TIM, condotte Fibra: multa Antitrust ridotta del 25% dopo sentenza del Consiglio di Stato – MondoMobileWeb.it | News | Telefonia

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In ottemperanza ad una recente sentenza del Consiglio di Stato, l’Antitrust ha deciso di ridurre del 25% la multa da oltre 116 milioni di euro che era stata comminata a TIM negli anni scorsi nell’ambito del procedimento con cui l’Autorità aveva accertato l’esistenza di condotte anticoncorrenziali ai danni di Open Fiber nello sviluppo della Fibra.

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) lo ha reso noto con il consueto bollettino settimanale, il numero 5/2025 (ecco il documento completo)pubblicato lunedì, 10 Febbraio 2025, sul sito dell’Autorità (rinnovato ieri 11 Febbraio 2025), che contiene il provvedimento numero 31441, adottato nella riunione dello scorso 21 Gennaio 2025, riguardante il procedimento A514 dell’Antitrust, che aveva portato una sanzione a TIM (resa nota il 6 Marzo 2020) per le sue condotte anticoncorrenziali ai danni di Open Fiber nello sviluppo della Fibra.

Si tratta quindi del procedimento che era stato aperto dall’AGCM per accertare il possibile abuso di posizione dominante da parte di TIM, in violazione dell’articolo 102 TFUE (Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea), sulla base delle segnalazioni giunte da Infratel, Enel, Open Fiber, Vodafone e Wind Tre.

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Con il cosiddetto piano Cassiopea di TIM, secondo l’Antitrust l’operatore aveva tenuto condotte volte a ostacolare o rallentare lo svolgimento delle gare Infratel e accaparrarsi preventivamente la clientela anche tramite politiche commerciali volte a “restringere lo spazio di contendibilità per gli operatori concorrenti”.

Al termine del procedimento A514, l’Antitrust aveva sanzionato TIM al pagamento di una multa pari a oltre 116,099 milioni di euro, subito contestata da TIM con un ricorso al TAR del Lazio. In ogni caso, nei suoi documenti finanziari, TIM aveva dichiarato di aver già provveduto al pagamento della multa a Maggio 2021, nonostante si attendesse ancora il pronunciamento del TAR.

Come già raccontato da MondoMobileWeb, la sentenza del TAR del Lazio sul ricorso di TIM era stata pubblicata il 28 Febbraio 2022, e in quel caso il Tribunale aveva respinto il ricorso di TIM, dichiarato infondato, confermando così le accuse che avevano portato l’Antitrust a sanzionare TIM.

Tuttavia, TIM ha poi presentato ulteriore ricorso al Consiglio di Stato, in questo caso contro la suddetta sentenza del TAR del Lazio, chiedendone la riforma.

La delibera dell’Antitrust dopo la sentenza del CdS sul ricorso di TIM

La delibera dell’Antitrust pubblicata nelle ultime ore arriva proprio in seguito alla recente sentenza del Consiglio di Stato sul ricorso di TIM, pubblicata il 13 Novembre 2024 (ecco il documento completo).

Con questa sentenza, in parziale riforma della sentenza del TAR Lazio, il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso di primo grado di TIM solo limitatamente alla commisurazione della sanzione irrogata.

In particolare, il Consiglio di Stato ha fissato i parametri per la rideterminazione della sanzione da irrogare all’operatore telefonico.

Nella sentenza del Consiglio di Stato, sui parametri individuati dal giudice amministrativo, nella motivazione è stato rappresentato quanto segue: “si può infatti ragionevolmente concludere che la strategia attuata da TIM, pur avendo avuto effetti concreti sui mercati interessati, non ha raggiunto un grado di intensità tale da pregiudicare irrimediabilmente il nuovo entrante […]. Per tali ragioni appare equo, in applicazione ai sensi dell’art. 134, comma 1, lett. c), c.p.a., operare una riduzione del 25% dell’importo della sanzione stabilito dall’Autorità”.

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L’Autorità Antitrust sottolinea comunque che la sentenza del Consiglio di Stato ha confermato integralmente l’accertamento dell’Autorità, in particolare con riferimento alla natura di strategia unica in violazione dell’articolo 102 TFUE.

Secondo AGCM, i criteri individuati dal Consiglio di Stato nell’esercizio della sua giurisdizione di merito per la rideterminazione della sanzione irrogata a TIM risultano “puntuali, oggettivi e di applicazione automatica” e non lasciano alcun margine discrezionale nell’attuazione del vincolo conformativo derivante dalla sentenza da eseguire.

Pertanto, l’Antitrust ha ritenuto di dover procedere, in ottemperanza alla sentenza del Consiglio di Stato e in conformità alle indicazioni e ai parametri ivi enucleati, alla rideterminazione della sanzione nei confronti di TIM nell’ambito del procedimento A514, mediante la riduzione del 25% dell’importo irrogato.

Dunque, con la delibera adottata dall’Antitrust e pubblicata nelle ultime ore nel bollettino, l’AGCM ha deciso che la sanzione amministrativa pecuniaria da irrogare a TIM è rideterminata nella misura di 87.074.953,20 euro.

In questo modo, la sanzione di TIM è scesa dagli oltre 116 milioni di euro originari a poco più di 87 milioni di euro.

Il provvedimento con cui l’Antitrust ha rideterminato la sanzione nei confronti di TIM potrà essere impugnato davanti al TAR del Lazio.

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