Cittadella della Giustizia, da un anno è tutto pronto ma il governo è assente

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“Da un anno è tutto pronto per realizzare la Cittadella della Giustizia di Foggia, opera fondamentale per il rafforzamento della legalità in un territorio cittadino e provinciale che ne ha estremo bisogno: è necessario dare pieno avvio a questa progettualità, disponendo subito delle risorse necessarie già programmate, per assicurare alla città capoluogo un polo giudiziario ancora più moderno ed efficiente”. Lo ha detto la sindaca di Foggia, Maria Aida Episcopo, a margine di una rituale riunione a Palazzo di Città.

“Questo progetto non solo garantisce un’organizzazione più funzionale degli uffici giudiziari, ma rappresenta un motore per innescare anche un processo di rigenerazione urbana per un’area della città caratterizzata dalla presenza di un agglomerato di baracche abusive, che è uno sconcio storico che Foggia deve cancellare con l’aiuto straordinario del Governo nazionale”, ha aggiunto la sindaca del capoluogo dauno, chiedendo alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, il segno di “un impegno concreto di attenzione per una grande città del Sud e per avviare una trasformazione urbana attraverso un grande intervento pubblico di qualità”.

“D’altronde – ha proseguito Episcopo – la realizzazione della Cittadella della Giustizia si inserisce coerentemente nel percorso intrapreso dallo Stato italiano per il rafforzamento della legalità nel territorio della provincia di Foggia, un impegno che si è intensificato dopo lo choc della strage di San Marco in Lamis del 9 agosto 2017: l’istituzione della sede della Direzione Investigativa Antimafia e le intese per uffici a servizio dei magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari sono stati segnali forti di questa volontà, e la tanto attesa Cittadella della Giustizia ne è il naturale completamento”.

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Negli ultimi anni, grazie a una collaborazione istituzionale tra Comune, Ministero della Giustizia, Agenzia del Demanio e altre istituzioni, si sono poste tutte le basi per un grande polo giudiziario che già oggi è tra primissimi in Italia.

Circa un anno fa, il 26 marzo 2024, è stato sottoscritto davanti al notaio l’atto con cui il Comune di Foggia ha ceduto gratuitamente allo Stato per 99 anni il diritto di superficie delle aree su cui realizzare il progetto di ampliamento del Tribunale di Foggia, dando seguito al Protocollo di Intesa del 2023 tra il Ministero della Giustizia, l’Agenzia del Demanio, il Comune di Foggia, la Procura Generale presso la Corte di Appello di Bari, il Tribunale e la Procura della Repubblica di Foggia.

Il progetto prevede anche la rifunzionalizzazione dell’edificio già esistente, attraverso una completa ristrutturazione, e la riduzione della spesa pubblica grazie alla chiusura di locazioni passive: attualmente le attività giudiziarie di Foggia sono infatti svolte, in parte, all’interno del palazzo in viale Primo Maggio, di proprietà del Comune e in comodato d’uso al Ministero della Giustizia e, in parte, presso quattro immobili privati in affitto con una spesa di circa 564 mila euro annui, sempre a carico del Ministero della Giustizia.

“Vogliamo siano colti i frutti di questa occasione fortemente voluta per trasformare Foggia e dotarla di un’infrastruttura strategica per la giustizia e la sicurezza – ha aggiunto la prima cittadina Episcopo – per cui il Comune di Foggia è pronto a collaborare con tutte le istituzioni per garantire il completamento del progetto”.

Nei prossimi giorni, l’Amministrazione comunale di Foggia si attiverà per condividere un’iniziativa con i parlamentari del territorio e tutte le forze politiche e sociali, oltre che gli ordini professionali, “affinché il progetto – ha concluso la sindaca di Foggia – consegua la dotazione di risorse e il sostegno necessari per essere finalmente realizzato e potenziare una funzione tipica di una città capoluogo, tra le prime 25 più popolose d’Italia, punto di riferimento di un territorio e di un contesto sociale ed economico fragile, in cui la richiesta di giustizia e sicurezza si scontra con fenomeni di criminalità organizzata e un elevato contenzioso civile e penale”.

Pubblicato il 13 Febbraio 2025





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