Firenze, 12 febbraio 2025 – Sono 57mila le famiglie toscane vivono sotto la soglia di povertà assoluta. Ovvero, che non hanno le disponibilità economiche per far fronte a una spesa mensile minima per l’acquisto di beni e servizi il cui consumo è ritenuto essenziale per vivere in condizioni dignitose. È il dato che emerge dall’ottavo rapporto su “Povertà e inclusione sociale in Toscana” condotto dall’Osservatorio Sociale Regionale, in collaborazione con Anci Toscana, Irpet, il Centro regionale di documentazione infanzia e adolescenza, Caritas Toscana e Università di Siena. Un dato preoccupante che, sebbene riveli un leggero miglioramento rispetto all’indagine del 2022, conferma una situazione di estrema difficoltà: il 13,2%, secondo i dati, è a rischio di povertà o esclusione sociale.
Il report è stato illustrato oggi, 12 febbraio, nel corso del tradizionale incontro di presentazione organizzato all’Istituto degli Innocenti, cui ha partecipato anche l’assessora regionale alle politiche sociali Serena Spinelli.
“Il rapporto – ha sottolineato Spinelli – evidenzia alcuni elementi di criticità significativi […] le famiglie più in difficoltà sono quelle con minori, ed è un dato preoccupante perché i bambini dovrebbero rappresentare uno sguardo verso il futuro e non essere un indice di impoverimento. Notiamo inoltre che il lavoro, anche quando c’è, non garantisce l’uscita dall’area della vulnerabilità, perché è spesso povero, precario”. “Come Regione Toscana – ha aggiunto l’assessora – noi siamo convinti che la nostra scelta di affrontare questo tema con un approccio multidisciplinare, integrata, con un forte collegamento con i territori, sia giusta: esistono infatti tante forme di povertà e ognuna incide in maniera di versa, è quindi necessario mirare le azioni verso le esigenze peculiari di ogni famiglia”.
I dati del 2023
Da quanto emerso, nel 2023 la percentuale di persone in condizione di povertà assoluta, calcolata sulla base dei redditi, continua a diminuire: nel 2019 era del 5,3%, nel 2022 è arrivata al 3,9%, mentre nel 2023 è scesa al 3,5%, una percentuale a cui corrispondono oltre 57.000 famiglie. Il miglioramento è dovuto al ritorno del Pil ai livelli prepandemici, al miglioramento del mercato del lavoro, e alla conferma, per il 2023, di alcune forme di aiuto economico quali il reddito di cittadinanza. E proprio il passaggio da questa misura, non più in vigore dal primo gennaio 2024, all’Assegno di inclusione, potrebbe avere avuto conseguenze su questo trend: secondo dati aggiornati, e riferiti ai primi dieci mesi del 2024, le famiglie beneficiarie di Assegno di inclusione sono 14.806 (con una diminuzione del 51,4% rispetto a quanti ricevevano il Reddito di cittadinanza), gli individui sono 26.680 (-48,3%).
Delle 350mila famiglie con minori in Toscana 19mila sono in condizione di povertà assoluta. Questo è quanto evidenziato da un focus del rapporto, che sottolinea come l’incidenza della povertà sia per queste famiglie superiore di 2 punti rispetto a quella delle famiglie senza minorenni: a fronte di un’incidenza di povertà assoluta generale pari al 3,5% nel 2023, si trovano in questa condizione il 5,5% delle famiglie con minori.
Secondo quanto riportato dal comunicato della Regione il rapporto evidenzia l’importanza per queste famiglie delle misure di sostegno, la cui mancanza contribuirebbe a un aumento rilevante della percentuale, pari al 9,9%.
Facendo un focus su un ulteriore indicatore è stato registrato che la quota di famiglie con Isee sotto 6.000 euro risulta pari al 6,4% a livello regionale, con un’importante differenziazione per zone.
Una finestra sul 2024
L’indagine Irpet, svolta tra maggio e giugno 2024 su un campione di 1.650 residenti toscani, conferma i lievi miglioramenti nella percezione della propria situazione economica segnalati. La percentuale di toscani che considerano nel 2024 la propria famiglia povera o molto povera è l’11%, mentre era del 16% nel 2023. In diminuzione, dal 20% al 18%, anche la quota di quanti affermano che la propria famiglia arriva con difficoltà alla fine del mese.
Nonostante i miglioramenti nella percezione della propria condizione economica, una quota non trascurabile di famiglie toscane (circa il 15%) ha difficoltà nel fronteggiare le spese quotidiane.
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