CONSIGLIO PAT * LAVORI AULA POMERIGGIO: «CRISI AZIENDA DANA, PREOCCUPAZIONI PER LA DELOCALIZZAZIONE / EGATO, SECONDA RICHIESTA DI INFORMATIVA»

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22.05 – giovedì 13 febbraio 2025

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Esaurito il punto sulla procedura d’urgenza per il ddl sul terzo mandato il Consiglio provinciale ha proseguito con le due richieste di comunicazione depositate dalle Minoranze. La prima sul tema della crisi dell’azienda Dana e sulle preoccupazioni che destano le voci circa la delocalizzazione della produzione. Ha riferito in aula l’assessore Spinelli. E’ seguito un dibattito al termine del quale è stata condivisa una risoluzione (unico astenuto il consigliere Filippo Degasperi). Il documento impegna l’intero Consiglio a seguire con massima attenzione il processo di cessione di Dana attivando un tavolo per presentare gli strumenti che il nostro sistema pubblico può mettere a disposizione per sostenere lo sviluppo e il radicamento dell’azienda sul territorio. Respinto un secondo documento che impegnava in maniera più ampia a mettere a punto un piano di sviluppo dell’industria ora assente.

Esaurita la comunicazione sulla Dana, l’aula si è concentrata sulla seconda richiesta di informativa, quella in tema di Egato, svolta dall’assessora competente Giulia Zanotelli. Ha fatto seguito un ampio dibattito, interrotto però alle ore 18.00 dalla conclusione dei lavori di questa tornata d’aula. Il tema tornerà all’attenzione del Consiglio prossimamente, secondo la programmazione che sarà stabilita dai Capigruppo.

 

Dana: Comunicazione della Giunta
Approvata una risoluzione trasversale

Esaurito il punto sulla procedura d’urgenza per il ddl sul terzo mandato il Consiglio provinciale ha proseguito con le due richieste di comunicazione depositate dalle Minoranze. La prima sul tema della crisi dell’azienda Dana e sulle preoccupazioni che destano le voci circa la delocalizzazione della produzione. Ha riferito in aula l’assessore Spinelli. E’ seguito un dibattito al termine del quale è stata condivisa una risoluzione (unico astenuto il consigliere Filippo Degasperi). Il documento impegna l’intero Consiglio a seguire con massima attenzione il processo di cessione di Dana attivando un tavolo per presentare gli strumenti che il nostro sistema pubblico può mettere a disposizione per sostenere lo sviluppo e il radicamento dell’azienda sul territorio. Respinto un secondo documento che impegnava in maniera più ampia a mettere a punto un piano di sviluppo dell’industria ora assente.

 

L’informativa di Spinelli
In merito alla richiesta di informativa sull’azienda Dana, nel pomeriggio è intervenuto l’assessore Achille Spinelli che ha riportato le informazioni in possesso della Giunta, frutto di plurimi incontri avuti in questi mesi con il management aziendale, assieme a Confindustria, le sigle sindacali e le Rsu e del monitoraggio delle informazioni che l’azienda ha fornito ai mercati in quanto quotata in borsa. Ha citato quindi la propria presenza, assieme a quella dei colleghi della Lombardia e del Piemonte (regioni interessate dallo Sviluppo di Dana sul territorio nazionale assieme anche all’Emilia Romagna), all’incontro dello scorso 23 gennaio a Roma al Mimit. Ha quindi ricostruito la posizione delle sedi Dana di Arco e Rovereto in Dana Italia, appartenente alla multinazionale Dana Incorporated, un’azienda con 88 stabilimenti distribuiti su 31 nazioni e sei continenti che impiega 42.000 persone al mondo. Le vendite, ha detto l’assessore, sono pari a 10,3 miliardi di dollari e l’ebida è pari a 885 milioni di dollari con un rendimento dell’8,6%. Dana è leader nella produzione di soluzioni di propulsione e gestione dell’energia altamente efficienti che alimentano veicoli e macchine in tutti i mercati della mobilità nel mondo, ha affermato l’assessore.

Un’azienda, ha aggiunto, che sta affrontando molte delle criticità che sta attraversando in questo momento il mercato automotive. La capogruppo, come ha dichiarato ai mercati a partire da dicembre 2024, ha ricordato l’assessore, ha definito una strategia di riorganizzazione completa e rinforzo del settore tradizionale on highway capitalizzando gli investimenti effettuati rimanendo leader nella transizione verso veicoli elettrici in questo settore e la messa in vendita del settore off highway (movimento terra). Quest’ultimo ramo off highway, conta per Dana circa il 30% del fatturato e delle vendite, ha dichiarato Spinelli, 20 stabilimenti nel mondo, 9.500 dipendenti, 12 degli stabilimenti in Italia, di cui 4 di Dana Italia e 2 in Trentino.

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I dipendenti italiani interessati dalla vendita sono 3.800, di cui 877 in Trentino, ha ricordato l’assessore che ha poi ricordato la relazione presentata il 24 gennaio dalla capogruppo sullo stato di vendita del ramo: le aziende di advisor, pur non potendo assicurare ad oggi il successo dell’operazione di vendita, hanno dichiarato di poter ritenere presumibile un annuncio dell’agreement preliminare con il potenziale acquirente entro il primo quadrimestre 2025: significherebbe completare l’operazione di vendita entro il 2025. Il prezzo di cessione dovrebbe aggirarsi attorno ai 3-4 miliardi di dollari. Gli stabilimenti italiani e quelli di Trento, ha detto Spinelli, appartengono interamente al ramo off highway, fatta una piccola eccezione per Luserna in provincia di Torino, e in quelli in Trentino non risultano attualmente attive richieste di cassa integrazione, né di altri ammortizzatori sociali.

È vero che negli stabilimenti sono occupati meno interinali rispetto al passato, ma nel 2021-2024 le assunzioni su Rovereto e Arco sono state 295, parte degli interinali sono diventati dipendenti della azienda. La vendita e l’acquisizione, ha aggiunto l’assessore, potrebbe rivelarsi una opportunità per gli stabilimenti del nostro territorio, gli utili non serviranno più a coprire gli investimenti che l’azienda sta facendo sul settore on highway, ma saranno trattenuti per fare degli investimenti. Noi, ha affermato, abbiamo rappresentato a Dana la disponibilità della Pat e di Trentino Sviluppo ad offrire all’acquirente soluzioni per un ampliamento e la ristrutturazione del business sul territorio anche in accordo con la ricerca trentina. Spinelli ha ricordato che i temi dell’off highway sono molto legati a quelli dell’agritech e delle applicazioni in termini di sensoristica e robotica e ia.

A favore di una possibile espansione di Dana sono già stati riservati degli spazi presso il Polo della meccatronica, ha proseguito poi l’assessore, in questa strategia di evoluzione potrebbe anche essere supportata anche a livello ministeriale.
Quanto al tema dello sviluppo, ha dichiarato, Dana sta aprendo una sede in Messico, una linea produttiva che rispecchia quella presente in Trentino; non sta trasferendo linee produttive da Trento al Messico, ma semplicemente replicando una capacità produttiva. Una scelta nata da una richiesta dei clienti americani di Dana che rappresentano il 24% del fatturato del settore.

Lo stabilimento in Messico dovrebbe diventare operativo non prima della seconda metà 2026. Poi: come Provincia stiamo seguendo l’evoluzione di queste strategie e anche, assieme a Confindustria e al management Dana, studiando strategie mirate di accompagnamento e alla diversificazione produttiva per le aziende dell’indotto di Dana nella prospettiva che il problema si presenterà, semmai dovesse esserci, non prima della fine del 2026. Spinelli ha citato gli incontri avvenuti con i sindacati e ricordato la questione che riguarda la fase di rinnovo della contrattazione di secondo livello delle sedi trentine: l’auspicio è che la fase si concluda a breve con la giusta mediazione tra interessi dell’azienda e la volontà dei lavoratori. Spinelli ha assicurato infine che l’attenzione resta alta e si è detto disposto a relazionare anche in futuro qualora emergessero nuovi elementi.

 

Il dibattito
Michela Calzà (PD) ha rappresentato la voce di preoccupazione del territorio, nonostante il gruppo Dana sia un gruppo riconosciuto e con una solidità nel mercato in cui opera, con 42.000 dipendenti nel mondo, solo 4000 in Italia e 1200 tra Ala e Rovereto. Se da un lato sappiamo che ragioniamo su una multinazionale, la preoccupazione riguarda anche le notizie sulla delocalizzazione della produzione in Messico, sopratutto considerando il contesto geopolitico e le possibili ripercussioni sull’occupazione, ha detto. Calzà ha chiesto di costruire un dialogo con la nuova governance riaffermando l’impegno del territorio attraverso le proprie istituzioni nel mettere in campo tutto il know how e il supporto possibile per far sì che venga garantita piena occupazione e la garanzia di un equilibrio socio economico nei territori in cui opera: questi i contenuti di una proposta di mozione sottoscritta in maniera trasversale.
Per Francesco Valduga (Campobase) serve mantenere alta l’attenzione anche tramite i sindacati su quello che è un gioiello in sé, attivo in una filiera importante che ha costruito un indotto strategico sul territorio. Occorre dire qualcosa su quanto possiamo offrire come territorio, ha aggiunto perché in Trentino c’è un clima favorevole al fare impresa, c’è una straordinaria opportunità di programmazione. Sarebbe utile in tal senso uscire da questo Consiglio con un sostegno unitario alla Giunta in questa direzione.

 

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La replica
L’assessore Spinelli ha ringraziato i colleghi intervenuti e ha elogiato il sistema della ricerca universitario trentino, che riesce ad essere promotore di interesse e di iniziative efficaci e competitivo anche con le multinazionali. Dana è in Trentino perché attratta dalla bellezza, dalla cura del territorio e dalla capacità di essere promotori e attrattivi anche dal punto di vista del benessere, ha detto, dichiarandosi disponibile ad una condivisione di sostegno all’industria Dana e alla Giunta in termini di proposte, anche se non deve assolutamente passare il concetto che in Trentino ci sono economie industriali carenti o problematiche.

 

Le due risoluzioni: solo una approvata con l’astensione di Degasperi
Due le risoluzioni presentate, la prima condivisa con l’assessore. Quest’ultima richiama l’attenzione che la Pat dovrà dedicare a Dana non appena la nuova proprietà entrerà in forze con l’attivazione di un tavolo allargato per presentare gli strumenti di sostegno del sistema pubblico a garanzia della prosecuzione dell’attività industriale, mettendo in campo tutte le forze possibili.

Filippo Degasperi (Onda) ha dichiarato l’astensione su entrambi i documenti, scosso da quella che ha definito un’estemporanea luna di miele: se la politica industriale funziona così bene a questo punto facciamo non il terzo, ma pure il quarto mandato, ha ironizzato. Sono convinto che le politiche non siano quelle giuste nemmeno dal punto di vista industriale, ha aggiunto e bisognerebbe avere il coraggio di dire che qualche problema lo abbiamo.

Per Mirko Bisesti (Lega) abbiamo molte leve sulle quali possiamo agire per favorire gli investimenti sul nostro territorio ed è assolutamente fondamentale partire da queste per sostenere le nostre aziende, a cominciare dall’energia che possiamo produrre sul nostro territorio.
Il consigliere Francesco Valduga (Campobase) ha espresso sostegno alla risoluzione: bene che si discuta in quest’aula del caso Dana e che ci sia sostegno trasversale e questo non significa esprimere un giudizio complessivo sulla politica industriale della Giunta. Infatti, ha anticipato, è stata proposta una seconda risoluzione che immagina uno sguardo in avanti di pianificazione e di sviluppo che ora è giudicato carente.

Lucia Coppola (AvS) ha comunicato che AdV ha interessato il Ministro del tema con un’interrogazione sulla vendita del ramo di azienda di Dana. La questione ha infatti un carattere che riguarda il manifatturiero in Italia e in generale le delocalizzazioni e dunque ha una valenza sovra provinciale. Detto questo, ha ribadito l’importanza di mettere in campo tutte le risorse politiche e industriali possibili per scongiurare che vengano sottratte produzioni.

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La prima risoluzione è stata approvata con l’astensione di Filippo Degasperi.
Respinta con 20 no e l’astensione di Degasperi la seconda risoluzione che affrontava la necessità di prendere atto del trend negativo del settore manifatturiero anche in Trentino e impegnava ad un ulteriore sforzo nel mettere a punto un piano di sviluppo dell’industria ora assente, capace di contrastare il contesto geopolitico mondiale che mina le nostre industrie.
Non mi sottrarrò al confronto sulle politiche industriali, ha precisato Spinelli, motivando il parere negativo al documento: il tema della comunicazione è Dana e su questo caso andava modulato anche l’impegno della risoluzione. Ci sarà modo di discutere sul resto.

 



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