Ombre e potere: La sfida di Luigi De Magistris contro i legami tra criminalità e Istituzioni

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(AGENPARL) – Roma, 10 Febbraio 2025

L’intervista a Luigi De Magistris si presenta come uno spaccato critico e approfondito delle dinamiche che legano la criminalità organizzata alle istituzioni italiane. In un contesto in cui le misure governative spesso sembrano ostacolare il lavoro delle forze di polizia e della magistratura, De Magistris mette in evidenza la necessità di evitare leggi ostacolo e di garantire invece strumenti efficaci per indagare e contrastare il crimine organizzato. Durante il confronto, l’ex magistrato non si limita a denunciare le debolezze del sistema giudiziario attuale – fiaccato da riforme e attacchi – ma invita a un ritorno a quella tensione ideale e morale che da sempre ha contraddistinto il ruolo della magistratura come baluardo dello Stato di diritto.

L’intervista prosegue analizzando il fenomeno di quella che De Magistris definisce una “P2 trasversale ai partiti”: una rete di influenze occulte che, infiltrandosi in politica, nelle istituzioni, nell’economia e nei media, minaccia di erodere i principi fondamentali della democrazia italiana. In quest’ottica, il dialogo si sposta sulla necessità di una revisione strutturale del sistema giudiziario, capace di contrastare non solo il potere criminale ma anche gli interessi privati ​​che ne traggono vantaggio.

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Infine, il ruolo dei media viene posto al centro della discussione, sottolineando come un’informazione libera, autonoma e indipendente rappresenti uno strumento imprescindibile nella lotta contro la corruzione e i poteri occulti. Con questo intervento, De Magistris non solo delinea le criticità attuali, ma propone anche uno sguardo lungimirante sulle misure urgenti e sui cambiamenti strutturali necessari per una rinascita democratica che tutela la nostra Costituzione e il bene comune.In un periodo in cui le ombre della criminalità organizzata continuano a sovrastare la nostra società, abbiamo il privilegio di intervistare Luigi De Magistris, ex magistrato e attuale figura di spicco nel panorama politico italiano. Con il suo nuovo libro, De Magistris accende i riflettori sui legami insidiosi tra criminalità e istituzioni, offrendo una prospettiva lucida e provocatoria su un tema di cruciale importanza per la democrazia italiana. Durante questa intervista, esploreremo le sue opinioni su misure urgenti da adottare per combattere tali interconnessioni, il ruolo della magistratura e dei media nella lotta contro la corruzione, e la necessità di un risveglio collettivo per difendere i valori fondanti della nostra Repubblica. La sua analisi stimolante promette di sollevare interrogativi fondamentali su come possiamo e dobbiamo rispondere alle sfide che ci attendono.

1.           Domanda. Nel suo libro, mette in luce i legami tra criminalità organizzata e istituzioni. Quali sono, secondo lei, le misure più urgenti che il Governo dovrebbe adottare per contrastare questa situazione?

Luigi De Magistris. Le misure che dovrebbe adottare il governo sarebbero quelle di non adottare le misure che hanno adottato o che vogliono adottare che impediscono il lavoro delle forze di polizia e della magistratura: leggi ostacolo per indagare ed arrestare pericolosi criminali, riduzione delle intercettazioni telefoniche, controllo politico del pubblico ministero, norme su appalti e lavori pubblici che favoriscono le infiltrazioni della criminalità istituzionale, soppressione del traffico di influenze e del concorso esterno in associazione mafiosa. Questo governo non ha come obiettivo di impedire i legami tra criminalità organizzata ed istituzioni quindi non farà nulla per lavorare in quella direzione.

2.           Domanda. Come valutare il ruolo della magistratura nel contrastare la criminalità istituzionale e quali cambiamenti strutturali suggerirebbero per rafforzarne l’efficacia?

Luigi De Magistris. La magistratura è più debole in questa fase storica, perché fiaccata da attacchi e riforme. Però non è esente da colpe. Deve ritrovare maggiormente la tensione ideale e morale per svolgere la missione di baluardo a difesa dello stato di diritto e della costituzione. Non scivolare nella interpretazione del diritto tesa a favorire il consolidamento di una giustizia di classe, debole con i forti e forte con i deboli. La separazione delle carriere in questo momento spingerebbe il pm verso una figura di super poliziotto.

3.           Domanda. Lei parla di una “P2 trasversale ai partiti”. Può spiegare come questa rete operi oggi e quali danni stanno causando alla democrazia italiana?

Luigi De Magistris. Si tratta di persone, non singole mele marce ma sempre di più un frutteto contaminato, che ricoprono incarichi di rilievo nella politica, nelle istituzioni, nella pubblica amministrazione, nelle professioni, nell’economia, nella finanza, nell’informazione e nelle organizzazioni criminali e che sono avvinti tra loro da legami protesi, ovviamente, non a perseguire il bene comune e l’interesse pubblico, ma interessi privati, affaristici, criminali. Una rete occulta che penetra lo Stato, si mimetizza, ed utilizza anche gli strumenti della legalità formale, della carta da bollo e dei proiettili istituzionali. Hanno conquistato il potere rinunciando alla strategia dell’eversione militare, con l’obiettivo anche di calpestare la Costituzione che è un antidoto al sistema criminale dei poteri occulti. Oggi siamo all’attacco più insidioso alla Costituzione nata dalla resistenza con un crescente rischio per la democrazia.

4.           Domanda. Quali aspettative ha avuto la presentazione del suo libro a Cosenza, considerando la presenza di relatori come Giuliano Di Bernardo e Claudio Cordova, e quale messaggio spera possa emergere da questa discussione sulla connessione tra massoneria e criminalità in Italia?

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Luigi De Magistris. È importante che anche dall’interno della massoneria, da parte di chi non è colluso con il sistema criminale di tipo piduistico, si aiuti a disvelare le trame nere ed occulte che come un golpe perenne condizionano, dal dopoguerra, la vita democratica della nostra Repubblica.

5.           Domanda. Qual è secondo lei il ruolo dei media nella lotta contro la corruzione e i poteri occulti? Credi che stanno facendo abbastanza per informare e coinvolgere il pubblico in questa battaglia?

Luigi De Magistris. Il lavoro dei media è fondamentale. Non a caso nei punti principali del piano eversivo di rinascita democratica della P2 vi era il controllo dei mezzi di comunicazione pubblici e privati. I giornalisti liberi, autonomi ed indipendenti rappresentano una colonna per lo stato di diritto. Il loro controllo del potere e la scoperta e il racconto delle malefatte del potere. Purtroppo, anche nei media e tra i giornalisti prende sempre di più il sopravvento il conformismo e l’accomodamento con il potere, per non parlare dei media come megafono della propaganda del potere e del sistema.



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