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CASSANO ALL’IONIO – «Quando si parla di risorse destinate al rilancio delle aree più disagiate, i dati relativi al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) potrebbero sembrare un segnale positivo per Cassano. I circa 60 milioni di euro ottenuti sembrano una vittoria, una delle poche in un contesto calabrese che si dibatte tra povertà infrastrutturale e crescente spopolamento. Ma è davvero così? O forse dietro questa apparente conquista si nasconde la solita e tragica incapacità di investire realmente per il futuro della comunità?».
Così si esprime l’Associazione politico-culturale Articolo Ventuno in una nota, nella quale aggiunge: «Il passato finanziario della città avrebbe dovuto insegnare la necessità di procedere con cautela, amministrando le risorse con parsimonia e oculatezza. Eppure, la gestione dei fondi del PNRR a Cassano sembra non aver rispettato nessuna delle attese, né a livello economico, né a livello sociale. Le risorse, che avrebbero potuto dare un impulso reale al territorio, sono state spese principalmente per interventi privi di visione strategica, ma incredibilmente utili per consolidare il consenso elettorale. Perché è questo il punto: ciò che doveva essere un’opportunità per il rilancio economico si è trasformato in un puro strumento di potere politico. Cassano si distingue tra i comuni calabresi più abili nell’ottenere finanziamenti del Pnrr, ma c’è un altro dato che dovrebbe sollevare serie preoccupazioni: una parte sostanziale dei fondi è stata anticipata dal bilancio comunale, senza garanzie concrete sul loro effettivo arrivo. Nessun altro comune ha osato compiere un passo così azzardato, che potrebbe rivelarsi disastroso per le finanze comunali. Ma questo rischio non sembra preoccupare chi, evidentemente, preferisce giocare sulla pelle del futuro del paese pur di raccogliere facili consensi. Cosa ha ottenuto Cassano, dunque, con questi fondi? Nuove scuole e mense, interventi che, pur apprezzabili sotto il profilo estetico, non riescono a rispondere ai veri bisogni del territorio. Le scuole vengono accorpate, mentre le infrastrutture rimangono inadeguate, l’integrazione tra centro e periferia è quasi inesistente. Non si è investito nella creazione di nuove opportunità economiche, non si è provveduto a stimolare il mercato locale o a migliorare la qualità della vita in modo tangibile. Gli interventi, come la ristrutturazione della villa di Cassano centro o la costruzione di nuovi marciapiedi, appaiono come meri palliativi, che non contribuiscono alla creazione di una crescita sostenibile. E non è finita qui. La gestione del PNRR è stata gestita senza alcuna visione a lungo termine, come se l’unico scopo fosse quello di “spendere e far vedere” che i fondi sono stati utilizzati, senza preoccuparsi delle reali ricadute. Oltre a questi rischi, vi è anche il nodo della rendicontazione. Se la futura amministrazione dovesse incorrere in errori nella gestione della documentazione, le ripercussioni per le casse comunali potrebbero essere gravi. In tal caso, la responsabilità non ricadrebbe sui futuri amministratori – chiunque essi siano – ma su chi oggi non ha predisposto le basi necessarie per una gestione trasparente e accurata dei fondi. La mancanza di strutture e procedure adeguate potrebbe compromettere l’intero processo di rendicontazione, trasformando il tutto in un potenziale disastro finanziario per il bilancio comunale. Cassano si trova ora a dover fare i conti con una realtà amara: un successo che, a ben vedere, non è tale. Un’amministrazione che ha preferito l’apparenza alla sostanza, investendo nei luoghi comuni di sempre, incapace di immaginare un futuro diverso. I soldi del PNRR sono stati impiegati per rinforzare il consenso, non per costruire le fondamenta di una Cassano migliore».
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