«Siamo disponibili a sederci attorno a un tavolo con la Regione e le associazioni di categoria per discutere di un nuovo piano contro la Xylella». Sbloccati i 30 milioni per la rigenerazione del territorio salentino devastato dal batterio, il sottosegretario all’Agricoltura, Patrizio Giacomo La Pietra, è già al lavoro per il prossimo obiettivo, ben più impegnativo: realizzare un secondo piano, dopo quello 2017-2019, per arginare la Xylella. «I 300 milioni sono esauriti – spiega il sottosegretario – sono disponibilissimo a discutere di un secondo intervento».
Partiamo dai 30 milioni per la rigenerazione, quali sono i prossimi passaggi e quando saranno effettivamente disponibili le risorse? Le associazioni di categoria incalzano, chiedono tempi brevi.
«Le associazioni di categoria giustamente chiedono di fare presto ma adesso non dipende dal governo. Il decreto è stato controfirmato dal ministero dell’Economia, quindi i tempi sono ormai relativamente breve».
Quantifichiamo.
«Certamente non si tratta di mesi, ma molto meno. Però, adesso è chiaro che tutto dipende dalla Regione Puglia, per la semplice ragione che toccherà alla Regione preparare il bando e fissare i criteri. Agea, invece, è responsabile delle erogazioni, il passaggio successivo al bando».
Di questi 30 milioni se ne parlava da diversi mesi, già dall’estate scorsa. Poi cosa è successo, perché si è arrivati al 2025?
«È un provvedimento che avevamo inserito nel decreto Agricoltura, subito dopo è partito l’iter finanziario. Nel mezzo, però, abbiamo avuto la finanziaria e c’è stato qualche rallentamento. Ma ci tengo a sgombrare il campo da ogni dubbio, non ci sono stati mai problemi politici, è stato soltanto un intasamento di procedure tecniche».
L’assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia, da diverse settimane lamenta i mancati pagamenti per le annualità 2020 e 2021, come stanno le cose?
«Allora, facciamo chiarezza una volta per tutte. Non esistono risorse per le annualità 2020-2021 per il semplice motivo che non sono previste in nessun decreto. Il piano Xylella da 300 milioni comprendeva il periodo dal 2017 al 2019, e il governo ha pagato tutto quello che doveva pagare, cioè circa 240 milioni, questa era la nostra quota. Tutti i soldi previsti sono stati dati, il ministero non deve mandare più nulla, non c’è alcuna inadempienza. La Regione ha fatto ulteriori richieste, ma serve una rendicontazione precisa, occorrono dati. Non c’è nulla. A gennaio abbiamo chiesto i dati, una volta avuti ci possiamo sedere a un tavolo per discutere di cose concrete con numeri alla mano. Questo lo stato delle cose, ma non vuol dire che non ci siano più risorse per la Xylella, anzi sono disponibilissimo a sedermi e discutere di un secondo piano. Faccio un’anticipazione».
Prego.
«La settimana prossima convocherò Regione e associazioni, fisserò la data per discutere di quelli che sono gli attuali fabbisogni, le necessità. Stiamo già preparando un piano nazionale olivicolo, all’interno del quale ci sarà anche un piano per la Xylella».
Intanto con i 30 milioni pronti cosa si potrà fare?
«Nel decreto noi parliamo di rimpianto di olivi che siano resistenti al batterio, ma anche di riconversione. Se un agricoltore ritiene di voler impiantare una nuova coltivazione, sempre resistente a Xylella, lo può fare. Massima disponibilità da parte nostra. Stiamo dando a fondo perduto il 100%, sino a 15mila euro a ettaro. I trenta milioni rappresentato un segnale forte che abbiamo voluto dare agli agricoltori pugliesi, alla Regione. D’altronde, non potrebbe essere diversamente: la Xylella non è un problema solo a carattere regionale, ma ben più ampio».
Il batterio è risalito sino a Bari, bisogna fare presto.
«Sono d’accordo, la Xylella avanza anche per negligenze. Il governo è disponibile a mettersi a un tavolo per discutere del futuro, su come affrontare il problema. Dobbiamo fare in modo di fermare la Xylella, anche perché c’è il rischio che vengano colpite altre colture, come i frutteti, l’uva da tavola che è un altro comparto fondamentale per la Puglia. Dobbiamo fare in modo che la Xylella sia in qualche modo fermata, anche se non esiste una cura».
Dalle verifiche periodiche è emersa un’altra criticità: si stanno sviluppando varianti che potrebbero provocare una nuova pandemia
«Esatto, si stanno sviluppando anche delle varianti, a maggior ragione è sicuramente importante concentrarsi sul Salento per portare avanti rapidamente la rigenerazione del territorio, ma parallelamente, lo ripeto, è fondamentale anche arginare il fenomeno».
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