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L’aumento delle leve fiscali (addizionale Irpef, Irap, bollo auto e ticket) contenuto nel bilancio di previsione 25/27 della Regione (vedi notizia) sta scatenando non pochi commenti. Il centrodestra attacca la giunta de Pascale rea di aumentare le tasse invece di tagliare sprechi e inefficienze, i sindacati, pur condividendo le priorità di bilancio, lamentano l’assenza di confronto sui ritocchi al rialzo delle leve fiscali mentre c’è chi, come il senatore del M5S Croatti, punta il dito sui tagli del Governo che hanno costretto la Regione a trovare una soluzione. Dal canto suo, l’assessore regionale al bilancio Baruffi, apre al confronto con le parti sociali in vista dell’approvazione definitiva del documento.
La nota di Cgil, Cisl e Uil
Siamo sorpresi dalla conferenza stampa della Regione sulla manovra 2025, una uscita che giudichiamo sbagliata e irrispettosa di un confronto con le parti sociali, mai iniziato, che si profilava molto delicato, soprattutto nel momento in cui per finalità anche condivisibili si finisce per mettere le mani nelle tasche dei cittadini.
Le cinque priorità indicate dalla Regione (sanità, non autosufficienza, messa in sicurezza del territorio, Tpl e casa) sono condivisibili nei titoli e conformi a nostre rivendicazioni di lunga data, ma vanno analizzate e contestualizzate.
Tuttavia sul piano delle entrate e della leva fiscale avremmo avuto bisogno di approfondimenti tecnici e politici, premessa della costruzione di affidamenti condivisi, collegando l’aumento di tassazione al valore della salvaguardia del nostro sistema sanitario e sociosanitario.
Per noi è fondamentale preservare i principi di equità e progressività del sistema, avendo cura che i costi e gli investimenti non gravino sulle tasche di lavoratrici, lavoratori, pensionate e pensionati che già sostengono oltre l’80% della fiscalità generale e faticano ad arrivare a fine mese. I soldi vanno presi prima di tutto dalle tasche di chi ne ha di più. Dobbiamo manifestare rammarico e delusione per una falsa partenza del confronto, sbagliata nel metodo e, nel merito, incompleta nei contenuti della proposta.
La nota di Rosaria Tassinari, deputata e coordinatrice regionale di Forza Italia per l’Emilia-Romagna
“Questa manovra dimostra due aspetti allarmanti: da un lato, il bilancio regionale non è così florido come si tentava di far credere; dall’altro, si conferma la volontà di mantenere un apparato burocratico pesante e costoso, invece di investire sulla semplificazione, la digitalizzazione e la sburocratizzazione, che sarebbero strumenti fondamentali per favorire lo sviluppo economico e migliorare i servizi ai cittadini”, prosegue Tassinari.
In un territorio che fa fatica a riprendersi dalle gravi difficoltà attraversate, pensare di aumentare le tasse è una scelta sbagliata anche in prospettiva, che rischia di avere delle ripercussioni negative sul tessuto economico e sociale della regione.
Forza Italia propone un modello alternativo, basato sulla riduzione degli sprechi e su una gestione più efficiente delle risorse pubbliche, per evitare l’ennesimo aumento della pressione fiscale. “È necessario promuovere politiche che incentivino la crescita economica e il benessere dei cittadini dell’Emilia-Romagna, attraverso scelte responsabili e lungimiranti, senza pesare ulteriormente su famiglie e imprese”, conclude la deputata azzurra.
La nota dell’assessore al Bilancio Davide Baruffi
Un confronto che ha già portato la Regione “a condividere le priorità” e ad “accogliere alcune prime indicazioni” arrivate dai sindacati. E che proseguirà “sui tavoli da loro proposti e che condividiamo – su sanità, non autosufficienza e fiscalità – per arrivare a definire insieme misure eque e progressive”.
L’assessore regionale al Bilancio, Davide Baruffi, raccoglie le sollecitazioni arrivate da Cgil, Cisl e Uil Emilia-Romagna sulla proposta di Bilancio 2025-27 della Regione.
“Intendiamo tenere conto delle considerazioni espresse da Cgil, Cisl e Uil, compresa la critica sul metodo- afferma Baruffi-, ma assicuro che c’è la piena disponibilità da parte nostra a proseguire il confronto appena avviato in vista dell’approvazione finale del Bilancio, sui tre tavoli chiesti dai sindacati e dedicati a sanità, non autosufficienza e fiscalità”.
“Nel frattempo, però- prosegue Baruffi-, la proposta di manovra che abbiamo presentato tiene già conto di alcune, prime indicazioni che anche nell’incontro di ieri i sindacati hanno formulato circa l’equità del prelievo rispetto alle fasce sociali più deboli. Così come ci conforta aver trovato una prima intesa sulle priorità – dalla difesa del servizio sanitario al potenziamento della non autosufficienza, fino alla casa, al trasporto pubblico locale e alla manutenzione del territorio – che ora potranno essere approfondite rispetto alle scelte puntuali da fare. Ribadisco, infine, la piena disponibilità a un tavolo specifico per calibrare bene la modulazione della contribuzione- chiude l’assessore- e siamo certi che dai sindacati verrà un contributo di merito importante anche su un tema così rilevante”.
La nota del senatore Marco Croatti (M5S)
“Negli ultimi giorni è circolata una narrazione distorta sulla manovra regionale dell’Emilia-Romagna, alimentata da chi vorrebbe nascondere le proprie colpe dietro una facile propaganda. Facciamo quindi chiarezza.
La Regione Emilia-Romagna si è trovata costretta a compensare tagli insostenibili imposti dal governo Meloni, che ha ridotto le risorse destinate alla sanità pubblica e al welfare. Stiamo parlando di un governo che ha aumentato la spesa militare, cancellato il reddito di cittadinanza e lasciato che le famiglie si trovassero a pagare di tasca propria i costi della sanità, mentre i grandi evasori e le lobby ricevono regali fiscali” dichiara in una nota il M5S Emiliano-Romagnolo.
“Il governo ha ridotto il finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale, costringendo le regioni a fronteggiare un deficit senza precedenti. La mancata copertura dei costi ha portato a liste d’attesa più lunghe e una crescente difficoltà per il personale sanitario. Per quanto riguarda l’Emilia-Romagna, la stretta è di 100 milioni all’anno chiesti dal Governo alla Regione per riequilibrare la finanza pubblica nazionale. La Regione ha deciso di intervenire, limitando gli aumenti, ad esempio, solo agli scaglioni IRPEF più elevati per salvaguardare il diritto alla salute, anziché lasciare che il sistema collassi” prosegue il M5S ER.
“I fondi saranno destinati alla sanità pubblica per assumere personale e ridurre le liste d’attesa, alla non autosufficienza per rispondere a un problema sempre più urgente e ai servizi essenziali per evitare tagli che avrebbero colpito direttamente i cittadini.
“A livello nazionale, Fratelli d’Italia e alleati preferiscono dirottare le risorse verso condoni e misure per i privilegiati. Nessuna misura per le famiglie in difficoltà, nulla per le nostre imprese in ginocchio, nulla per il carovita e il caro bollette. Noi, invece, scegliamo di proteggere i servizi pubblici e di investire nella sanità per tutti. Questo non è un aumento fiscale fine a sé stesso, ma una scelta di responsabilità per evitare il collasso del sistema” incalza il M5S ER.
“Continueremo a denunciare i tagli del governo e a batterci per un equo finanziamento del sistema sanitario, chiedendo una redistribuzione delle risorse che tuteli chi ha più bisogno e non favorisca sempre gli stessi poteri forti. Monitoreremo l’utilizzo delle risorse per garantire che ogni euro vada realmente a migliorare i servizi per i cittadini.
Chi oggi attacca questa manovra senza guardare il contesto e senza denunciare i tagli del governo è in malafede. Il vero problema non è l’Emilia-Romagna che si assume responsabilità, ma un governo nazionale che abbandona i cittadini per proteggere gli interessi dei soliti noti” conclude.
La nota Marta Farolfi, senatrice Fratelli d’Italia
“Ieri il presidente della Regione Emilia-Romagna, illustrando la manovra di bilancio 2025, ha annunciato l’aumento dell’Irpef, dell’Irap, dei ticket sui farmaci e del bollo auto. Una manovra che inciderà sulle tasche dei cittadini per ben 400 milioni”. “La decisione viene giustificata al fine di mettere in sicurezza il servizio sanitario regionale, che, a detta di De Pascale, subirà un sottofinanziamento a livello nazionale e per raddoppiare i fondi per la manutenzione di fiumi, coste e frane. De Pascale, nel tentativo di incolpare il Governo della necessità degli aumenti dimentica di specificare che il deficit della sanità regionale viene da lontano ed è causato non dal sottofinanziamento nazionale (anzi gli stanziamenti per la sanità hanno raggiunto cifre record rispetto al passato) ma dalla cattiva gestione delle ASL (basta vedere il deficit cronico della ASL Area Vasta). Inoltre – prosegue la senatrice – il presidente De Pascale non dice che i soldi per la sicurezza idraulica sono già nelle casse regionali perché già stanziati dal Governo ed erogati dal Commissario straordinario. Peccato che dei 540 milioni stanziati ne siano stati spesi solo il 10% ( come rilevato dalla Corte dei Conti) e il risultato di questa inerzia si è visto a Boncellino, Traversara, Marzeno e Zattaglia con l’ultima alluvione. Pertanto, le giustificazioni addotte per gli aumenti sono solo pretestuose. De Pascale ha vinto le elezioni e quindi è legittimato a fare certe scelte, ma credo che i cittadini Emiliano-Romagnoli meritassero più onestà intellettuale visto che, di questi aumenti, in campagna elettorale non ne ha mai parlato”, conclude Farolfi.
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