GEN PA. Innovare il lavoro pubblico “con” e “per” i giovani.

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In un mondo del lavoro in continua trasformazione, le nuove generazioni si trovano a dover affrontare sfide complesse ma anche nuove opportunità. Questo scenario impone una riflessione profonda sulle strategie di attraction, inserimento e retention dei giovani talenti nella Pubblica Amministrazione, nonché sui profili professionali in grado di far fronte al cambiamento che avanza.

La situazione secondo l’ultimo rapporto Aran del 2021, aggiornato a febbraio 2024, mostra come quasi il 40% dei dipendenti pubblici ha un’età compresa tra i 50 ei 59 anni, con un’età media di 49,8 anni, mentre solo il 5% ha meno di 30 anni. Un divario generazionale evidente, che rende urgente non solo l’attuazione di nuovi concorsi, ma anche una revisione strutturale dei processi di selezione, crescita e valorizzazione della generazione Z all’interno della PA. Si tratta di un tema che tiene anche conto della brand image delle amministrazioni, ovvero quanto le PA sono capaci di curare la loro immagine e sfruttarla come leva di attrattività per i giovani.  

Questi aspetti sono stati il perno centrale della tavola rotonda dal titolo “GEN PA. Innovare il lavoro pubblico “con” e “per” i giovani, svoltosi in data 6 febbraio, riservata ai Direttori e Direttrici e Responsabili del Personale, dell’Organizzazione e della Formazione delle Amministrazioni pubbliche italiane, e che rientra nel percorso che dà seguito a quanto avviato a FORUM PA 2024 e che porta a FORUM PA 2025. Questi hanno delineato le sfide, le opportunità e le strategie che le Pubbliche Amministrazioni devono mettere in atto per attrarre i giovani e incentivarli ad entrare nel mondo del lavoro pubblico.

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Questo evento, organizzato in collaborazione con SAP e GiGroup, ha fornito un’occasione per delineare alcune prospettive concrete. In particolare, GiGroup ha condiviso alcuni risultati di un’indagine condotta su più di mille giovani per capire come questi ultimi vedono la Pubblica Amministrazione. Emerge come il primo aspetto fondamentale valutato dai giovani è la retribuzione e la stabilità ma è altrettanto interessante riscontrare come la PA conquisti il quarto posto sul “lavoro ideale” da scegliere. Mentre SAP ha presentato l’Employee Journey, ovvero il percorso di un dipendente all’interno di un’organizzazione: dall’attrazione e acquisizione, alla sua crescita e formazione e alla valutazione delle performance. Il tutto ottimizzabile con soluzioni di business AI, che permettono di risparmiare tempo nell’esecuzione dei singoli processi.

Giovani e PA: la sfida dell’occupazione nell’attuale mercato del lavoro

Dai risultati emersi dall’indagine GiGroup si riscontra come la PA venga valutata positivamente dai giovani per la possibilità di avere un lavoro sicuro con una retribuzione fissa in entrata, un ambiente poco stressante e l’opportunità di poter impattare positivamente sulla comunità e il territorio.  A penalizzare invece il lavoro nel pubblico impiego, secondo le nuove generazioni, è una scarsa innovazione e dinamismo delle mansioni e delle tecnologie e una valutazione che spesso non segue la logica del merito. La modalità, dunque, con cui si riesce ad attrarre i candidati diventa il principale biglietto da visita per realtà non solo private ma anche pubbliche.

È da considerare, inoltre, come negli ultimi anni il mondo del lavoro italiano abbia subito una serie di trasformazioni significative che hanno coinvolto sia il settore privato sia quello pubblico. Dai dati ISTAT di ottobre 2024 emerge un quadro contraddittorio: sebbene il PIL abbia registrato delle revisioni a ribasso, l’occupazione ha raggiunto livelli record, con oltre 24 milioni di occupati e oltre 3 milioni di giovani lavoratori tra i 15 e i 29 anni. Nel dettaglio, il numero di occupati supera quello di ottobre 2023 dell’1,5% (+363mila unità), aumento che coinvolge uomini, donne, 25-34enni e ultracinquantenni. Il numero di occupati rimane sostanzialmente stabile tra i 35-49enni, mentre diminuisce tra i 15-24enni[1].

Questa si presenta come una grande sfida se si tiene in considerazione anche un costante disallineamento tra le esigenze del mercato e le aspettative dei lavoratori, in particolare tra i giovani, che tendono a privilegiare percorsi di carriera coerenti con i propri ideali e interessi.

Contrariamente allo stereotipo che li dipinge come svogliati, infatti, i giovani di oggi dimostrano un forte senso di consapevolezza sociale ed economica. “Non si tratta di una mancanza di interesse per il lavoro, ma di un diverso approccio: i giovani vogliono sentirsi parte di un cambiamento, contribuire al benessere della società e lavorare in ambienti stimolanti. Le scelte lavorative vengono principalmente mosse dalla ricerca di flessibilità, valorizzazione delle competenze e la possibilità di crescita professionale”, afferma Laura Porta, membro di Officine Italia.

Andare oltre lo stereotipo del “posto fisso”

Come per il settore privato, anche la PA si confronta con il tema dell’engagement e della brand image. La PA è spesso associata a luoghi comuni quali stipendi fissi e buoni, la stabilità e la scarsa innovazione tecnologica. Tuttavia, questa visione non è sempre veritiera: in molte amministrazioni pubbliche, infatti, è possibile ambire ad un’evoluzione di carriera e trovarsi in un ambiente di lavoro stimolate e digitalmente al passo con i tempi.

Uno dei principali ostacoli all’ingresso dei giovani nella PA è, infatti, la percezione di un sistema lento e burocratico, con selezioni complesse e tempi eccessivamente lunghi tra il bando e l’assunzione. Per contrastare questa tendenza, le amministrazioni pubbliche devono riuscire ad approcciarsi a nuove modalità di comunicazione: i social media, ad esempio, sono uno strumento utile per poter raccontare in modo diverso la propria organizzazione e più in generale il lavoro pubblico e dunque non solo come un “posto fisso” ma una realtà attiva e innovativa. I giovani, infatti, tendono a fidarsi maggiormente delle testimonianze dei loro pari piuttosto che delle comunicazioni istituzionali.

La questione però si muove anche sul binario delle politiche pubbliche. Come ben afferma il Comune di Bologna, le politiche sui giovani non devono essere materia esclusiva dell’ufficio giovani ma serve trasformarle in una politica pubblica e trasversale. Sulla base di ciò, il Comune di Bologna ha sviluppato nel 2023-2024 un “strumento di valutazione generazionale” da sfruttare nei processi di programmazione. La sfida centrale è quella di considerare tutte politiche di un’amministrazione in ottica di politiche generazionali.

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Ripensare i bandi e creare nuove strategie di attrazione

Uno dei principali aspetti emersi con forza dal confronto con le Amministrazioni e gli esperti riguarda la costruzione dei bandi. Le nuove generazioni che si affacciano al mondo del lavoro tendono, infatti, a escludere la PA a causa dei suoi bandi spesso farraginosi e che richiedono in fase di selezione altrettanto spesso competenze per cui non si è formati. Ciò che diventa necessario per una buona attraction diventa dunque ripensare ai bandi in ottica più attuale, snella e che permetta di valorizzare la vera mission dell’ente. Il portale InPA, in tal senso, è riuscito ad apportare un cambiamento in positivo, soprattutto sullo snellimento delle procedure concorsuali. Ma è e altrettanto importante curare altri tipi di comunicazione, come quella sui social, per rilanciare le opportunità offerte da ogni organizzazione.

La comunicazione però non basta. Per rendere la PA più attrattiva, diverse organizzazioni pubbliche hanno adottato diversi approcci innovativi. La Corte dei Conti ha, ad esempio, introdotto bandi più specifici per ogni professione. Parallelamente, altre importanti realtà pubbliche hanno avviato dei bandi di tirocinio o dottorato per formare le nuove generazioni su competenze oggi altamente richieste, ma anche per far conoscere la realtà pubblica e stimolare i giovani ad intraprendervi il loro percorso professionale. Questa strategia mira a costruire un ponte tra il mondo accademico e quello lavorativo pubblico, rendendo la PA una scelta più naturale per gli studenti.

Un ultimo aspetto fondamentale riguarda il miglioramento delle condizioni lavorative. Dal sondaggio lanciato durante la tavola rotonda che ha chiesto ai partecipanti “Quali strumenti di attrattività sono a tuo avviso quelli più adeguati alla tua amministrazione”, è emerso come lo smartworking sia il principale elemento di attrattività rilevato, conquistando il primo posto nella votazione. Lo smartworking, infatti, rappresenta una leva importante per attrarre e trattenere i talenti, ma viene contestualmente sottolineata la necessità di una gestione equilibrata: se da un lato aumenta la flessibilità, dall’altro, per molte PA, è essenziale per che i giovani neoassunti abbiano un primo periodo in presenza per comprendere il contesto lavorativo e instaurare relazioni professionali solide.

Formazione e crescita professionale

Dalle testimonianze del tavolo emerge un’altra leva fondamentale per l’attrazione: la formazione continua. Diversi enti stanno investito nel life long learning e nello sviluppo delle soft skills, puntando su coaching e team coaching. Ma non solo, la valorizzazione delle competenze di project management è considerata come elemento chiave per la crescita professionale e la fidelizzazione dei lavoratori. Si tratta di una formazione non solo per i giovani ma anche per le dirigenze per far loro incrementare le capacità manageriali sulla diversità e l’inclusione.

Tra le iniziative più innovative, il Ministero del Lavoro ha avviato un progetto di change management, con focus su sicurezza informatica, smart working e strumenti di collaborazione, oltre ad un percorso di Assesment continuo per ogni dipendente che avrà accesso ad un ricco portafoglio formativo che verrà monitorato attraverso un cruscotto interno per lo sviluppo delle competenze.

La mobilità interna è un altro fattore che ha presentato diversi punti di vista. Se infatti per alcune realtà pubbliche, la mobilità interna dei giovani dipendenti viene vista in ottica di “perdita”, per altre organizzazioni invece, viene percepita come una buona leva di attrattività sui giovani che desiderano esplorare contesti differenti senza rimanere vincolati a un unico ente e che vogliono potersi formare su diversi aspetti.

Le interviste

Al passo con il cambiamento

È evidente come il mercato del lavoro stia subendo grandi trasformazioni e deve riuscire a adattarsi alle nuove esigenze delle generazioni emergenti. E anche il senso del lavoro sta cambiando: oggi l’obiettivo non è più solo uno stipendio o un posto sicuro, ma anche una realizzazione personale e professionale che possa produrre un impatto sociale e un equilibrio tra vita lavorativa e personale.

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La sfida per la PA è riuscire a comunicare e offrire un modello di lavoro che risponda a queste aspettative, rendendosi davvero competitiva rispetto al settore privato. A ben vedere, l’AD Gianni Dominici, sottolinea con forza la necessità di creare una PA che metta le persone al centro, incrementi le tecnologie e le relazioni affinché si approdi a quella che viene definita una PA aumentata.

Vi diamo appuntamento a FORUM PA 2025, che ricordiamo si svolgerà dal 19 al 21 maggio a Palazzo dei Congressi di Roma, per il proseguo del percorso dedicato agli HR.

Rimanete connessi al nostro sito forumpa.it per scoprire tutti gli aggiornamenti!


[1] Dati ISTAT



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