In pochi sanno che è possibile abbassare l’ISEE – in modo legale – così da ottenere bonus e agevolazioni che altrimenti non potresti avere.
L’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) è un parametro fondamentale per determinare l’accesso a una serie di agevolazioni, bonus e servizi pubblici. Dalla riduzione delle tasse universitarie ai sussidi sulle bollette, fino al diritto al gratuito patrocinio e ai contributi per l’asilo nido, avere un ISEE basso può fare la differenza per molte famiglie italiane.
Però non tutti sanno che esistono metodi del tutto legali per abbassare il proprio ISEE, ottimizzando la gestione del patrimonio e del reddito senza commettere irregolarità. Ti svelo subito tutte le strategie migliori per ridurre l’indicatore economico e rientrare nelle fasce che permettono di usufruire dei benefici previsti dalla legge.
Come funziona l’ISEE e quando può essere aggiornato
L’ISEE viene calcolato sulla base di redditi e patrimoni degli ultimi due anni. Ad esempio, l’ISEE del 2025 tiene conto dei redditi e delle giacenze medie del 2023.
Però se la situazione economica della famiglia cambia improvvisamente – come nel caso della perdita di un lavoro – è possibile richiedere l’ISEE corrente, che aggiorna i valori in base alle condizioni attuali.
Ma cosa succede se si vuole abbassare l’ISEE senza dover ricorrere all’ISEE corrente? Esistono alcune strategie perfettamente legali per ridurre il proprio indicatore economico. Vediamole nel dettaglio.
Strategie per abbassare l’ISEE legalmente
Un metodo efficace per ridurre il patrimonio considerato nell’ISEE è convertire il denaro in strumenti finanziari che non vengono inclusi nel calcolo del patrimonio ai fini ISEE.
La Legge di Bilancio 2024 ha stabilito che i Titoli di Stato e i Buoni Fruttiferi Postali non vengono conteggiati nell’ISEE fino a un massimo di 50.000 euro. Questo significa che, spostando una parte dei risparmi su questi strumenti, si riduce il valore patrimoniale dichiarato, aumentando così le possibilità di accedere ai bonus previsti per chi ha un ISEE più basso.
Se si possiedono immobili non utilizzati, concederli in usufrutto può abbassare il valore del patrimonio immobiliare nell’ISEE. Però è importante sapere che il reddito generato dall’usufrutto comparirà comunque nella dichiarazione.
Secondo il Codice Civile (artt. 978 e ss.), concedere un immobile in usufrutto significa trasferire il diritto d’uso a un’altra persona, mentre il proprietario mantiene solo la nuda proprietà. Questo può essere utile per abbassare l’ISEE ed evitare che il valore dell’immobile pesi eccessivamente sul calcolo.
Un altro metodo per abbassare l’ISEE riguarda la cointestazione dei conti bancari con persone che non fanno parte del proprio nucleo familiare.
La normativa prevede che, in caso di cointestazione, il valore della giacenza media del conto venga suddiviso tra tutti gli intestatari. Ad esempio, se un conto ha un saldo medio di 10.000 euro e due intestatari, solo 5.000 euro verranno considerati per il calcolo dell’ISEE di ciascun soggetto.
Attenzione, però: questo metodo richiede massima trasparenza. Con una recente ordinanza (n. 16850 del 19 giugno 2024), la Corte di Cassazione ha stabilito che ogni movimento in entrata o uscita da un conto cointestato deve essere giustificato. L’Agenzia delle Entrate potrebbe infatti avviare controlli per verificare eventuali irregolarità.
Cambiare residenza può far abbassare il valore dell’ISEE?
In molti si pongono questa domanda, per cui è opportuno dare una risposta. L’ISEE viene calcolato in base ai componenti del nucleo familiare e al loro reddito complessivo. Se si vive con persone con redditi elevati, può essere utile spostare la residenza per uscire dal nucleo e abbassare il proprio indicatore economico.
Allo stesso tempo, può essere vantaggioso includere nel nucleo persone a carico con redditi molto bassi, così da riequilibrare il valore dell’ISEE e accedere a una maggiore quantità di agevolazioni.
Abbassare l’ISEE in modo legale è possibile e può portare numerosi vantaggi in termini di agevolazioni fiscali e bonus, ma è fondamentale muoversi nel rispetto della normativa, evitando operazioni rischiose o potenzialmente illegali.
Infatti, è sempre consigliabile affidarsi ad un commercialista o a un CAF per valutare le migliori strategie in base alla propria situazione personale. Ad ogni modo, ci sono anche bonus per i quali non è richiesto l’ISEE, ne abbiamo parlato in questo articolo.
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