Il rinnovo di contratto del Comparto Difesa e Sicurezza relativo al triennio 2022-2024 è stato firmato dopo mesi di trattative estenuanti, precisamente il 18 dicembre 2024. I sindacati di categoria hanno lavorato senza sosta per ottenere miglioramenti per il personale, scontrandosi anche con la poca disponibilità di risorse, in una corsa contro il tempo. Grazie a questo impegno la contrattazione si è conclusa in tempi ragionevoli, ma le lunghe attese non sono ancora finite per il personale. I sindacati delle Forze Armate e di Polizia hanno infatti fatto notare che non è ancora stato completato l’iter procedurale per concretizzare i cambiamenti, a partire dagli aumenti in busta paga di poliziotti e militari.
Abbiamo nel dettaglio i comunicati stampa di SIULP-SIAP e di ASPMI, rispettivamente per la Polizia di Stato e l’Esercito Italiano. Entrambi fanno appello al ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, l’unica figura che può intervenire in questo momento per accelerare la procedura, mostrando così di avere davvero a cuore l’interesse del personale. È necessario che la bozza del decreto apposito venga approvata e firmata, così da tradursi nel relativo Decreto del Presidente della Repubblica. Insomma, mancano ancora diversi passaggi ed è essenziale agire il prima possibile per non vanificare tutti gli sforzi fatti dalle parti contrattuali, soprattutto dai sindacati.
SIULP-SIAP e ASPMI: accelerare per il decreto attuativo
Come anticipato, sul punto sono intervenuti i sindacati, attenti a far sentire la propria voce dando valore al lavoro svolto per la contrattazione. Così, SIULP-SIAP:
Bene l’accordo sul contratto di lavoro del comparto Sicurezza e Difesa per il triennio 2022-24 ma tutto questo sforzo oggi se il ministero dell’Economia e Finanza non dà il via libera alla bozza dell’accordo che deve essere deliberato dal Consiglio dei ministri per poi essere recepito nel relativo dpr si corre il rischio di vanificarlo poiché se non si accelerano tali procedure si corre il rischio di veder arrivare in busta paga i soldi del contratto dello scorso triennio alla fine del primo anno del triennio seguente quello appunto 2025-27. Lo affermano i segretari generali dei sindacati di Polizia Siulp e Siap Felice Romano e Giuseppe Tiani che si appellano al ministro Giorgetti e al ministro Piantedosi affinché queste procedure vengano concluse al più presto possibile e si porti l’ipotesi del dpr al primo Consiglio dei ministri in calendario. (ANSA)
E ASPMI:
Basta attese che penalizzano i militari nell’emanazione del decreto attuativo del rinnovo di contratto del triennio 2022-2024. A chiederlo è Francesco Gentile, segretario generale dell’Associazione sindacale professionisti militari, che ricorda come “le lunghe e complesse trattative” per il rinnovo abbiano “permesso di arrivare al risultato migliore possibile, tenendo conto della limitatezza delle risorse e delle tempistiche. Aspmi si è impegnata fin dall’inizio per far valere i diritti dei militari con obiettivi realistici, affinché il personale potesse beneficiare del cambiamento il prima possibile”. “Nel frattempo – continua Gentile – è necessario che i militari possano davvero iniziare a giovarsi dei risultati finora ottenuti, che hanno peraltro richiesto un lungo lavoro. Il nostro appello va al buon senso del ministero dell’Economia e delle Finanze, affinché possa dare una spinta alle procedure di attuazione. Il decreto attuativo deve infatti ancora essere firmato e soltanto in seguito potrà essere recepito nel relativo dpr. Rischiamo così di invalidare tutti i sacrifici fatti nella contrattazione. Un pericolo che deve essere evitato a tutti i costi, non soltanto per il valore del lavoro di tutte le parti che hanno partecipato alla contrattazione, ma soprattutto per non penalizzare ancora il personale militare con ulteriori attese. Di questo passo, tutti gli aumenti previsti nel rinnovo rischiano di arrivare nelle tasche dei militari in concomitanza con la fine del successivo triennio contrattuale”.
“Una situazione paradossale – conclude il leader sindacale – che confidiamo il governo voglia risolvere al più presto per evitare di danneggiare il personale militare, soprattutto in un momento tanto delicato come quello attuale. Pur apprezzando gli sforzi messi in campo, come Aspmi dobbiamo necessariamente ricordare che tutto il lavoro fatto finora rischia di perdere valore, sfavorendo il personale anzicheé valorizzarlo e gratificarlo”. (AGI)
Dovrebbe inoltre essere superfluo sottolineare la necessità del personale delle Forze Armate e di Polizia, non soltanto dal punto di vista economico, che è comunque rilevante. L’impegno continuo delle sigle sindacali ha permesso di arrivare ai miglioramenti più proficui possibili in base alle risorse a disposizione e alle tempistiche, ma resta evidente che non si tratta di cifre altissime. Tenendovi aggiornati sulla contrattazione noi di ForzeItaliane.it abbiamo spesso analizzato la questione del caro vita e della perdita del potere d’acquisto a causa dell’inflazione, che sappiamo non essere adeguatamente compensata. La distribuzione attenta delle risorse ha comunque permesso di arrivare a risultati soddisfacenti, ma è a dir poco urgente che questi soldi arrivino tangibilmente nelle tasche di militari e poliziotti.
In un momento così delicato per il benessere psicofisico del personale, non poco colpito dalla durezza delle polemiche e dell’opinione pubblica, ma anche da un clima di ostilità, aggressioni e violenza è indispensabile un segnale di vicinanza e apprezzamento. Anche perché è sul lavoro quotidiano di uomini e donne delle Forze Armate e di Polizia che si basa la funzionalità delle istituzioni, oltre alla sicurezza della cittadinanza. L’auspicio è che l’appello dei sindacati serva da monito, affinché vengano assunte al più presto le decisioni del caso, non rallentando ulteriormente l’iter.
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