dalla riunione di Roma un messaggio a sostegno della “riunificazione” con l’Ue entro il 2030

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Obiettivo “riunificazione” entro il 2030 per i Paesi dei Balcani occidentali a conferma che l’Unione europea resta un orientamento strategico per tutta la regione. È quanto emerso dalla riunione ministeriale dei Paesi dei Balcani occidentali e del Gruppo degli amici dei Balcani occidentali svoltasi oggi a Villa Madama, a Roma. Alla riunione hanno partecipato rappresentanti di Austria, Croazia, Repubblica Ceca, Grecia, Slovenia e Slovacchia, oltre a quelli dei Balcani occidentali (Albania, Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Montenegro, Macedonia del Nord e Serbia). Come dichiarato dal vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che ha presieduto la riunione, l’obiettivo “è che tutti i Paesi dei Balcani occidentali possano aderire entro il 2030” all’Unione europea. “Forse per la Bosnia Erzegovina potrebbe volerci più tempo”, ma “Serbia, Montenegro, Albania e Macedonia del Nord” hanno le potenzialità per rispettare questi tempi”, ha aggiunto. L’obiettivo della riunione odierna è “accelerare l’adesione dei Paesi che non ne fanno parte all’Ue”, ha dichiarato Tajani.

Interessante per l’Italia non è solo l’aspetto politico, ma anche quello economico. Il titolare della Farnesina ha ricordato che “c’è stato qualche giorno fa un business forum” in Serbia e che l’auspicio “è che possa crescere l’export del nostro Paese nei Balcani”, ha detto il ministro, rimarcando poi l’importanza di Trieste, città che “può essere il porto principale di riferimento per tutti i Balcani” anche se, ovviamente, “servono le infrastrutture”, e in questo senso Tajani ha parlato del collegamento fra Belgrado e Trieste. Il ministro ha rivolto un passaggio del punto stampa all’attualità balcanica, nello specifico le elezioni legislative svoltesi ieri in Kosovo. L’auspicio del ministro, dopo il voto di ieri, il cui esito Tajani ha definito “espressione delle decisioni del suo popolo”, è che “si concluda una stagione difficile”. Il titolare della Farnesina ha sottolineato che è necessario rispettare i “diritti delle minoranze” e si è augurato che ci sia un “calo della tensione al confine fra Kosovo e Serbia”, in quanto “credo che sia interesse di tutto avere meno tensioni in quell’area”.

Al termine della riunione è stata pubblicata una dichiarazione finale che riassume il tono dei lavori e orienta il dibattito per il futuro. In primis, il documento mette in evidenza che la riunificazione con l’Unione europea rimane un chiaro segno dell’orientamento strategico dei Balcani occidentali. “Alla luce di queste sfide complesse, tutti i partecipanti hanno sottolineato la necessità di rafforzare la cooperazione tra l’Ue e la regione. I partecipanti hanno concordato sulla necessità di rafforzare la cooperazione e i partenariati strategici nella gestione della migrazione, per combattere il traffico di migranti, la tratta di esseri umani e tutte le forme di crimini gravi e organizzati”, si legge nel documento. L’Unione europea e gli Stati membri, prosegue la dichiarazione, “continueranno a lavorare fianco a fianco con i Paesi della regione per affrontare le minacce ibride e informatiche, nonché la manipolazione e l’interferenza di informazioni straniere. Accogliamo con favore l’impegno costante dei partner nella politica di difesa comune e di sicurezza europea, compreso il contributo alle missioni e alle operazioni dell’Ue”.

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Il futuro della regione è all’interno dell’Unione europea, pertanto, “mentre l’Ue inizia un nuovo ciclo istituzionale, il processo di integrazione dei Balcani occidentali deve rimanere una priorità sia per gli Stati membri che per i Paesi candidati”, recita ancora il documento riassuntivo della riunione. “Sono ancora necessari ulteriori sforzi decisivi per promuovere la riconciliazione e la stabilità regionale. È fondamentale sfruttare le opportunità offerte da iniziative come il Piano di crescita, per far progredire il Mercato regionale comune, la connettività e la crescita economica. Accelerare il processo di allargamento significa quindi sostenere l’integrazione e la prosperità della regione, con il contributo delle rispettive comunità imprenditoriali, che sono il motore del dialogo, del benessere, della crescita e dell’occupazione”, si legge nella dichiarazione. “Tutti i partecipanti hanno concordato sulla necessità di rafforzare le misure di integrazione graduale, mentre la comunicazione strategica rivolta alle opinioni pubbliche rimarrà uno strumento chiave dell’allargamento”, conclude il documento.

Il Gruppo “Amici dei Balcani Occidentali” è stato creato il 23 giugno 2023 in occasione dell’Europa Forum di Wachau. L’obiettivo del consesso è mantenere alta l’attenzione dell’Ue sulla regione, promuovendo un’accelerazione del processo di integrazione. Il gruppo ha promosso iniziative politiche per l’apertura dei negoziati di adesione con la Bosnia Erzegovina e presentato un documento con 14 proposte per rafforzare la cooperazione tra Ue e Balcani Occidentali in tema di politica estera e di sicurezza comune. Proprio su spinta dell’Italia e del ministro Tajani, a margine del Consiglio Affari esteri di Bruxelles del 13 novembre 2023, l’incontro del gruppo è stato esteso per la prima volta ai sei Paesi della regione. Il formato allargato è stato riprodotto il 5 febbraio 2024 a Villa Madama e a New York il 23 settembre durante la Settimana di alto livello dell’Assemblea generale dell’Onu.

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