Consulta: quorum raggiunto, eletti i 4 giudici

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Si tratta di Francesco Saverio Marini, Roberto Cassinelli, Massimo Luciani, Maria Alessandra Sandulli

Il Parlamento in seduta comune ha eletto i quattro giudici mancanti della Corte costituzionale. I nomi sono quelli di Francesco Saverio Marini, Roberto Cassinelli, Massimo Luciani, Maria Alessandra Sandulli. Il via libera è arrivato con l’intesa tra i partiti dopo 14 votazioni per un giudice e 5 per gli altri tre.

Determinante per sciogliere un’impasse durata mesi è stata una telefonata fra la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e la segretaria Dem Elly Schlein. 

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Fdi indica Francesco Saverio Marini 

Francesco Saverio Marini, 52 anni, romano, è il costituzionalista indicato da FdI eletto alla Consulta. Apertamente cattolico e di centrodestra, come lui stesso si è definito, è stato scelto dalla premier Giorgia Meloni come consigliere giuridico a Palazzo Chigi, un incarico svolto a titolo gratuito e che include la consulenza sulla riforma del premierato.

Marini, figlio del giurista Annibale Marini, già presidente della Consulta e ritenuto vicino a Silvio Berlusconi, è prorettore e docente di Istituzioni di diritto pubblico all’Università di Tor Vergata. Ha un prestigioso studio ai Parioli, con una solida clientela composta da grandi imprese, Regioni, pubbliche amministrazioni, partiti politici, Comuni e municipalizzate.

Considerato il padre del premierato, Marini è abituato fin da giovane alla frequentazione dei palazzi romani, dove ha ricoperto numerosi incarichi. È stato capo della Segreteria tecnica del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Antonio Catricalà, consigliere all’Autorità Antitrust e vicepresidente del Consiglio di Presidenza della Corte dei Conti.

Roberto Cassinelli eletto in quota Fi 

Roberto Cassinelli, avvocato 69enne genovese indicato da Forza Italia, è stato già deputato e senatore con Silvio Berlusconi in quota FI.

Entra in parlamento per la prima volta nel 2008, eletto in Liguria nelle liste del Popolo della Libertà. In quel ruolo è stato membro della Commissione permanente Giustizia, segretario della Giunta per le autorizzazioni e del Comitato parlamentare per i procedimenti di accusa.

La sua attività parlamentare si è concentrata prevalentemente su temi legati alla giustizia, alle libere professioni e al diritto delle nuove tecnologie. Nella XVII Legislatura ha inoltre presentato una mozione sull’ipotesi di rimozione delle statue di Cristoforo Colombo.

Nel 2017 subentra in Senato dopo le dimissioni di Augusto Minzolini. Da subito membro della Commissione Affari Esteri, dal 16 maggio entra anche a far parte della Commissione Affari Costituzionali.

Alle elezioni politiche anticipate del 25 settembre 2022 si candida per la Camera dei Deputati nel collegio plurinominale della Liguria, in seconda posizione dietro a Rita Dalla Chiesa, ma non viene rieletto.

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Massimo Luciani, il nome indicato dal Pd

Massimo Luciani,73enne romano, è un costituzionalista indicato dal PD ed eletto giudice alla Consulta dal Parlamento. Accademico dei Lincei, è ordinario di Istituzioni di diritto pubblico alla “Sapienza” di Roma. È stato presidente dell’Associazione Italiana dei Costituzionalisti per il triennio 2015-2018 e ha ricevuto il Premio Sandulli nel 2017. Ha insegnato anche a Pavia e Perugia. 

È avvocato del Foro di Roma ed esercita la professione forense, con particolare competenza nei settori del diritto costituzionale, del diritto regionale, del diritto amministrativo e del diritto previdenziale delle categorie libero-professionali. 

Dopo aver svolto il servizio militare, è tornato all’attività di ricerca. 

Alessandra Sandulli, il nome tecnico che ha messo d’accordo il parlamento 

Nata a Napoli nel 1956, Alessandra Maria Sandulli (68 anni) è ordinario di Diritto Amministrativo e titolare degli insegnamenti di Diritto Amministrativo e Giustizia Amministrativa presso l’Università degli Studi Roma Tre. 

Figlia di Aldo Sandulli, illustre giurista di diritto amministrativo ed ex presidente della Corte Costituzionale, è cognata di Gabriella Palmieri Sandulli, avvocata dello Stato, il cui nome era tra quelli circolati per un’eventuale nomina alla Consulta.

La sua candidatura è considerata un “nome tecnico” su cui si è trovato un accordo. Già nel novembre 2014, Matteo Renzi l’aveva proposta come giudice della Consulta in quota azzurra, suscitando dibattito per il suo sostegno, nel 2005, all’appello dei giuristi “Salviamo la Costituzione” contro la riforma della giustizia promossa dal governo Berlusconi.

Avvocata cassazionista dal 1985, Sandulli è titolare di uno studio legale nel centro di Roma, specializzato in diritto amministrativo e nelle relative implicazioni di diritto costituzionale ed europeo. 

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