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ANNA TIFU E GIOVANNI GNOCCHI CON LA FILARMONICA TOSCANINI DIRETTA DA JOEL SANDELSON INAUGURANO LA STAGIONE CONCERTISTICA REALIZZATA IN COLLABORAZIONE CON SOCIETÀ DEI CONCERTI DI PARMA
CON LA FILARMONICA TOSCANINI
DIRETTA DA JOEL SANDELSON INAUGURANO LA STAGIONE CONCERTISTICA
REALIZZATA IN COLLABORAZIONE CON SOCIETÀ DEI CONCERTI DI PARMA
Le tre istituzioni musicali della città insieme
nella serata che propone il Doppio concerto per violino e violoncello, op. 102 di Johannes Brahms e la Sinfonia n. 2, op. 16 di Carl Nielsen
sabato 15 febbraio 2025, ore 20.30
È affidato alla bacchetta di Joel Sandelson il concerto inaugurale della Stagione Concertistica 2025, in programma al Teatro Regio di Parma sabato 15 febbraio ore 20.30, che vede protagoniste insieme le tre istituzioni musicali della città: Teatro Regio di Parma, Società dei Concerti di Parma e Fondazione Arturo Toscanini. La Stagione Concertistica del Teatro Regio di Parma è realizzata dalla Società dei Concerti di Parma grazie al supporto del Comune di Parma, della Regione Emilia-Romagna, del Ministero della Cultura, Sinapsi Group e Chiesi Group.
Il Maestro britannico dirige la Filarmonica Arturo Toscanini che torna, come nei due anni precedenti, a inaugurare la Stagione nel segno della forte sinergia che lega le tre principali istituzioni musicali della città. Solisti Anna Tifu al violino e Giovanni Gnocchi al violoncello, interpreti del Doppio concerto per violino e violoncello, op. 102 di Johannes Brahms; nella seconda parte del programma, la Sinfonia n. 2, op. 16 (“I quattro temperamenti”) di Carl Nielsen.
“Esibirsi al Teatro Regio di Parma è un’esperienza unica, scrive Anna Tifu.
Il prestigio e la storia del luogo infondono un senso di solennità e responsabilità, amplificata dalle pareti storiche che hanno ospitato i più grandi artisti della musica classica. È un momento in cui il musicista si connette non solo con il pubblico, ma anche con una tradizione artistica secolare. Il Doppio Concerto per violino e violoncello di Brahms rappresenta un dialogo intimo e complesso tra due strumenti. È come assistere a una conversazione profonda tra due anime, ognuna con la propria voce e il proprio carattere, che si intrecciano e si completano a vicenda.Brahms ha saputo catturare perfettamente la dualità e la complicità del rapporto tra i due strumenti, creando un’opera di straordinaria bellezza e intensità emotiva”.
“Doppio Concerto – scrive Giovanni Gnocchi – perché è sia un concerto che una sinfonia, sia un’intesa cameristica tra violino e violoncello che un dialogo con l’orchestra, sia un concerto che mette in luce i bassi profondi del Violoncello che la dolcezza del violino, é la massimo celebrazione del suonare assieme in orchestra e al tempo stesso del dialogo contrapposto tra l’insieme e le voci solistiche”.
Nella saggezza che accompagnò Brahms per tutta la vita, – scrive Giuseppe Martini – nella quale rientra anche la diffidenza per il matrimonio, appare una clamorosa lacuna l’inosservanza del noto proverbio su ciò da non mettere fra moglie e marito. Così, quando l’amicissimo Joseph Joachim, che era stato quasi coautore tecnico delle parti di violino delle partiture brahmsiane, cominciò a litigare con la moglie e finì per separarsi, Brahms pensò bene di prendere le parti della signora. Apriti cielo. Il motivo della separazione era peraltro paranoico, Joachim era convinto che lei avesse una storia con Brahms. Brahms di suo, ingenuamente, scrisse alla signora per supportarla contro le fissazioni del marito, col risultato di peggiorare le cose. Per tre anni Joachim non rivolse la parola all’amico. Fu Brahms, che nella sua saggezza sapeva quanto conti far sbollire le persone, a compiere il primo passo: nel 1887 durante le vacanze a Thun aveva messo su carta un nuovo concerto che avrebbe voluto dedicare e far suonare a Joachim, e in luglio lo contattò, appellandolo non “Caro” ma “Egregio!” e proponendogli non un riabbraccio ma una «comunicazione di natura artistica». Joachim abboccò e i due finirono per far pace. Alla base del Concerto doppio op. 102 c’era l’idea di rispolverare il modello di sinfonia concertante di età classica, che conta come punte la Sinfonia concertante per violino e viola di Mozart e il Triplo concerto di Beethoven. Qui invece i due strumenti concertanti sono violino e violoncello, a cui non è lasciato quel dialogo antagonistico con il tutti orchestrale tipico della sinfonia concertante: cosa dai più riguardata a torto come un limite di questo pezzo drammaticissimo, ben più drammatico della media dei pezzi usciti dalle amene vacanze brahmsiane sulle Alpi, ma che può ben essere letta come una dichiarazione di pace (basta la dedica di Brahms: «A colui per il quale è stato scritto»).Usare come parametro di giudizio per questo pezzo il rapporto fra solisti e tutti è poco sensato: il Concerto doppio si appoggia sulla propria coerenza drammatica, sull’inventiva melodica e ovviamente sull’equilibrio fra i due solisti. La misteriosa atmosfera nordica dell’Andante e le cromature gitane del conciliante rondò finale potrebbero persino essere visti come i ritratti dell’amburghese Brahms e dell’ungherese Joachim. La Sinfonia n. 2 di Carl Nielsen è invece nata in armonia coniugale: era nel 1901 con la moglie a far bisboccia in trattoria quando una stampa con l’allegoria dei quattro temperamenti umani appesa al muro gli fece scattare un’ispirazione. Questa almeno è la spiegazione che ne ha dato lui e non c’è ragione di dubitarne, ma con l’ispirazione bisogna sempre andar cauti. Ad ascoltare la sinfonia, che debuttò a Copenaghen nel dicembre 1902, si ritrova poco di specifico su quei quattro temperamenti a cui si fa esplicito riferimento nei titoli dei movimenti: l’impressione semmai che alla fine si tratti di pretesti per costruire quattro movimenti sinfonici è più forte della sensazione che dietro ci sia un programma. Nel secondo movimento, per esempio, più che flemma traspare serenità, a tratti spiritosa nel dialogo degli archi e nello zompettare degli archi; nel terzo una mesta rassegnazione, con sobbalzi d’umore poco malinconici. Il finale è indubbiamente sanguigno, ma come può essere anche un finale di sinfonia di Mendelssohn. Ma forse sono solo opinioni. Resta una sinfonia robusta, soddisfacente, piena, degna di questo compositore che con Sibelius e Grieg compone la massima triade nordica fra Otto e Novecento, una sinfonia in cui sembra precipitare il vocabolario di mezzo secolo di sinfonismo europeo con la classe di chi finge trasparenza ed equilibrio ma rivela un sardonico antiromanticismo, cosa del resto che si sente subito negli sbalzi umorali del primo movimento, peraltro quello che corrisponde al quadretto in trattoria che l’aveva colpito di più.
PARTNER E SPONSOR
La Stagione del Teatro Regio di Parma è realizzata grazie al contributo di Comune di Parma, Ministero della Cultura, Reggio Parma Festival, Regione Emilia-Romagna. Major partner Fondazione Cariparma. Main partner Chiesi. Cultural partner Crédit Agricole. Media partner Mediaset. Main sponsor Iren, Barilla. Sponsor Agugiaro e Figna, CePIM, Grasselli, Parmacotto, Opem, GHC, Poliambulatorio Dalla Rosa Prati, Drill Pac, Rainieri, GloveICT, Amoretti. Security partner Metronotte. Educational partner Parmalat. Wine partner Oinoe. Mobility partner Tep. Radio Ufficiale Radio Monte Carlo. Fair Play partner Zebre. Con il contributo di Ascom Confcommercio Parma Fondazione, Ascom Parma Confcommercio, Camera di Commercio dell’Emilia, Fondazione Monteparma. Legal counselling Villa&Partners. Con il supporto di “Parma, io ci sto!”. Sostenitori tecnici De Simoni, Teamwork, Graphital. Partner artistici e istituzionali Casa della Musica, Coro del Teatro Regio di Parma, Conservatorio “Arrigo Boito”, Società dei Concerti di Parma, Fondazione Teatro Comunale di Bologna, La Toscanini. La Stagione Concertistica del Teatro Regio di Parma è realizzata dalla Società dei Concerti di Parma grazie al supporto di Comune di Parma, Regione Emilia-Romagna, Ministero della Cultura, Sinapsi Group, Chiesi Group. Il Teatro Regio di Parma aderisce a Fedora, Opera Europa, Operavision, Emilia taste, nature, culture.
BIGLIETTERIA DEL TEATRO REGIO DI PARMA
Biglietti da 6 a 35 euro. Agevolazioni e riduzioni sono rivolte a Under35, over 65 e abbonati alla Società dei Concerti.
Strada Giuseppe Garibaldi, 16/A 43121 Parma Tel. +39 0521 203999 biglietteria@teatroregioparma.it
I biglietti sono disponibili online su www.teatroregioparma.it, senza costi di commissione.
Orari di apertura: la Biglietteria del Teatro Regio di Parma è aperta da martedì a sabato dalle 10.00 alle 13.00, il mercoledì e il venerdì dalle 16.00 alle 18.00 e un’ora e mezza prima dello spettacolo. In caso di spettacolo nei giorni di chiusura, da un’ora e mezza prima dello spettacolo. Chiuso il lunedì, la domenica e i giorni festivi.
Il pagamento presso la Biglietteria del Teatro Regio di Parma può essere effettuato con denaro contante in Euro, con assegno circolare non trasferibile intestato a Fondazione Teatro Regio di Parma, con PagoBancomat, con carte di credito Visa, Cartasi, Diners, Mastercard, American Express.
Teatro Regio di Parma
sabato 15 febbraio 2025, ore 20.30
durata complessiva 1 ora e 30 minuti compreso un intervallo
violino ANNA TIFU
violoncello GIOVANNI GNOCCHI
direttore JOEL SANDELSON
FILARMONICA ARTURO TOSCANINI
Johannes Brahms (1833-1897)
Doppio concerto per violino e violoncello,op. 102
Allegro
Andante
Vivace non troppo
Carl Nielsen(1865-1931)
Sinfonian. 2, op. 16
(“I quattro temperamenti”)
Allegro collerico
Allegro comodo e flemmatico
Andante malinconico
Allegro sanguineo
CONCERTISTICA 2025
Teatro Regio di Parma
15 febbraio 2025
FILARMONICA ARTURO TOSCANINI
violino ANNA TIFU
violoncello GIOVANNI GNOCCHI
direttore JOEL SANDELSON
Johannes Brahms, Carlo Nielsen
8 marzo 2025
pianoforte ANGELA HEWITT
Johann Sebastian Bach
5 aprile 2025
pianoforte ALEXANDER GADJIEV
Ludwig van Beethoven, Fryderyk Chopin, Robert Schumann,
Sergej Rachmaninov, Béla Bartók
11 aprile 2025
violino MASSIMO QUARTA
violoncello ENRICO DINDO
pianoforte PIETRO DE MARIA
Maurice Ravel
4 maggio 2025
fisarmonica RICHARD GALLIANO
George Gershwin
31 maggio 2025
Chitarre SERGIO E ODAIR ASSAD
Heitor Villa Lobos, Astor Piazzolla,
Egberto Gismonti, Radames Gnattali, Clarice Assad
In occasione del Paganini Guitar Festival 2025
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