Il Gruppo Grendi cresce ancora lontano da Genova, nel 2025 la sezione operativa trasporti terrestri va a Carrara

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Il Gruppo Grendi cresce ancora e lo fa sempre più lontano da Genova. Nel 2025 sarà trasferita a Marina di Carrara la sezione operativa dei trasporti terrestri. Restano, come ha chiarito il ceo di M.A. Grendi dal 1828 Costanza Musso (nella foto di apertura insieme ad Antonio Musso) nella conferenza stampa di presentazione dei risultati 2024, la holding, lo staff dirigenziale (anche dei trasporti terrestri), le risorse umane, chi segue rapporti coi fornitori, chi si occupa di contrattualistica e kpi.

Inevitabile però pensare che, alla luce dei numeri presentati, l’aver lasciato Genova e poi la Liguria in favore dell’Alta Toscana e della Sardegna, per Grendi sia stata una decisione determinante per espandersi e raggiungere i risultati di oggi: previsione fatturato consolidato 2024 117,6 milioni (+20% rispetto ai 98 milioni del 2023); dipendenti diretti: 236 (+40% rispetto al 2023 e +110% del 2019) grazie all’internalizzazione del personale che prima operava attraverso cooperative, che diventano 400 con l’indotto diretto. Un patrimonio netto a quota 41 milioni (+26% rispetto al 2023) perché, come spiega Antonio Musso, ceo di Grendi Trasporti Marittimi: «Di solito cerchiamo di lasciare i risultati positivi in azienda». Investimenti in aumento a quota 36,5 milioni di euro nel periodo 2024-2026 di cui il 38% (circa 14 mln) effettuati nel 2024, con destinazione prevalente ai trasporti marittimi e ai terminal portuali (84% dell’ammontare complessivo). Nuovi servizi per nuovi mercati nel futuro.

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Nel 1992 Grendi, impresa famigliare nata a Genova nel 1828 e operativa nel campo dei trasporti marittimi e della logistica, era diventato il primo terminalista privato nel porto di Genova. Nel 2011 si è spostato a Vado Ligure per la tratta su Cagliari e da aprile 2016 ha trasferito il terminal principale fuori Liguria, a Marina di Carrara. Costanza Musso ricorda con voce commossa: «Quando siamo “scappati” da Genova il 30 giugno 2011 svuotando un terminal in due giorni, la nave partì alle 23:54 con la scadenza a mezzanotte, non lo abbiamo fatto con gioia, ma è stata la nostra grande fortuna, una prova di capacità imprenditoriale di trasformare problemi in opportunità. A Vado siamo stati benissimo: una realtà molto più friendly anche dal punto di vista dei trasporti. Non è che a Genova sono brutti e cattivi, ma la realtà genovese è complicata e la mancanza di spazi rende tutto difficilissimo, le regole del gioco pesanti. A Vado siamo stati accolti benissimo, poi è entrata Maersk e i progetti anche dell’Adsp e degli operatori locali sono cambiati e abbiamo avuto l’opportunità di Marina di Carrara. Siamo andati quando ancora non c’era il porto che c’è oggi, Messineo e altri presidenti hanno fatto un ottimo lavoro per farlo crescere e noi eravamo lì al momento giusto. Per noi Vado era spostata troppo verso Occidente, Veniva bene per il Piemonte e non per l’Emilia Romagna, Marina di Carrara è più baricentrico, con la logistica che si concentra tra Piacenza e l’Emilia».

Antonio Musso aggiunge: «Prima del 2016 il nostro servizio marittimo rivolto ai semirimorchi era alternativo a Livorno, quando nel 2016 la concorrenza si è accesa ci siamo concentrati sul nostro traffico contenitori e Marina di Carrara è collegata in modo più efficiente sia per autostrada sia con l’intermodalità».

Dal novembre 2022 il Gruppo ha avviato uno sviluppo di servizi intermodali ferroviari nel terminal di Marina di Carrara: transitati circa 308 treni di cui 126 nel 2024. Questi viaggi andata e ritorno su binari hanno trasportato in poco più di due anni oltre 253 mila tonnellate di merci. Solo i treni per il trasporto dell’argilla hanno tolto dalla strada 9.052 camion e 44 milioni di tonnellate-km.

Fatti rilevanti 2024

Nel 2024 Grendi ha creato nuove società per gestire la nave di proprietà (Grendi Futura) acquistata nel 2023: Navco per l’acquisto, Team per la gestione e Star per il nuovo servizio armatoriale che sarà operativo nel 2025. A dicembre 2024 è stata completata l’internalizzazione del personale di cooperativa nei magazzini di Opera (Mi) e Bologna. MA Grendi dal 1828 società benefit ottiene la certificazione Ecovadis, una piattaforma di valutazione della sostenibilità in quattro aree principali (ambiente, lavoro e diritti umani, etica e acquisti sostenibili) riconosciuta a livello internazionale.

Nel settembre 2024, inoltre, Grendi ha acquistato il magazzino di Olbia, precedentemente in affitto, che segue la realizzazione del secondo magazzino di 10 mila mq che ha raddoppiato gli spazi a Cagliari dal 2023. Ottenuta, come già accennato, la concessione di nuovi spazi direzionali nel terminal di Marina di Carrara dove sarà riqualificata dal Gruppo una palazzina di circa 200 mq che ospiterà le funzioni operative dei trasporti terrestri e aree comuni per i dipendenti.

Linee marittime e terminal

Gtm, Grendi Trasporti Marittimi, con 8 partenze settimanali dal terminal di Marina di Carrara a quelli di Olbia e Cagliari, nel 2024 ha realizzato un incremento del fatturato a 81,3 mln (+26%) rispetto ai 64,5 milioni del 2023, con un progresso del 134% rispetto ai 34 milioni del 2020.

In particolare, sulla linea marittima in cabotaggio, i metri lineari sono cresciuti a oltre 1,250 milioni (+1,7%) mentre i volumi trasportati sono aumentati del 4% a 3,2 milioni di tonnellate a fronte di un più elevato coefficiente di saturazione media delle navi (+9%) e dei Teu medi trasportati per nave (+4%) con un calo complessivo di 3.500 Teu nel 2024 rispetto all’anno prima a seguito della crescita dei servizi diretti su Mito (Mediterranean Intermodal Terminal Operator) of Sardinia.

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Per quanto riguarda l’attività internazionale per conto terzi operata da Mito, il terminal container internazionale del Gruppo Grendi con sede nel Porto Canale di Cagliari, il fatturato dell’attività caratteristica è cresciuto a 6,6 milioni con un totale di Teu che è passato dai 54.310 movimentati nel 2023 ai 150.162 del 2024. Sono state operate 112 navi (+100% rispetto al 2023).

Situato al centro del Mediterraneo, Mito è un hub naturale della linea di collegamenti dal capoluogo sardo verso il Nord Africa e con un’ampia capacità di stoccaggio delle merci data da un piazzale a servizio dei grandi vettori di 140 mila metri quadrati che si aggiunge ai 620 metri di banchina lineare e ai 300 metri di ampiezza del canale che permettono la lavorazione contemporanea di due navi di grandi dimensioni.

Da poche settimane Grendi ha iniziato un servizio su Skikda, in Algeria.

Distribuzione via terra

In M.A. Grendi dal 1828, la società che si occupa dei trasporti nazionali e della distribuzione via terra, il fatturato è stato pari a 38,3 mln (+5% sull’anno prima) a fronte di un volume di 1,6 mln quintali trasportati e 260 mila quintali distribuiti per mezzo della sua rete di magazzini di raccolta e distribuzione sul territorio nazionale.

I magazzini di raccolta nel Nord Italia sono: Milano Opera (5 mila mq), Bologna (5 mila mq) e Genova (2 mila mq). In Sardegna sono: Cagliari (20 mila mq), Olbia (2 mila mq) e Sassari (2 mila mq).

I volumi nazionali a collettame (merce varia, trasportata per conto di più clienti con un veicolo unico) raccolti nelle filiali del Nord Italia sono in aumento del 4,4% per quintali e del 4,2% per numero ordini, mentre i trasporti nazionali a carico completo organizzati nelle filiali Nord Italia sono in diminuzione dell’8,9%.

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Politiche del personale. Il 40% dei dirigenti è donna

Grendi ha aumentato, come detto, il personale soprattutto grazie all’internalizzazione di 20 unità dei soci delle cooperative a Milano e Bologna, di 22 marittimi sulla nave di proprietà e, progetto molto interessante, di 18 autisti di furgoni nell’ambito del progetto di supporto al corriere Sda nei mesi di novembre e dicembre 2024 e gennaio 2025. Nei primi mesi del 2025 saranno stabilizzati altri 6 autisti e assunti almeno 5 o 6 unità.

La percentuale di personale femminile è il 14% del totale. Su 20 posizioni apicali 8 sono donne, cioè il 40%: sulla composizione del cda le donne pesano invece per il 33% (3 su 9).

Rispetto al contratto Ccnl trasporti le donne sono il 24% (33 su 137).
Per quanto riguarda la composizione generazionale circa il 49% del totale dipendenti appartiene alla generazione X (cioè i nati tra metà anni Sessanta e metà Ottanta) ed è oggi quasi raggiunta dalle generazioni Y e Z, cioè dagli under 40 che rappresentano circa il 43% degli assunti. Nell’anno sono stati messi a punto nuovi sviluppi organizzativi con l’inserimento di una nuova funzione commerciale (direzione vendite) e nuovo assetto area operativa, è stata inoltre inserita una responsabile della sicurezza interna del Gruppo.

La spesa per il welfare è cresciuta del 63% arrivando a 383.947 euro pari a 2.355 euro per dipendente.

Le ore di formazione sono aumentate rispetto al 2023: da 2.404 a 2.589.

Futuro

Tra i progetti in corso per il 2025 il Gruppo punta ad aumentare la sua capacità di trasporto su linea regolare nazionale attraverso la sostituzione di una delle tre navi della flotta e continuare a sviluppare i servizi marittimi internazionali (LoRo2) e feeder. Efficientare poi l’operatività interna è un altro dei focus dell’anno in corso come la messa in operatività del nuovo sistema gestionale insieme al nuovo progetto di revisione di customer service. Nel 2025 inoltre verranno impostati i progetti per festeggiare i 200 anni di attività nei quali contiamo di coinvolgere il cluster marittimo.

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A livello di sviluppi organizzativi è stato inserito un responsabile delle vendite e tre nuove risorse commerciali, a Genova inserita una figura di reponsabile amministrazione e finanza. Nell’area operativa prevista una nuova figura di responsabile filiali di raccolta, una nuova figura di responsabile logistica e distribuzione centro sud e il trasferimento della funzione trasporti a Marina di Carrara.

Parecchie le sfide sui costi alla luce dell’aumento delle accise sui carburanti, del nuovo contratto collettivo Logistica e Porti con un effetto previsto di aumento intorno all’8/10% sul triennio, con l’aumento dei pedaggi autostradali per l’1,8%, con gli aumenti istat per l’1,8% e con un aumento delle tariffe medie per autotrazione del 3%. In più va considerato l’impatto della tassa europea sulle emissioni Ets che passa dal 40 al 70% dei consumi di bunker. «Grendi oggi − chiarisce Antonio Musso − applica il valore più basso sul mercato rispetto a competitor per effetto dell’indice di riempimento delle proprie navi e dei consumi legati a velocità di navigazione inferiore resa possibile da minori tempi di sbarco e imbarco». Ultima voce: costi in aumento anche per la rendicontazione obbligatoria del bilancio di sostenibilità Csrd.



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