Agritech, in Italia il 72% delle imprese agricole usa sistemi smart: il mercato vale 24 miliardi di dollari

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Sara Tirrito

Software, Ai e droni per agricoltura di precisione e monitoraggio dei suoli: così la tecnologia aiuta gli agricoltori ad affrontare i cambiamenti climatici. In Italia fa scuola il gruppo Diagram, in mano a Cdp Equity e Trilantic Europe

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Agricoltura smart, macchinari connessi, software, droni e intelligenza artificiale per la gestione delle coltivazioni. Con questi principali strumenti, il mercato Agritech valeva 24,2 miliardi di dollari nel 2023 e stando alle ricerche di mercato dello studio legale Orrick supererà i 54 miliardi di dollari entro il 2030. Secondo gli analisti, nonostante il 2024 abbia visto ridursi gli investimenti, il tasso di crescita stimato al 2029 è del 14,4%. «Gli Usa mantengono la leadership – spiega l’avvocato Attilio Mazzilli, managing partner di Orrick – ma nel 2024 altri mercati hanno agito in modo inaspettato».

L’Agritech in Italia

Nella corsa è contemplata anche l’Italia, dove il 72% delle imprese agricole utilizza sistemi intelligenti. Il 42% è in ritardo nell’adozione di strumenti tecnologici ma la risposta è comunque buona, con 3,4 soluzioni di tecnologiche adottate per azienda: «Il 2024 è stato un anno complesso per l’Agtech – spiega Mazzilli -, caratterizzato da continue sfide economiche. Tuttavia, le aziende che innovano in automazione, AI e sostenibilità hanno buone prospettive di crescita». Tre gli strumenti più diffusi: agricoltura di precisione, uso dell’AI e misurazioni smart del terreno. Tra le realtà che Mazzilli ha seguito da vicino c’è xFarm Technologies, per la cui crescita Orrick ha fatto da intermediaria insieme a Kellerhals Carrard con un round di 36 milioni di euro tramite l’azienda Partech in qualità di lead investor e attraverso il fondo Impact Growth Fund. Oggi Partech è presente soprattutto in Europa, in particolare in Italia, Svizzera, Spagna, Francia, Germania, Polonia e Regno Unito, nei piani di medio termine c’è l’espansione in America latina, India, Turchia, Stati Uniti.




















































Il caso Diagram e Nextalia

Ma nell’industria italiana dell’agricoltura intelligente a fare rumore negli ultimi anni è stato soprattutto il Gruppo Diagram, affermatosi in Europa per l’agricoltura di precisione e l’Agritech, ceduta a Cassa depositi e prestiti Equity e Trilantic Europe lo scorso dicembre dopo che nel 2022 il fondo Nextalia private equity l’ha rilevata insieme a Bonifiche Ferraresi e ne ha moltiplicato il fatturato in poco tempo. «La strategia è sempre quella di bonifiche e investimenti – spiega Francesco Canzonieri, amministratore delegato e fondatore di Nextalia -, Diagram è diventata un riferimento in tutta Europa ma la presenza di Cdp fa in modo che venga considerato come un asset per tutto il Paese, in un momento in cui l’agricoltura riveste un ruolo strategico». Acquisizioni continue tra il 2022 e il 2024 (Abaco, Agriconsulting, Netsens, per citarne alcune) hanno portato il gruppo ad avere 350 dipendenti e 450 collaboratori tra Italia e Regno Unito. Oggi Diagram lavora con clienti in 2 milioni di ettari di terreno in Italia e 500 mila all’estero, il ceo Roberto Mancini ha annunciato di chiudere il 2024 con un fatturato di 80 milioni e di puntare ai 100 milioni di ricavi nel 2025. A determinare la crescita di Diagram secondo Canzonieri è stato un terreno fertile non solo letteralmente ma anche dal punto di vista finanziario. «Quello dell’Agritech ci è sembrato l’esempio principe di mercato performante, in forte ascesa perché intreccia agricoltura, tecnologia e sostenibilità – dice l’ad -, un dato su tutti: a parità di prodotto la tecnologia applicata all’agricoltura permette di ridurre del 30% il consumo idrico». Il closing per la vendita di Diagram a Cdp Equity e Trilantic Europe è previsto a marzo, è la prima exit di Nextalia dalla sua nascita come fondo, costituito nel 2021 e che nell’arco di due anni è arrivato a gestire oltre un miliardo e mezzo di masse. «Adesso? Si va avanti, i fondi investono per vendere, e siamo convinti di aver ceduto Diagram all’azionista che meglio saprà valorizzarne la crescita».

L’Agritech nel mondo

Lo scenario che attende la nuova vita di Diagram e del settore è più che mai internazionale. Malgrado la preminenza degli Usa, a dare input inattesi lo scorso anno è stata l’Asia, da cui sono arrivati 3 dei 10 maggiori investimenti, tra cui un finanziamento di 200 milioni di dollari per droni industriali Aerodyne, da utilizzare nei campi coltivati della Malesia. Quello dei droni è stato un filone particolarmente attraente, che ha visto per esempio Synspective, azienda di droni e sistemi di misurazione, tra le pochissime Ipo del settore, con l’ingresso alla Borsa di Tokyo. Un cambiamento di strategia si osserva nelle attività di venture capital, che nell’anno si sono ridotte in termini di valori totali del 25,6% ma che mostrano segni di ripresa se si considera che l’ultimo trimestre si è chiuso con 1,8 miliardi di dollari di investimenti e 149 operazioni totali, in crescita dell’8,9% rispetto all’anno precedente. La novità, osservano gli analisti, è che l’obiettivo degli investitori è andato verso le startup in fase avanzata e sono diminuiti gli investimenti negli step iniziali di seed e preseed.

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