Neppure ai tempi della più corposa campagna acquisti invernale, quella che portò a Genova fior di campioni, in grado di dominare la serie B, la rivoluzione fu così massiccia. Sabato, nella prima sfida dopo la chiusura delle compravendite, la Samp è partita con ben sette novità su undici. Tutti i neo doriani titolari, quasi a sottolineare che occorreva una svolta radicale e non qualche semplice ritocco. L’organico è stato rifatto di sana pianta e, a giudicare dall’ultima prestazione, con successo. Il diesse Accardi, dopo il roboante mercato agostano, da tutti noi condiviso e giudicato entusiasticamente, era finito nel mirino della piazza, che ne invocava addirittura il licenziamento. Lui non si è perduto d’animo e ha rinforzato tutti i reparti con innesti mirati. Forse è mancato il “crack” (tipo Palumbo o un centravanti strutturato di nome), ma tutti gli arrivi risultano di livello ben superiore alla media.
L’esordio di Cragno era accompagnato da più di un timore, che l’ex portiere azzurro ha fugato a tempo di record rivelandosi subito un valore aggiunto. In difesa Curto ha superato l’esame e Altare, appena avrà smaltito la distorsione alla caviglia, garantirà ulteriore robustezza. A sinistra Beruatto non sarà un fenomeno, ma rispetto a Ionnou appare tatticamente e anche tecnicamente più provvisto.
L’elenco prosegue con due rifinitori di sicura utilità. Sibilli si comporta come se avesse alle spalle duecento presenze in blucerchiato e Oudin, più indietro di condizione e di passo, è parso comunque in crescita e in grado di imprimere il proprio marchio di fabbrica.
M’Baye Hamady Niang-Cristian Cauz-Rémi Oudin-Fabio Gerli Tratta da Pagina Facebook Ufficiale UC Sampdoria
Niang, poi, si è subito rivelato determinante, e non solo per l’astuto tocco che ha steso il Modena. Notevole il suo apporto come prima punta, dove sfrutta un fisico ragguardevole, ma non gli manca la velocità per operare con successo nei contropiedi e nell’affiancare – se mister Semplici nel prosieguo di campionato dovesse deciderlo – Coda, teorico terminale di ogni azione.
Al novero degli uomini mercato è doveroso aggiungere un ottavo innesto, proveniente… dall’infermeria: Alex Ferrari. Non si tratta di un semplice rincalzo, ma di un titolare aggiunto che sa guidare da par suo il reparto arretrato. E presto tornerà disponibile pure capitan Bereszynski, altro individuo di caratura superiore.
Coi nuovi volti è cambiato anche l’atteggiamento, già contro il Cosenza. Il successivo esame finestra ha finalmente mostrato una Samp autoritaria, ricca di personalità, grintosa e scaltra: tutte qualità indispensabili per elevarsi dalla mediocrità, togliersi rapidamente dalle secche della zona playout e respirare a pieni polmoni. Proprio per prudenza, aspettiamo ancor un terzo test, nella tana di un Sudtirol pericolante ma non così arrendevole, prima di misurare la dimensione di un team che appare destinato a salire ancora. Già, ma fin dove? L’area playoff non è vicinissima ma neppure così lontana e non preoccupa il numero ancora ingente di formazioni da lasciarsi alle spalle. Rispettando d’ora in poi la vecchia media inglese – pur sempre una stella polare – cioè intascando quattro punti in due partite, il posto al sole sarebbe garantito. Impresa alla portata, a patto che non si smarrisca l’umiltà e che si riesca a conservare una certa regolarità, di prestazioni e di risultati.
Due parole, infine, su in vecchio amico prematuramente scomparso. Giorgio Ajazzone non è stato un semplice impiegato della sede (prima di approdare al ruolo prestigioso di team manager), ma un innamorato di questi colori, un tifoso che ha saputo esprimere tutta la sua profonda sampdorianità in ogni contesto. Decine di calciatori, in questi giorni così tristi, lo ricordano con profondo affetto e con tristezza infinita. Giorgio era amico di tutti, simpatico ed estroverso, ma per i suoi ragazzi soprattutto un consigliere, una guida, bravissimo ad alternare il bastone e la carota. Il suo equilibrio in ogni momento della vita calcistica è stato un valore aggiunto soprattutto per gli allenatori.
PIERLUIGI GAMBINO
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