Biennale Architettura, O natura, o natura…

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 


Carlo Ratti
A margine della conferenza stampa della prossima Biennale d’Architettura, una domanda piccante: come se la caverà l’Art System, così ideologicamente orientato, se i postulati “fondanti” stanno franando sotto i piedi?

Se il buongiorno si vede dal mattino, il tempo volge al brutto e, visto che di clima si parla, peggio mi sento. Mi riferisco alla conferenza stampa della 19ma Biennale Architettura di Venezia dal titolo: “Intelligens. Natural. Artificial. Collective.”. Ed è subito Carlo Ratti o meglio, pare di sentire Mario Tozzi, il divulgatore scientifico in mancanza di scienza. Il blasonato e sveglissimo curatore parte infatti con un pistolotto circa l’allarme climatico con tanto di slides degli incendi di Los Angeles, delle inondazioni di Valencia e Sherpur e pure della siccità in Sicilia, il tutto corredato di dati circa l’aumento delle temperature che supererebbero quelle fissate dagli accordi di Parigi. Ecco quindi la questione a cui l’Architettura è chiamata a dare risposte non più fondate sul concetto di mitigazione dei danni arrecati all’ambiente, ormai insufficiente. È giunta l’ora delle decisioni irrevocabili che ci conducono verso il lato oscuro della forza: l’Adattamento. Riconsiderare il modo in cui progettiamo in vista di un mondo profondamente cambiato. Da qui l’invito ai diversi tipi di intelligenze a lavorare per ripensare l’ambiente.

Mario Vargas Llosa

All’Adattamento non tardare come sempre, tu mi lasci solo la gente ride di me… (Johnny Dorelli).
È necessario ripensare il concetto di autorialità, l’architettura deve diventare più inclusiva, flessibile e dinamica e deve quindi riunire varie forme di intelligenza. Infatti sono ben 750 gli autorevoli partecipanti: architetti e ingegneri, matematici e scienziati del clima, filosofi e artisti, cuochi, scrittori, intagliatori e agricoltori… Insomma, un progetto monstre per ridisegnare il mondo.
Inoltre si prevedono collaborazioni con prestigiose istituzioni globali del calibro di Baukultur Alliance di Davos e di COP30 della Nazioni Unite, tutte ovviamente orientate sul mantra del climate change. Last but not least, non poteva manacare il Profeta Nazionale, Lui, lo scopritore della formula, non del Dixan, ma della Creazione: Michelangelo Pistoletto e il Terzo Paradiso. Seguirà a ruota lo chef Davide Oldani chiamato a realizzare il miracolo della trasmutazione dell’acqua della laguna in un buon caffè…

Michelangelo Paradiso, allo specchio con il simbolo del Terzo Paradiso

Concluse le presentazioni passerei alle dolenti note. Dal 20 gennaio, fatidica data dell’insediamento di Trump il Barbaro, i tavoli si sono ribaltati. Quello che valeva sino a ieri non vale più. O perlomeno il racconto non è più così univoco e inscalfibile. Sia per quel che concerne la geopolitica, sia per quel che riguarda la narrazione woke con annesso green deal.
È venuto giù un altro muro di Berlino e con esso i fumi che ottenebravano le menti. Inizia Meta, con la voce del suo presidente e proprietario, a dichiarare che il suo algoritmo filtrava e censurava le notizie non allineate alla narrazione corrente, poi arriva Black Rock, forse il maggiore fondo di gestione e investimenti al mondo, che ritira gli asset sui progetti green e, dulcis in fundo, si scopre che l’USAID (agenzia statunitense per lo sviluppo economico e sostegno al settore dell’informazione) elargiva miliardi, non di probiotici, ma di dollars a giornalisti, ong e università per sostenere la propaganda woke e green. Ho usato consapevolmente il termine propaganda perché di manipolazione di massa si tratta. A tal proposito, per non passare da cialtrone e farmi intendere meglio, vi invito a leggere un bellissimo libro di Mario Vargas Llosa, Tempi duri, che ci racconta il ruolo svolto dal diabolico Edward Barnes, nipote di Sigmund Freud e inventore delle relazioni pubbliche per come le intendiamo oggi, nel disegnare il destino del continente centro e sud americano per assecondare gli interessi della United Fruit Company, la futura Chiquita per intenderci. Insomma, fa balà l’oeucc si dice a Milano, non bevetevi tutte le minchiate che vi raccontano, neppure le mie, verficate gente, verificate.
In ultimo, se tutte le storielle che vi ho raccontato sono vere, e penso lo siano, sono curioso di vedere come diavolo se la caverà l’Art System, così ideologicamente orientato, se i postulati fondanti franano. Vedarem.
Ah, dimenticavo la presentazione del Presidente Pietragelo Buttafuoco, vabbè alla prossima…

Microcredito

per le aziende

 

Adattati Saluti
L.d.R.

Commenta con Facebook





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link