami con i maggiori gruppi eversivi del neofascismo mondiale, a cominciare da Ordine Nuovo e Avanguardia Nazionale, i cui quadri venivano invitati in Portogallo per addestrarsi all’uso delle armi e degli esplosivi. Secondo l’ex terrorista nero Vincenzo Vinciguerra, che ebbe modo di frequentare Sérac in Spagna, «gli agenti di Aginter Press parteciparono direttamente ai fatti italiani, compresa l’operazione di piazza Fontana». Certo è che uno dei primi appunti redatti dai nostri servizi segreti all’indomani della strage del 12 dicembre 1969 indicava come organizzatore del massacro «tale M. Guérin-Sérac (…), il quale risiede a Lisbona ove dirige l’Agenzia Ager Interpress (sic)». Alla medesima conclusione giungerà l’allora sostituto procuratore Ugo Paolillo, che fu il primo magistrato a indagare sull’attentato, il quale, commentando il sospetto ritrovamento di alcuni finti volantini comunisti nei dintorni della Banca Nazionale dell’Agricoltura, dirà: «Accertammo che i manifesti erano ricollegabili all’Oas. Era una firma che riconduceva a Guérin Sérac». Uomini di Aginter Press furono inviati anche nei Paesi del Terzo Mondo, dove organizzarono gruppi di controguerriglia anti-decolonizzazione in Algeria, Congo, Tanzania, Angola e Costarica, e architettarono l’omicidio del leader del Fronte di Liberazione del Mozambico Eduardo Mondlane.
UNA DELLE ULTIME azioni di Sérac risale al 1975, quando servendosi di cartucce di esplosivo C4 in dotazione alle forze Nato pianificò una serie di attentati dinamitardi alle ambasciate algerine di Roma, Bonn, Parigi e Londra. Dopodiché, in seguito a un breve soggiorno nel Cile di Pinochet, scomparì letteralmente nel nulla. Oggi sappiamo che mentre i magistrati di Milano lo cercavano disperatamente per mezza Europa, Guérin Sérac risiedeva tranquillamente nella Francia del sud, utilizzando senza problemi il suo nome di battesimo e godendo, evidentemente, di qualche interessata copertura istituzionale. Durante gli anni della maturità, il grande vecchio della strategia della tensione aveva iniziato a interessarsi al mondo della spiritualità alternativa e aveva aderito ad alcuni movimenti legati al neotemplarismo. È proprio nel corso di queste bizzarre frequentazioni New Age, durante un seminario in Costa Rica, che Sérac avrebbe realizzato il video che oggi è giunto fino a noi, e che i suoi ultimi compagni di fede avrebbero poi caricato in forma anonima sulle loro pagine web.
L’EX COMBATTENTE, come racconta chi lo ha conosciuto, non faceva mai accenno al suo passato. Non lo fa nemmeno qui, tranne che in un brevissimo passaggio: «Ho fatto un sacco di stupidaggini in questa vita – dice -, e ho fatto tutte le esperienze che è possibile fare, in aria, in terra e in mare». Sarebbe stato il caso di aggiungere, forse, anche quelle col fuoco.
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