Disabilità e moda: perché non c’è inclusione (e una proposta per il cambiamento)

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Secondo la ricerca condotta per Zalando dall’istituto di ricerca YouGov, la moda è considerata il terzo campo meno inclusivo per persone con disabilità (24%), dietro a trasporti (50%) e urbanistica (44%). Più di 8 italiani su 10, l’81%, non hanno mai sentito parlare di moda adattiva fra Gen Z e Millennial la percentuale scende rispettivamente 71% e 74%. Ben il 70% delle persone con disabilità non ha mai sentito parlare di moda adattiva. Questo dato in particolare diventa una sfida, ma anche un’opportunità per l’industria della moda.

In questo pezzo:

Come dovrebbe essere una collezione di moda adattiva

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per lavori di ristrutturazione

 

Sempre secondo il sondaggio dovrebbe avere delle descrizioni dei prodotti che evidenziano chiaramente l’aspetto adattivo dei capi (36%), ma anche una selezione ampia e variegata (20%), dei prezzi accessibili (19%) e dei testimonial autentici con esperienza diretta del prodotto (15%). I principali limiti allo sviluppo della moda adattiva sono la poca consapevolezza dei brand (41%) e i costi elevati (38%). Solo il 16% di chi ha risposto al sondaggio pensa che vi siano stati degli sviluppi positivi nel campo della moda adattiva: quasi 4 persone su 10 ritengono che l’industria del fashion dovrebbe fare di più. Quasi 6 rispondenti su 10 pensano che sempre più aziende nei prossimi anni proporranno capi di questa tipologia. Il 45% degli intervistati ha affermato che sarebbe più propensa a scegliere un brand in base alla sua apertura verso la moda adattiva.

Dove comprare moda adattiva

Per quanto riguarda il canale di acquisto della moda adattiva, il digitale, scelto dal 35% dei rispondenti come il preferito viene particolarmente apprezzato per la possibilità di evitare negozi magari affollati e non sempre pienamente accessibili. A emergere come strumento più efficace per sensibilizzare le persone sulla moda adattiva sono i social media (38%, 55% per i Millennial e 48% per la Gen Z), seguiti a pari merito dai media tradizionali (33%) e dalle collaborazioni con testimonial con disabilità (33%) mentre al quarto posto figurano gli eventi e le sfilate dedicati alla moda adattiva (30%). Per le persone con disabilità sono gli eventi e le sfilate a rappresentare il canale più adatto (37%) a cui seguono i social media (32%), i testimonial (31%) e i media tradizionali (28%).

Relativamente alle strategie che potrebbero rendere la moda adattiva più visibile e accessibile online, secondo gli intervistati al primo posto vi sono le recensioni di persone con disabilità che mostrano l’uso dei capi (30%) a cui seguono comunicazioni mirate da parte delle aziende (26%) e la creazione di una sezione dedicata sul sito del brand o dell’e-commerce (18%, in crescita al 26% sia per Gen Z che per Millennial).

Qui la ricerca completa: ModaAdattiva_Zalando e i risultati YouGov.pdf(application/pdf 1.04MB)

La proposta di Zalando

Zalando ha lanciato nel 2022 le sue prime collezioni di moda adattiva proponendo una selezione di articoli con un’attenzione alla funzionalità ed al design: prodotti creati con l’obiettivo di essere accessibili a persone con disabilità permanenti o temporanee di vario tipo, come mobilità e destrezza ridotte, oltre a sensibilità sensoriale. La piattaforma conta oggi collezioni di moda adattiva attraverso tutte le sue Private Label (Anna Field, Friboo, Even&Odd, Pier One, Yourturn e ZIGN), con diversi focus: moda in generale, moda sportiva, moda per bambini, calzature ed accessori. Ha poi ampliato l’offerta con articoli di altri brand che hanno fatto il loro ingresso nella moda adattiva come Tommy Hilfiger, Nike, Adidas, Skechers e JansSports.

«Le persone con disabilità preferiscono un abbigliamento che permetta loro di vestirsi autonomamente, ad esempio con bottoni magnetici o cerniere nascoste. È molto apprezzato quando i capi sono semplici da indossare e da rimuovere, come, ad esempio, scarpe che calzano facilmente. Anche gli elementi sensoriali degli articoli sono un fattore chiave, come pensare a capi senza cuciture o etichette facili da rimuovere. Infine, abbiamo notato che sia chi usa protesi sia chi si trova in sedia a rotelle ha esigenze di accessibilità molto specifiche, come maniche facili da aprire o capi accorciati solamente per la parte superiore del corpo» spiega Eloisa Siclari, General Manager di Zalando per Italia e Spagna.

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

Oltre a questi filtri, Zalando ha introdotto un modulo speciale che evidenzia le caratteristiche uniche adattive dei prodotti con immagini dettagliate e chiare descrizioni, rendendo più facile identificare i prodotti progettati, ad esempio, per utenti che sono in sedia a rotelle o per persone con sensibilità della pelle.

Nel 2024 ha lanciato la sua prima collezione di abbigliamento sportivo adattivo, attraverso le sue private label Pier One Sports e Even&Odd active, sviluppata per e con il contributo diretto di persone con uno stile di vita attivo come, per esempio, atleti e sciatori che utilizzano protesi. Per questa collezione, Zalando ha collaborato con Ottobock, leader globale nel settore della healthtech e delle protesi, per condividere conoscenze e feedback dai loro atleti al fine di creare design e capi che li supportassero al meglio. «La moda adattiva significa garantire a tutti il diritto all’espressione e allo stile. Questa collaborazione nasce dalla necessità di creare una collezione funzionale, inclusiva ed esteticamente accattivante. Non significa solo progettare abiti facilmente indossabili, pratici, con una vestibilità confortevole; si tratta di coniugare la funzionalità al potere della moda di interpretare ed esprimere la propria personalità» commenta Martina Barcaro, Responsabile Comunicazione Ottobock Italia.



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