Neonata morta a Brescia, ginecologo Giuseppe Perticone si toglie la vita

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 


Due inchieste parallele a Brescia e a Trento. La prima sulla neonata deceduta durante il parto, l’altra per il suicidio del medico che faceva parte dell’equipe intervenuta durante la nascita della bimba. Il ginecologo Giuseppe Perticone si è tolto la vita gettandosi da un ponte in Trentino: era tra gli indagati per la tragica vicenda. Entrambi i fatti sono avvenuti tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio. Per i risultati dell’autopsia sul corpo della neonata occorreranno diversi giorni

Un giallo nel giallo quello che si sta consumando intorno alla vicenda della neonata morta durante il parto in ospedale a Desenzano del Garda, in provincia di Brescia, dopo una gravidanza senza intoppi. Una tragedia per la quale risultano indagate dieci persone. Uno dei ginecologi che faceva parte dell’equipe medica, Giuseppe Perticone, 39 anni, si è infatti tolto la vita gettandosi da un ponte in Trentino: un salto di 40 metri, senza scampo, nella stessa zona in cui nel 2021 scomparve Sara Pedri, il cui corpo non è stato mai ritrovato.

Le inchieste parallele

Due inchieste parallele, dunque, che possono avere un punto di incontro. Una è quella aperta a Brescia per la morte della neonata durante il parto, l’altra a Trento per il suicidio del medico che faceva parte dell’equipe. Entrambi i fatti sono avvenuti a distanza di pochi giorni, a cavallo tra la fine gennaio e l’inizio di febbraio.

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 

Il 31 gennaio una donna originaria dell’Europa dell’Est entra in ospedale a Desenzano del Garda (Brescia) per partorire, dopo una gravidanza apparentemente senza intoppi. In sala parto però qualcosa non va per il verso giusto e l’equipe medica deve intervenire con la ventosa per far nascere la bambina. Che stando a quanto fin qui ricostruito dagli inquirenti, esce dall’utero della madre in stato di ipossia. Un quadro clinico grave che impone il trasferimento agli Spedali civili di Brescia, dove però la neonata non riesce a sopravvivere. I genitori disperati chiedono di capire le ragioni e sporgono denuncia attraverso un legale bresciano. 




Approfondimento

Caso Sara Pedri, assolti l’ex primario Tateo e la sua vice Mereu

Tra i dieci indagati anche il ginecologo che si è tolto la vita

Il primo effetto è il sequestro della cartella clinica disposto dal sostituto procuratore di Brescia Benedetta Callea che, come atto dovuto e inevitabile per poter effettuare tutti gli accertamenti, a partire dall’autopsia sul corpicino della neonata, iscrive nel registro degli indagati i medici che hanno preso in carico la donna al momento del parto. Sono dieci in tutto. E qui si apre il caso nel caso. Tra loro c’è anche Giuseppe Perticone, il ginecologo di 39 anni che tre giorni più tardi viene trovato senza vita ai piedi di un ponte in Trentino, in Val di Non, dopo che la moglie aveva sporto denuncia di scomparsa. Siciliano di origini, residente sul lago di Garda, non ha lasciato biglietti e messaggi. Non ha spiegato il motivo che lo ha spinto al gesto estremo e, soprattutto, se sia stato lo sconforto per la morte della neonata avvenuta tre giorni prima a spingerlo a togliersi la vita. Per gli inquirenti avrebbe effettuato ricerche del luogo poi scelto per gettarsi nel vuoto, come dimostrerebbero le prime indagini effettuate sul suo telefono cellulare, lo stesso luogo in cui scomparve la ginecologa di 31 anni Sara Pedri. Sulle condizioni psicofisiche del medico in quei giorni tra fine gennaio e inizio febbraio la Procura di Trento – diretta dall’ex procuratore aggiunto di Brescia Sandro Raimondi – vuole provare a fare chiarezza e ascolterà le persone vicine al medico per capire di più sui momenti che hanno preceduto il drammatico gesto. E se davvero il ginecologo avesse manifestato sensi di colpa. Alcuni colleghi hanno infatti riferito di averlo visto molto scosso dopo la morte della neonata. “Se fosse verificata la connessione tra i due casi – spiega l’avvocato Giulio Soldà, legale della famiglia della bambina morta durante il parto – anche per la famiglia della piccola sarebbe una tragedia nella tragedia”. Nessuna comunicazione ufficiale invece dall’ospedale di Desenzano del Garda. “Rispettiamo le indagini” si limita a dire l’ufficio stampa. Nel frattempo è stata eseguita l’autopsia sul corpicino della neonata e ci vorranno settimane per le prime risposte in un caso ancora pieno di punti interrogativi.

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 




Approfondimento

Brescia, neonata muore durante il parto: indagati dieci medici

Richiedi prestito online

Procedura celere

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link