Lo storico immobile su un’area di circa 38mila metri quadri ha cessato l’attività di saponificio dal 2013. Ora si parlerà di riqualificazione
https://www.savonanews.it/2025/02/13/leggi-notizia/argomenti/attualit/articolo/ex-gavarry.html
E’ la Pix Development Srl di Roma, la società che ha acquisito lo scorso fine ottobre 2024 l’ex Gavarry di Albisola Superiore.
E a distanza di quasi quattro mesi in molti, soprattutto l’amministrazione comunale, si sta chiedendo come l’iter sia andato avanti.
“Il decreto di aggiudicazione è andato a registro ed è tornato in cancelleria la settimana scorsa – ha detto l’avvocato Alessandro Garassini – Siamo in attesa di tutti i formalismi e poi ci adopereremo immediatamente per prendere contatto formale con l’amministrazione comunale”.
“Ad oggi non ho avuto riscontri dalla compagine societaria che ha comprato. Attendiamo fiduciosi quindi che si concluda l’inter per poi poterli incontrare” il commento del sindaco Maurizio Garbarini.
L’ASTA E L’EX GAVARRY
Lo storico immobile tra Corso Ferrari e via Papa Giovanni Paolo XXIII era stato venduto per una cifra che si attesta sui 3 milioni e 300mila euro alla società attiva nell’investimento, sviluppo e gestione immobiliare.
All’asta non erano state formulate altre offerte, con la società che si era aggiudicata lo stabilimento che aveva presentato già un’offerta cauzionata, utilizzata come base d’asta, già lo scorso agosto.
Il valore di stima era pari a 4 milioni e 400mila euro e il fabbricato è costituito da tre corpi disposti ad “U” circondati da un’ampia corte, uno frontestante la via Aurelia che ospitava anche il corpo uffici e laboratorio composto da quattro piani fuori terra e due corpi laterali destinati a produzione e magazzino oltre ad un piccolo corpo laterale ad un piano. All’estremità nord-est della corte è presente una ciminiera con un serbatoio pensile con riserva d’acqua.
L’insediamento occupa un’area di 37.897 mq. Abbandonato da anni, l’ex saponificio ha cessato l’attività dal 2013, con la produzione che si era spostata a Valleggia. L’attività si fermò poi definitivamente nel dicembre del 2014.
LE IPOTESI FUTURE
Secondo gli esiti da conseguire del bando il distretto dovrà essere oggetto di un intervento di riqualificazione complessivo, che sappia valorizzare le caratteristiche dell’area e ridefinire il proprio ruolo rispetto al contesto, attraverso precise regole morfologiche definite dal piano.
In particolare l’intervento di trasformazione dovrà bonificare e riqualificare le aree oggi occupate dagli insediamenti industriali della Gavarry, attraverso la sostituzione dei manufatti industriali oggi in funzione.
L’intervento di riqualificazione dovrà essere organizzato in modo da ricostituire un tessuto urbano complesso; salvaguardare e valorizzare le ampie aree ancora libere di Albisola Capo, in particolare l’area verde alle spalle della Gavarry; promuovere lo sviluppo turistico di Albisola attraverso una offerta di qualità nelle strutture ricettive ed una proposta specifica legata alla tutela di un’area unica.
L’intervento progettuale dovrà ricostituire un tessuto urbano a tutti gli effetti, attraverso una edificazione compatibile con i caratteri morfologici e dimensionali del contesto, ma contemporaneamente salvaguardare la maggiore superficie possibile di spazi liberi.
Dal punto di vista morfologico, dovrà essere ricostruito il fronte urbano su Corso Ferrari; garantire le opportune connessioni viarie con il tessuto circostante; creare un adeguato reticolo viario di tipo veicolare, ciclabile e pedonale, con elevate caratteristiche di qualita urbana (progetto di suolo, spazi di sosta, fronti urbani, scelta delle finiture e dei materiali) ed ambientale (alberature, permeabilizzazione dei suoli).
In particolare dovrà essere attentamente progettata una rete di percorsi, pedonali e ciclabili, che sappia rapportarsi ai percorsi storici a margine dell’area, fino alla passeggiata lungo il litorale; dovranno inoltre essere messi a sistema gli spazi aperti esistenti e di progetto, nella totale complessità e pluralità attraverso un intervento che connetta questa area centrale con le funzioni al contorno, sia con il tessuto residenziale, sia con le aree pubbliche che si trovano a nord verso la linea ferroviaria, con il polo scolastico e il parco archeologico.
Le funzioni ammesse: la residenza libera e convenzionata; tipologie residenziali orientate alla domanda di abitazione per gli anziani; turistico ricettiva; esercizi commerciali ai piani terra; laboratori artigianali legati alla ; ceramica; servizi pubblici o ad uso pubblico; studi professionali, uffici in locali d’abitazione; parcheggi anche interrati.
I RISVOLTI GIUDIZIARI
L’amministrazione comunale albisolese nel gennaio del 2024 aveva affidato l’incarico ad un legale per continuare a resistere nella disputa che stava durando da anni contro Stabilimenti Gavarry Srl.
Dopo però il ricorso respinto in Corte d’Appello a Genova avevano tentato la via della Cassazione nella quale era stata disattesa la decisione sia del Tribunale di Savona che della Corte d’Appello di Genova ed era stato accolto il loro ricorso statuendo la giurisdizione del Giudice Ordinario e rimettendo la causa al Palazzo di Giustizia savonese per la prosecuzione del giudizio (a suo tempo interrotto per effetto della pronuncia declinatoria della competenza).
Da lì la decisione dell’amministrazione di continuare a resistere dopo che lo scorso 29 novembre 2023 era stato notificato da Stabilimenti Italiani Gavarry (in liquidazione) l’atto di riassunzione davanti al Tribunale di Savona.
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