“Didacta, non solo una fiera: lavoriamo per la scuola del futuro”. Concia sull’evento che a ottobre arriva in Trentino: “Ma non strumentalizzateci per polemiche politiche”

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TRENTO. Educa, Didacta e una gran confusione. In questi giorni continua a tenere banco in territorio trentino la questione che vede in qualche modo opposti due eventi che si rivolgono al mondo della scuola e degli insegnanti: da una parte Educa, evento che negli ultimi 15 anni è diventato un appuntamento fisso a Rovereto; e dall’altra Didacta Italia, fiera destinata a sbarcare a Riva del Garda il prossimo ottobre e che sul suo sito ufficiale si definisce “l’evento più importante sulla formazione e l’innovazione del mondo della scuola con oltre 400 eventi tra workshop e seminari”.  

 

La scelta della Provincia di Trento di puntare forte su Didacta ha portato molti a chiedersi perché non si sia optato per un’integrazione tra le due manifestazioni, anziché per quella che a una prima occhiata sembrerebbe una sorta di sostituzione di una realtà ormai consolidata e identitaria con un evento “esterno” che in Trentino non ha alcun tipo di tradizione.

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Tanto che qualcuno ha malignamente pensato che la scelta dell’assessora Francesca Gerosa potesse avere una motivazione in qualche modo politica: insomma, che la Pat strizzasse magari l’occhio verso il governo nazionale privilegiando un evento “ministeriale” a discapito di un’esperienza territoriale forte messa da parte se non con dolo, almeno con leggerezza

 

Per capirne di più, Il Dolomiti ha raccolto il punto di vista prezioso di Anna Paola Concia, coordinatrice del comitato organizzatore di Didacta Italia, anche per andare alla scoperta di questo evento che sta crescendo di popolarità anno dopo anno anche nel Belpaese. Ma andiamo per gradi. 

 

CONCIA: “DIDACTA, INNOVAZIONE E FUTURO” 

 

Anna Paola Concia, professoressa, ex parlamentare e volto noto del dibattito politico italiano, oggi coordinatrice del comitato organizzatore di Didacta Italia, risponde a Il Dolomiti direttamente da Stoccarda, in Germania. Dove in questi giorni si sta svolgendo uno degli eventi più importanti e partecipati d’Europa, la Didacta “originale”, teutonica, forte di una tradizione di oltre 60 anni di successi: “Si va alla ricerca della scuola del futuro – racconta Concia -, è la fiera dell’innovazione della didattica e degli ambienti di apprendimento. Insomma, della scuola: non dei contenuti, ma di come quei contenuti si insegnano“. 

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Chiamarla “fiera” però è riduttivo: Didacta in Germania attira qualcosa come 100 mila visitatori, ma anche in Italia si sta rapidamente affermando come uno degli appuntamenti più apprezzati e di successo del panorama “scolastico”. “Didacta Italia è nata nel 2017 e da allora abbiamo lavorato anno dopo anno per farla crescere. Didacta ha due grandi anime: la prima è quella della formazione degli insegnanti. Il target di questo appuntamento sono i docenti, di tutte le scuole di ogni ordine e grado. Dai 0 ai 18 anni, tanto per capirsi. E per i docenti si prevedono appuntamenti di formazione di altissimo livello che abbracciano tutte le materie, che garantiscono anche crediti formativi riconosciuti. La seconda grande anima è quella che vede protagoniste le aziende: cioè di chi, all’interno della filiera della scuola, crea prodotti innovativi che stiano al passo con la scuola del futuro. Insegnanti, dirigenti scolastici e professionisti della formazione incontrano e si confrontano con queste aziende”. 

 

Tra i segreti del successo di Didacta Italia c’è la sua capacità di unire “pubblico e privato” in un connubio virtuoso: “Ed è fondamentale per noi – riprende Concia – la valenza istituzionale di questo evento. Mi spiego: il nostro partner principale è il Ministero dell’istruzione e del merito, il nostro partner scientifico è Indire, il punto di riferimento nazionale per la ricerca educativa. E siamo sostenuti e accompagnati dalle istituzioni locali come Regioni e Comuni, sia nell’appuntamento nazionale di Firenze sia nelle edizioni regionali che abbiamo organizzato negli ultimi anni in Sicilia e in Puglia“. 

 

Da tre anni a questa parte in effetti oltre all’evento in Toscana si sono organizzati alcuni spin-off al Sud Italia: nel 2025 invece si punta a Nord, toccherà al Trentino-Alto Adige con Riva del Garda che dal 22 al 24 ottobre accoglierà docenti, aziende e “curiosi” da tutti i territori limitrofi per una tre giorni che si preannuncia davvero intensa. “A Firenze coinvolgiamo 30 mila insegnanti con qualcosa come 470 eventi formativi proposti: il format che proponiamo nelle versioni regionali ‘itineranti‘ è lo stesso, anche se tarato sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo alle diverse situazioni. Siamo molto contenti di arrivare a Riva del Garda ad ottobre, un contesto in cui adatteremo il programma scientifico per venire incontro a quello che interessa di più ai docenti, cioè alla formazione, tenendo conto delle esigenze del territorio. Gli insegnanti anno dopo anno stanno rispondendo con grande entusiasmo: il format lo abbiamo ereditato dai tedeschi, per carità, ma ci abbiamo messo del nostro. Anche perché, e ce lo riconoscono in tutto il mondo, la scuola italiana cura tantissimo la formazione degli insegnanti“. 

 

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A Didacta non ci sono “convegni” o dibattiti, ci sono workshop, seminari, formazione: un luogo di istituzioni, e non di colori politici. “Ecco, questo ci tengo a sottolinearlo – aggiunge Concia -; politica e Didacta sono due parole che non stanno insieme. Ma non perché la politica sia brutta e cattiva, ma perché Didacta parla di scuola, innovazione e futuro della scuola. Ed è un evento che negli anni abbiamo organizzato con governi nazionali di destra e di sinistra, amministrazioni regionali di destra e di sinistra, comunali di destra e di sinistra. Un evento che organizziamo con le istituzioni, e con chi ha a cuore la scuola: trovo molto sbagliato strumentalizzare Didacta per fare polemica politica. Noi non siamo una ‘cosa’ politica, e non ci deve strumentalizzare nessuno“.  





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