Il caso
Dopo le accuse su un noto sito internazionale, risponde il fondatore del festival di musica elettronica Enrico Gambadoro: «Ci prendiamo qualche settimana per trovare delle soluzioni concrete per chi non ha ricevuto il pagamento»
«Non ci hanno mai pagato». A dirlo sono decine tra agenzie ed artisti internazionali della scena della musica elettronica in riferimento a Ortigia Sound System (Oss), Aps che organizza a Siracusa il festival “Ortigia Sound”. La vicenda ha scatenato, a partire da un post dello scorso 12 febbraio di una aganzia di Amsterdam, Minor Am, decine di reazioni di artisti anche molto noti. Il tutto è stato poi rilanciato e amplificato da Resident Advisor, piattaforma di riferimento a livello mondiale per il settore, che ha pubblicato un articolo sul proprio magazine. La Sicilia ha chiesto una replica a Ortigia Sound System.
«Alcune agenzie di booking – ha affermato Enrico Gambadoro, fondatore dell’associazione culturale Ortigia Sound System che organizza Ortigia Sound – hanno postato sui canali social la notizia del mancato pagamento agli artisti da parte di Oss. Questa associazione culturale insieme al festival dal 2012 produce arte e cultura nel territorio siracusano e siciliano in generale con un portfolio di quasi un centinaio di eventi prodotti attraverso bandi ministeriali e regionali. Dal 2019 l’associazione ha dovuto affrontare una serie di problematiche dovute prima a una perdita economica che si è fossilizzata con l’arrivo del Covid. Dopo la pandemia si è deciso di riprendere il progetto del festival anche attraverso dei piccoli supporti finanziari che ci hanno permesso di ripartire. Anche se negli anni 2021 e 2022 la situazione si era un po’ stabilizzata poi nelle ultime due edizioni il festival e l’associazione hanno dovuto affrontare delle sfide spesso logistiche, naturalistiche e accanimenti che non sono assolutamente la giustificazione ma sicuramente non hanno permesso al festival di ristrutturare quella che era appunto una situazione debitoria che si portava dietro. Una cosa però va detta: denunciamo ovviamente una difficoltà nello strutturare un lavoro come entità culturale in Sicilia per le grandi sfide che appunto ci siamo trovati ad affrontare».
Oss e Gambadoro non negano però le affermazioni, e rispondo così alle critiche: «Siamo nella parte del torto e lo sappiamo bene. Di questo ne siamo consapevoli ma proprio per questo l’associazione culturale da più mesi, ancora prima che uscisse questa notizia stava e sta attuando ancora oggi dei piani per ricapitalizzare quella che è la problematica finanziaria. Quindi l’associazione si prende qualche settimana per trovare delle soluzioni concrete per poter giustamente tutelare quello che è stato il lavoro di chi non ha ricevuto il pagamento e quindi poter ripartire con le proprie attività».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA
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