Party blindati, eventi e installazioni: cosa non si vede in tv di Sanremo

da Sanremo

Un frullatore. Se si chiede a un qualsiasi addetto ai lavori giunto a Sanremo per il Festival della Canzone Italiana, arrivato quest’anno alla 75esima edizione, un semplice «Come va?», ci sono altissime probabilità di sentirsi rispondere: «Sono dentro un frullatore». Perché il Festival è questo, in fondo, un enorme frullatore al quale incredibilmente si lavora per mesi. All’esterno appare per ‘sole’ cinque serate su Rai1, ma a Sanremo si sviluppa in decine, centinaia di eventi collaterali.

La ridente cittadina di mare si trasforma in una piccola Las Vegas

Il Festival, infatti, che Carlo Conti aprirà martedì sera verso le 20.30, qui a Sanremo è già cominciato da giorni, con centinaia di addetti Rai che si muovono per la città come formiche, coi discografici che hanno sostanzialmente occupato militarmente gli hotel, molti rimasti ai fasti del passato per architettura e interni, con i cantanti che vanno e vengono per le prove con l’orchestra, e con tutti gli altri ad allestire e agghindare quella che per tutto il resto dell’anno è “una ridente cittadina di mare”, ma che per cinque giorni diventa la nostra Las Vegas, sfavillante e dorata. L’inaugurazione ufficiale dei giochi, chiamiamoli così perché nonostante la fatica si tratta pur sempre di intrattenimento, non di lavoro in miniera, è storicamente la domenica sera, quando una serie di eventi, quasi sempre gli stessi, sancisce l’avvio della kermesse canora più famosa d’Italia, nostra eccellenza nel mondo. C’è infatti la festa di Tv Sorrisi e Canzoni, blindatissima per chi non gira intorno alla testata, nella quale passano tutti gli artisti in gara, pena la fatwa da parte di quella un tempo fu una vera potenza della carta stampata e che oggi, proprio come quegli hotel con l’intonaco che tende a sgretolarsi, è più un ricordo che una presenza rilevante.

Questo nonostante la copertina con la foto dei cantanti regni sovrana ovunque, per i viali come per le vie strette del centro. I singoli cantanti sono stati ritagliati, ingigantiti e cartonati per la gioia dei passanti pronti a scattarsi un selfie con i propri idoli. E nonostante sia ancora Tv Sorrisi e Canzoni ad avere lo ius prime noctis dei testi delle canzoni in gara, in barba al fatto che Sanremo, Tar o non Tar, è e resta una faccenda tutta interna alla Rai.

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Il party di Radio Italia e quello istituzionale al Villaggio del Festival

Subito dopo, come in una gara di triathlon, quei medesimi cantanti scivolano verso il Victory Morgana, per tutti il Morgana, unica discoteca di quella che in fondo è una cittadina rivolta a un’utenza prevalentemente di pensionati a cui il clima mite della Riviera liguere permette di svernare serenamente. Lì, a pochi passi dal mare, dove in effetti quest’anno tira un freschino tendente al freddo polare, si tiene il party di Radio Italia.

Essendo party sì blindato, ma aperto a buona parte della stampa oltre che di altri addetti ai lavori, questo è il vero gong di partenza del Festival. Il locale è stipato e tutti, dopo un anno, si salutano con un calore che capitasse di incontrarsi a Milano o altrove ci si sognerebbe. Qui i cantanti arrivano alla spicciolata, a bordo di van neri dai vetri oscurati, mentre un’ala di folla, che non può entrare, li accoglie con entusiasmo misto a curiosità. Da che il Festival è diventata faccenda che riguarda il mercato anche dei giovanissimi, cioè il mercato discografico d’oggi, si fa fatica a riconoscere tutti i volti, e capita che la gente osanni anche qualche ufficio stampa o A&R che magari per l’occasione ha osato un look più eccentrico. Da segnalare le torte di Knamm, il maestro cioccolataio.  Subito dopo è la volta del party inaugurale del Villaggio del Festival, dove ha sede Rai Produzione in buona compagnia della Regione Liguria e della Regione Marche (che, come si legge nei comunicati stampa, porta «con sé un bagaglio di storia, arte e delizie culinarie»). A Villa Ormond sfila il gotha della tv di Stato e fa capolino qualche cantante più nottambulo.

Le location dei cantanti, i palchi e i palchetti e gli spifferi di gossip

Poi c’è tutto il resto. Un resto fatto di led luminosi che appaino ovunque come un tempo i vespasiani, di location affittate da testate giornalistiche e dai brand, per non dire di quelle messe su per i cantanti in gara: da Casa Lucio, di Lucio Corsi, La farmacia dell’amore di Clara, passando per l’installazione di Fedez e il ristorante dove Achille Lauro farà esibire alcuni giovani artisti. Del resto in gara canta Giovani Incoscienti. Location queste due a pochi passi di distanza, fatto che incendierà il gossip, viste le voci riguardo il ruolo che Lauro avrebbe avuto nell’affaire Ferragn-ex. Ci sono poi ovviamente tutta una serie di palchi e palchettini, da quello gigantesco di Piazza Colombo, dove si esibiranno un big a serata, a beneficio di telecamere, a quelli che spuntano qua e là, una ridda di concorsi e simil Festival che spingono migliaia di emergenti o wannabe ad arrivare in riviera in questa settimana assolutamente fuori dal comune. Perché se Sanremo è Sanremo, come recita il refrain del brano che il maestro Pippo Caruso ha scritto ai tempi in cui il suo omonimo Baudo imperversava sul palco dell’Ariston, è anche per tutto quello che ci gira attorno, qualcosa che da casa è invisibile, ma che è benzina per un motore ben oliato. E poi c’è chi di quella macchina è alla guida: Carlo Conti. Ecco, Carlo Conti non si fa vedere da nessuna parte, in queste ore, neanche nel Green Carpet, il corridoio moquettato che parte da Piazza Colombo e arriva fino a via Feraldi, passando proprio davanti al cinema-teatro che per una settimana sarà il più famoso d’Italia. Lì dove si tiene, era da prima del Covid che non succedeva, il DopoFestival vero – non quello tutta gag di Fiorello – condotto dal giovin Alessandro Cattelan, stella nascente che poi così nascente, a dirla tutta, non è. Lì la gente si affolla nella speranza di vedere qualche cantante di passaggio e martedì verrà registrata la passerella che andrà in onda in tv prima del Festival.

Le prove con l’orchestra all’Ariston: caccia alla poltroncina migliore

Giunti ben oltre la mezzanotte, come in Cenerentola, arriva il momento di ritirarsi nelle proprie stanze, per alcuni quelle degli alberghi decadenti, per altri quelle che i sanremesi mettono a disposizione delle quasi 140 mila persone che durante il Festival piombano qui. Per inciso a prezzi degni di una indagine della procura. Lunedì il Festival comincia davvero, perché nel primo pomeriggio le porte dell’Ariston si aprono a tutta la stampa che per la prima e unica volta avrà accesso al tempio della gara canora con la possibilità di assistere alle prove con l’orchestra. Un’occasione ghiotta accompagnata dalla gara per occupare le poltroncine più vicine ai cantanti, sia mai che si riesca a sentire qualche giudizio tranchant. Ma questo ve lo racconteremo poi. Ora è il momento di andare a nanna.