La storia dell’alta sartorialità italiana sfila all’Hotel de la Ville

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ROMA – Il Gran Galà dell’Alta Moda Italiana, Roma Couture, è andato in scena all’Hotel de la Ville, lo storico edificio del XVIII secolo che risiede in cima a Trinità dei Monti proprietà Rocco Forte Hotels. Nella splendida cornice hanno sfilato Emilio Schuberth, André Laug, Gaetano Aloisio e l’alta gioielleria con le creazioni di Gerardo Sacco. 

Roma Couture, il Gran Galà dell’Alta Moda Capitolina, è tornato in passerella per la seconda edizione. Quest’anno Roma Couture si è svolto con i ritmi e l’allure della Sala Bianca. Un déjà-vu degli anni 50 con uno sguardo attento al contemporaneo.

La sfilata di alta moda è stata ambientata nei saloni dell’Hotel de la Ville, proprietà Rocco Forte Hotels.  Infatti il progetto/tributo, condotto dalla nota giornalista de La7 Cinzia Malvini, dedicato ai principali protagonisti del Made in Italy, è andato in scena nello storico edificio del XVIII secolo di Via Sistina a pochi passi da Trinità dei Monti in una cornice rinnovata che pur custodisce l’allure dal cuore antico.

Cinzia Malvini con Gaeatano Aloisio

Roma Couture

Roma Couture, dopo il successo della prima edizione dell’anno scorso si prefigge come propria mission quello di valorizzare l’alta sartorialità italiana e l’unicità del fatto a mano. Focus della seconda edizione del progetto è stato infatti quello di riportare in passerella quell’atmosfera intima e glamour. L’arredo della sala dove eravamo ospitati ci faceva rivivere l’emozioni degli Atelier degli “Anni ‘50” come se fossimo stati al cospetto di Giovanni Battista Giorgini. Qui è emerso lo charme de la haute couture nella visione contemporanea pur celebrando la moda privata dai ritmi tipici del fashion show.

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Attraverso le passerelle delle Maison storiche, e i ritmi diluiti che consentivano di apprezzare i dettagli di ogni ricamo e dei preziosi tagli, si viaggiava sulle note di “queremos Paz” suonato dai Gotan Project per un romanticismo dal ritmo contemporaneo.

La luce evidenziava le creazioni dell’alta sartorialità. I riflettori facevano risplendere la tradizione artigianale d’eccellenza, illuminando gli abili ricami. La musica si alternava al fruscio dei taffetas.

La Sala dell’Hotel de la Ville allestita come per gli antichi défilé degli anni ’50. Foto MyWhere

La seconda edizione di Roma Couture, con il ritorno di Maison storiche in passerella, ha confermato l’intenzione dell’Assessorato ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda del Comune di Roma ad affermare l’importanza e la forte identità capitolina con il suo stretto legame con l’haute couture.

La sfilata ha messo in evidenza anche le micro-realtà artigiane presenti sia nella Capitale che in diverse realtà nazionali, come ha dichiarato Grazia Marino.

Al contempo Antonio Falanga ribadiva “la fondamentale importanza di riproporre nella Capitale eventi che esaltino il settore dell’alta sartorialità. Progettando iniziative all’interno dei siti storici di Roma, e promuovendo contemporaneamente idee e proposte innovative, mediante le eccellenze dell’Alta Moda Italiana”.

I protagonisti

Lo charme de la haute couture nella visione contemporanea ha trovato il suo centro in Emilio Schuberth. Qui Elena Perrella, art director della maison, ha reinterpretato l’iconico stile con una sfilata di dieci creazioni uniche. La nuova collezione include capi cocktail e da sera e si declina in diversi colori, tra cui oro, argento, nero, azzurro, giallo e corallo. Tutto a celebrare una femminilità moderna e sicura, sospesa tra tradizione e avanguardia.

Emilio Schuberth

Un omaggio alla sposa ha aggiunto un tocco di romanticismo senza tempo, infatti negli anni ’50 l’abito da sposa per eccellenza portava la firma Schuberth.

Ricordiamo poi che dobbiamo al sarto napoletano Schuberth la nascita del profumo, qui rievocato in tre nuove fragranze: Schu, Taffetas e Coquillage.

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“Questi profumi sono un inno alla bellezza e all’armonia, un invito a sostituire il ricordo della distruzione con la rinascita. Sprigionando arte, eleganza e poesia in ogni respiro.”

E’ seguita poi la collezione della Maison André Laug. La storica azienda, dall’omonimo couturier francese, fondò le sue radici a Roma nel 1968. Attualmente vive sotto la guida di Laura, Vibaldo e Maddalena della Croce di Dojola, rimanendo punto di riferimento del jet set italiano e internazionale.

Andrè Laug

Il marchio “heritage” di una delle ultime aziende italiane di Haute Couture che rappresentano ancora il valore del vero Made in Italy nel mondo, ha portato in passerella le sue preziose collezioni tra abiti da giorno, cocktail, sera, red carpet e sposa.

Le creazioni di André Laug sono ancora realizzate su misura nell’atelier nel cuore di Roma, in Piazza Mignanelli. Restando fedele alla qualità dei tessuti ed al lavoro handmade, rafforzando così la propria immagine di brand di nicchia, esclusivo, elitario e, ancora e sempre, controcorrente.

Roma Couture ha rivolto i riflettori anche alla Moda Sartoriale Maschile Italiana con il Maestro Gaetano Aloisio.

MyWhere Gaetano Aloisio
Gaetano Aloisio

Qui il Maestro ha presentato alcuni capi iconici della sartoria, i grandi classici rivisitati in chiave moderna: le giacche sahariane in prezioso shantung di seta, i raffinati abiti doppio petto, e i favolosi smoking in seta jacquard o moire impreziositi dalle eleganti rifiniture, eseguite rigorosamente a mano.

Gaetano Aloisio

L’arte del makeup e l’alta gioielleria

Ogni creazione di Emilio Schuberth e André Laug, seppur splendida, non avrebbe goduto di così tanta luce se i volti delle modelle non fossero state illuminati dal sapiente makeup di Claudio Noto.

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Claudio Noto all’opera

Il suo è un nome che risuona nel mondo della bellezza e del make-up grazie alla sua filosofia che si fonda sulla convinzione che ogni donna sia unica. L’obiettivo principale del make up artist è sempre volto ad esaltare la femminilità e la bellezza di ogni volto che incontra creando un look unico capace di esaltare l’individualità di ogni donna.

Emilio Schuberth

E ancor più i lineamenti, che brillavano di luce propria evidenziati con maestria e delicata eleganza da Claudio Noto, venivano messi in risalto dalle preziose creazioni del Maestro Gerardo Sacco.

roma couture
Gerardo Sacco mentre veste una modella con il gioiello indossato da Liz Taylor

L’allure della haute couture trovava la sua massima espressione nell’alta gioielleria con Gerardo Sacco che, con la sua maestria, ancora una volta ha trasformato in quest’occasione l’oro e l’argento in vere e proprie opere d’arte.

Gli spettacolari gioielli di Gerardo Sacco fanno da cornice all’ ineccepibile make-up della modella firmato Claudio Noto

Le sue origini della Magna Grecia si ispirano sempre ai miti e ai simboli della sua terra. Ogni gioiello è un racconto, anche un viaggio nel tempo che ci riporta alle antiche civiltà. Il Maestro orafo qui ha presentato una collezione esclusiva, frutto di mesi di ricerca e lavorazione artigianale.

I gioielli di Gerardo Sacco

Anche attraverso le sue creazioni di gioielli contemporanei, si evocava la grande storia classica proiettata nell’era moderna.

Gioielli Gerardo Sacco

ROMA COUTURE è l’evento ideato da Antonio Falanga Grazia Marino. Organizzata con il sostegno dell’Assessorato ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda del Comune di Roma. Prodotta da Spazio Margutta in collaborazione con i Main Partner dell’evento: Collection Luxury lifestyle magazine e l’Hotel de la Ville, proprietà Rocco Forte Hotels.

 

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In homepage da sinistra le creazioni di Andrè Laug- Gerardo Sacco – Gaetano Aloisio – Emilio Schuberth

Fabiola Cinque
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