il dibattito sul futuro dei giovani online

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Nel Palazzo Wedekind a Roma, il presente e il futuro si sono incontrati per il Safer Internet Day 2025, intitolato “Il bambino al centro”. Il dibattito si è focalizzato sulla sicurezza digitale per i minori, coinvolgendo i più giovani nelle problematiche legate alla protezione online. Marco Camisani Calzolari, esperto per il Dipartimento della Trasformazione Digitale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, ha aperto l’evento con una domanda rivolta ai ragazzi: «Quali sono i vostri dubbi riguardo al futuro?». Le risposte hanno toccato temi cruciali come la dipendenza dalla tecnologia, la sicurezza dei dati personali, il cyberbullismo e la disinformazione, tutti temi legati alla sicurezza dei minori.

Calzolari ha sottolineato che il confine tra il mondo virtuale e quello reale è sempre più sottile, con le azioni online che hanno impatti concreti sulla vita quotidiana, specialmente per i più giovani. «La sicurezza digitale per i minori è un tema che coinvolge tutti: famiglie, scuole e istituzioni» ha aggiunto.

Particolare attenzione va posta all’indagine che hanno fatto Telefono Azzurro e Bva-Doxa sull’uso del digitale tra i giovani. L’indagine, basata su oltre 1.500 interviste, evidenzia l’impatto dell’intelligenza artificiale: il 40% teme che i contenuti falsi generati dall’IA possano danneggiare le relazioni sociali. Tra le principali preoccupazioni emergono fake news (40%), privacy (34%), cyberbullismo (32%) e adescamento online (31%). L’esposizione ai social media rende i giovani più vulnerabili alla disinformazione, spingendoli a cercare strumenti per difendersi. Secondo Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro, le piattaforme devono tutelare i minori, promuovendo l’educazione digitale a scuola e in famiglia. Il 76% dei ragazzi, in caso di violenza sessuale online, si rivolgerebbe ai genitori, mentre il 98%-99% segnalerebbe contenuti illeciti riguardanti altri minori.

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Dati, che richiedono un intervento concreto da parte del governo e dell’Unione Europea per rendere il mondo digitale un posto più sicuro. Simona Malpezzi, Senatrice della Repubblica, ha evidenziato come la politica italiana si stia muovendo per creare regole chiare e condivise, annunciando un disegno di legge depositato sia alla Camera che al Senato. «Si tratta forse dell’unico disegno di legge su cui maggioranza e opposizione si trovano d’accordo», ha dichiarato Malpezzi.

Un impegno che si inserisce nel più ampio lavoro della Commissione Europea. Marco Giorello, Capo Unità per Tecnologia e Economic Assessment della Commissione Europea, ha illustrato il ruolo del Digital Services Act (DSA), adottato due anni fa per regolamentare le piattaforme digitali e tutelare i minori. «Abbiamo già avviato indagini su piattaforme come Meta e TikTok per garantire la protezione dei più giovani», ha spiegato. Tra le prossime iniziative della Commissione, Giorello ha annunciato la pubblicazione, entro l’estate, di nuove linee guida per rafforzare la protezione online dei minori, con focus su cyberbullismo e istigazione al suicidio. Inoltre, ha anticipato lo sviluppo di un’app anonima per verificare l’età degli utenti su piattaforme per soli adulti. L’obiettivo è garantire un ambiente digitale più sicuro, collaborando con le autorità nazionali per un’azione coordinata.

Accanto alle normative, un’altra sfida urgente è rappresentata dalla rapidità con cui le nuove tecnologie stanno trasformando la società. Giuseppe Italiano, Prorettore AI e Digital Skills della Luiss, ha sottolineato come i giovani percepiscano l’intelligenza artificiale come una tecnologia “naturale”, senza sviluppare un adeguato spirito critico.«Ho visto mio figlio di 12 anni chiedere ad Alexa: “Tu mi ami?” e questa cosa mi ha sconvolto», ha raccontato. Il problema, secondo Italiano, è la velocità senza precedenti con cui l’IA si sta diffondendo: «Le automobili hanno impiegato 62 anni per raggiungere 50 milioni di utenti, Threads solo due giorni». Questo ritmo impedisce di comprenderne appieno l’impatto e aumenta il rischio di un uso non consapevole da parte delle nuove generazioni. Inoltre, ha evidenziato il potere immenso delle big tech, con capitalizzazioni di mercato paragonabili al PIL di intere nazioni, ma prive di un vero contratto sociale. Questa sproporzione di potere apre questioni etiche fondamentali, che richiedono un intervento normativo più incisivo.

Il Safer Internet Day 2025 ha messo in luce le sfide urgenti del mondo digitale, dalla sicurezza dei minori all’impatto dell’intelligenza artificiale. Le istituzioni, gli esperti e le aziende tech sono chiamati a un’azione concreta per garantire un ambiente online più sicuro e consapevole. L’educazione digitale e una regolamentazione efficace sono fondamentali per proteggere i più giovani. Il futuro della rete dipenderà dalla capacità di bilanciare innovazione e responsabilità.

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