Il caos di questi giorni ai Centri per l’Impiego è la spia di un malessere sociale che va aumentando
Napoli –
lunedì, 10 febbraio 2025
Al prefetto di Napoli
Dottor. Michele Di Bari
All’assessore al lavoro Regione Campania
Dott. Antonio Marchiello
Alla Direzione Generale per l’istruzione, la formazione,
il lavoro e le politiche giovanili della Giunta Regione Campania
A tutti i lavoratori dei centri per l’impiego.
Oggetto: Il caos di questi giorni ai Centri per l’Impiego è la spia di un malessere sociale che va aumentando
Da tempo come Unione Sindacale di Base, denunciamo le criticità e le incongruenze delle nuove misure di sostegno al reddito denominate Assegno di Inclusione e Supporto Formazione Lavoro.
In particolare, avevamo evidenziato come quest’ultima misura, fruibile fino ad un massimo di dodici mensilità e destinata ai soggetti ritenuti occupabili, ovvero che si collocano nella fascia d’età dai 18 ai 59 anni, non disabili e senza figli a carico minorenni, fosse del tutto insufficiente, stante la sua natura provvisoria.
A più di un anno dall’introduzione della nuova misura che ha sostituito il Reddito di Cittadinanza, solo pochi percettori hanno trovato un impiego stabile e sicuro. Ciò significa che la quasi totalità di coloro che hanno concluso le misure o sono in procinto di ricevere le ultime mensilità rimarranno, alla scadenza dei 12 mesi, senza alcun sostegno al reddito.
Ad aggiungere fumo negli occhi dei percettori e disoccupati sono le ultime misure disposte con la legge di Bilancio 2025: se da un lato vi è stato un minimo aumento, comunque irrisorio rispetto all’incremento del costo della vita, della soglia dell’indicatore situazione economica equivalente (ISEE) per accedere all’ADI, pari a 1.050 euro, si è passati da 9.360 a 10.140 euro, e all’SFL pari a 4.140 euro, si è passati da 6.000 a 10.140 euro, nulla o quasi è stato fatto sulla condizionalità e sulla temporaneità del Supporto Formazione Lavoro.
Specificatamente, il comma 198 dell’articolo 1 della Legge di Bilancio 2025 ha introdotto una modifica della misura, che come cita il messaggio dell’INPS n.148 del 15/01/2025, proroga il “limite temporale di ulteriore 12 mesi, previo aggiornamento del patto di servizio personalizzato, qualora alla scadenza dei primi dodici mesi di fruizione risulti la partecipazione del beneficiario a un corso di formazione. Il beneficio economico è erogato nei limiti della durata del corso di formazione”.
Istituzioni e Governo, se ascoltassero – veramente – chi, nei Centri per l’Impiego e nelle sedi dei servizi sociali delle Municipalità delle città, è a contatto ogni giorno con i percettori, saprebbe che tale modifica è del tutto fuorviante e priva di efficacia. Infatti la maggior parte di coloro che sono stati avviati a Formazione presso enti privati accreditati, risultano impegnati solo per pochi mesi iniziali, essendo le attività formative concentrate e di breve durata.
A fronte dell’ampia utenza, soprattutto nel meridione d’Italia, in Campania e nella città di Napoli, dove si registrano le più alte percentuali di beneficiari, manca un coordinamento efficace delle informazioni tra le diverse istituzioni interessate, con grande aggravio dei Centri per l’Impiego dislocati sul territorio, costretti a gestire una platea di disperati che spesso riversano disagio e rabbia sui dipendenti allo sportello. Nonostante questi lavorino in condizione di sottorganico e senza le relative indennità di sportello, con sempre maggiore frequenza sono fatti oggetto di aggressioni e violenze.
C’è il rischio evidente e concreto, quindi, che la recente proroga della misura possa manifestarsi una chimera irrealizzabile lasciando l’utenza confusa e inferocita.
Per questi motivi rivolgiamo un Appello a tutte le Amministrazioni interessate, Regione, Comune, Inps, ad un confronto interistituzionale, al fine di individuare misure di informazione adeguate all’utenza e predisporre gli opportuni interventi per la salute e sicurezza dei lavoratori.
Infine, per la rilevanza del tema affrontato, appare evidente che senza un intervento diretto del Governo che prefiguri un’inversione di tendenza nelle politiche del lavoro e del sostegno al reddito, tale situazione di esasperazione è destinata con preoccupazione ad allargarsi e a diffondersi.
In questo senso è auspicabile e sollecitiamo anche un interessamento della stessa Prefettura di Napoli.
Napoli li 10/02/2025
USB P.I. Funzioni Locali Giunta della Regione Campania
USB P.I. Regione Campania
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