il governo britannico ordina ad Apple l’accesso ai backup

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Negli ultimi anni, l’argomento dell’encryption è diventato sempre più dibattuto, culminando in un contesto di tensioni tra privacy personale e sicurezza nazionale. Recentemente, la disputa si è spostata nel Regno Unito, dove il governo ha emesso un ordine che potrebbe avere un impatto globale sulla privacy degli utenti di Apple. Questo sviluppo solleva interrogativi sul futuro della sicurezza informatica e della protezione dei dati a livello mondiale.

L’ordine segreto del governo britannico

Secondo quanto riportato dal Washington Post, il governo britannico ha rilasciato un ordine che richiede ad Apple di consentire l’accesso ai backup criptati di iCloud, non limitandosi agli utenti britannici, ma estendendosi a livello internazionale. Questo provvedimento è stato emesso a gennaio in base all’Investigatory Powers Act del 2016, una legge controversa che ha suscitato preoccupazioni riguardo alle pratiche di sorveglianza del governo. Il problema principale è che se Apple decidesse di conformarsi a tale richiesta, ciò potrebbe segnare un pericoloso precedente per altre nazioni. La possibilità di accessi clandestini alle informazioni degli utenti potrebbe innescare una reazione a catena, facilitando altre richieste simili da parte di governi in cerca di backdoor per bypassare la criptografia.

Esperti della privacy hanno sottolineato che il messaggio comunicato dal governo britannico è chiaro: i cittadini non possono aspettarsi che i loro diritti alla privacy siano rispettati. Secondo Andrew Crocker, direttore del dipartimento di sorveglianza della Electronic Frontier Foundation, queste mosse mettono a rischio la sicurezza degli utenti, lasciandoli vulnerabili ai crimini informatici. La sfida per Apple sta ora nel decidere se resistere o meno a questa pressione, una decisione che avrà repercussioni ben oltre i confini britannici.

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Le conseguenze per Apple e per gli utenti

Attualmente, Apple ha la possibilità di appellarsi a un comitato segreto, ma stando alle ultime notizie, dovrà comunque conformarsi all’ordine nel frattempo. Ulteriore complicazione è che il Ministero degli Interni britannico avrebbe anche vietato ad Apple di comunicare agli utenti che il governo può ora accedere ai loro backup criptati. Questo rappresenta una sfida significativa per Apple, la quale ha costruito la propria reputazione sulla base della tutela della privacy degli utenti.

Il direttore del Security and Surveillance Project del Center for Democracy and Technology, Greg Nojeim, ha evidenziato la necessità di trasparenza da parte di Apple nei confronti dei propri utenti. Questo sviluppo potrebbe avere un impatto significativo sugli standard globali di sicurezza informatica. La preoccupazione è che una possibile conformità al governo britannico stabilirebbe un precedente per altre autorità di polizia nel mondo, alimentando una domanda generale di accesso ai dati degli utenti.

Nel tentativo di tenere il passo con le richieste delle autorità, Apple ha, dal 2022, reso disponibili i backup di iCloud con crittografia end-to-end attraverso una funzionalità chiamata “Advanced Data Protection”. Questo cambiamento ha limitato la capacità delle forze dell’ordine di accedere facilmente ai dati, ma ora la situazione si presenta più complicata a causa della pressione governativa.

La risposta della comunità di sicurezza

Diversi esperti di sicurezza hanno spiegato che la vera resistenza di Apple a tali richieste potrebbe non derivare tanto da una posizione ideologica contro i governi, ma piuttosto da una necessità di garantire un livello minimo di sicurezza per tutti gli utenti. Ciaran Martin, ex capo della cybersecurity del Government Communications Headquarters britannico, ha dichiarato che le backdoor non funzionano, poiché non esiste un metodo sicuro per consentire l’accesso alle forze dell’ordine senza anche rischiare accessi fraudolenti da parte di hacker.

Anche se l’ordine segreto è stato reso pubblico, ciò potrebbe ridurre la sua efficacia; Martin ha affermato che i criminali potrebbero non sentirsi spinti a cambiare le loro tecniche di illegalità se non sono a conoscenza di tali richieste. Tuttavia, questo scenario non chiarisce la posizione di Apple, che sembra intenzionata a non cedere facilmente.

Storia di conflitti tra tecnologia e governi

Raccontare la storia di questi scontri tra aziende tecnologiche e governi non è certo una novità. Incidenti passati, come la battaglia legale tra Apple e l’FBI nel 2016 sullo sblocco di un iPhone collegato a un attacco a San Bernardino, hanno dimostrato quanto possano essere complesse e delicate queste situazioni. La pressione esercitata sulle aziende tecnologiche è cresciuta esponenzialmente, costringendole a prendere decisioni difficili riguardo alla privacy e alla conformità.

Considerando le attuali dichiarazioni pubbliche di Apple, rimane attendibile che l’azienda si opporrà all’ordine del governo britannico. Al Parlamento britannico, la società ha già espresso in forma chiara che non ritiene giusto che il governo del Regno Unito possa decidere per tutti i cittadini del mondo riguardo ai vantaggi della criptografia end-to-end. Alcune fonti suggeriscono che, pur di non cedere a questa pressione, Apple potrebbe persino decidere di interrompere il servizio di archiviazione criptata per gli utenti britannici.

La questione diventa ancor più intricata considerando che l’Investigatory Powers Act ha effetti extraterritoriali, il che potrebbe condurre a un lungo e complicato processo legale. Le conseguenze di tali decisioni si estendono oltre il campo legale, coinvolgendo anche problematiche diplomatiche e politiche, creando così una rete di responsabilità e conflitti in rapida evoluzione tra privacy, sicurezza e diritti individuali.

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