Stormi di uccelli volano uniti. Perdendosi il capobranco, la fine di un lieto viaggio potrebbe, in economia, preannunciarsi a tempi brevi penalizzato da altri fattori congiunturali, taluni già interessanti il commercio, ramo d’attività – quanto a numero di aziende – centrale all’anagrafe delle imprese come l’artigianato.
di Sergio Ravera
Tra il 2012 e il giugno 2023 – poco più di una decina di anni – si sono persi nella sola Savona 297 negozi: a riscontro che sulla intrapresa china il percorso si fa rapido e scosceso.
Oggi, entriamo in un contesto prettamente regionale rileggendo la situazione di fine anno delle micro-imprese artigiane liguri: il 71% presente nell’area centrale, il restante 29% localizzato nelle province di Imperia e La Spezia.
La consistenza nel corso del 2024 di oltre 30mila e 694 unità, complessivamente verificate su Genova e Savona, concorre ad assumere una sua rilevanza in previsioni a breve termine, stante un contesto mondiale in sovra-ebollizione, un Pil nazionale in preoccupante frenata, considerato che a casa nostra – parliamo di area centrale ligure – il manifatturiero perde 12 aziende e le costruzioni ne aggiungono 3. Cifre insignificanti in entrambi i settori, in quanto tali su cui riflettere attentamente: Regione, Comuni, Camere di Commercio ed Associazioni di categoria.
Affermare, poi, che Savona si ritrova su posizioni migliori rispetto a Genova risulta per lo meno banale, quanto irrilevante l’esame di una tabella contraddistinta da piccoli numeri. Considerando che Genova provincia ha perso lo scorso anno 33 microimprese e 27 Savona provincia, di cui rispettivamente 16 e 35 sono riferite a servizi professionali.
Certo, l’artigianato nella formazione del valore aggiunto non compete con altri settori d’attività in parte in espansione, per altri di forte tenuta; ma lo scenario che va delineandosi negli scambi con l’estero porta a visioni di trend preoccupanti. Quanto meno, direi, di un certo rischio, pensando alle previsioni sul trasporto merci che già oggi sta attraversando un periodo particolarmente difficile da essere considerato la cenerentola della logistica (Fermerci).
Mentre Genova, fors’anche più Savona, pagano – non da oggi, fatto di una inaudita leggerezza – forti tributi al progresso, condannati da una rete autostradale disastrata, da una ferrovia tra il serio e il faceto indigesta su un percorso internazionale.
Oneri a carico di tutte le imprese, le professioni, i cittadini. Per cui c’è da chiedersi se la politica cui competete la direzione della vita pubblica, oggi in particolare quella savonese in ordine ad ogni grado e rappresentanza, ha cognizione – oltre che di sanità, scuola, occupazione – di una autentica deflagrazione in atto nel campo della logistica che contribuirà pesantemente a frenare opportunità di crescita, oggi del tutto impensabili. Al di là di qualche operazione spot (finchè il cuore batte).
Sergio Ravera
(08.02.2025)
GENOVA. «Confermato l’andamento favorevole dell’artigianato ligure, malgrado le difficoltà legate alle dinamiche internazionali, la Liguria risulta quarta in Italia per crescita, dietro a Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Lombardia. Il settore dell’artigianato è molto attivo, grazie anche agli strumenti messi in campo dalla Regione come Garanzia Artigianato Liguria che concede finanziamenti a fondo perduto per l’accesso al credito, al Patto per il lavoro nell’artigianato e alla capacità delle nostre aziende di fare impresa. Non dimentichiamo infatti che solo nel 2024 sono state sostenute 600 imprese attraverso 24 milioni di euro di risorse messe a disposizione dalla Regione Liguria. Secondo l’Ufficio studi di Confartigianato Liguria su un totale di 42.955 micro imprese attive in Liguria, nel 2024 si sono iscritte 2.968 nuove realtà. Un trend positivo che evidenzia un risultato migliore della media nazionale che piazza la Liguria ai vertici nazionali». Questo il commento del presidente della Regione Liguria, Marco Bucci (raffigurato da Lombezzi), in merito all’elaborazione di Confartigianato Liguria sugli ultimi dati Infocamere-Movimprese relativi alla demografia dell’artigianato.
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