“Educare alla bellezza”, laboratori con i giovani per costruire le politiche educative e culturali del futuro

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Presentati i primi risultati delle attività del progetto che ha già coinvolto più di 500 bambini e 15 istituti della Zona sociale n.12. Il sindaco Tardani: “Un esempio virtuoso di amministrazione condivisa e della capacità di co-progettazione del Comune di Orvieto per intercettare fondi e finanziamenti” 
 

“Educare alla bellezza”, successo per i laboratori con le ragazze e i ragazzi che hanno dato importanti indicazioni per costruire le politiche educative e culturali del futuro. Si è svolto nel pomeriggio di giovedì 6 febbraio il terzo incontro territoriale di restituzione del progetto “Educare alla bellezza”, vincitore del bando Educare in Comune del Dipartimento per le Politiche della Famiglia.

Dopo le tappe di Montecchio/Baschi e Fabro con tutti i Comuni dell’Alto Orvietano (Ficulle, Montegabbione, Monteleone, Parrano), la Nuova Biblioteca “L. Fumi” di Orvieto ha ospitato l’appuntamento rivolto ai comuni di Orvieto e Porano. All’incontro hanno preso parte il sindaco di Orvieto, Roberta Tardani, il sindaco di Porano, Marco Conticelli, l’assessore alle Politiche giovanili e sociali del Comune di Porano, Barbara Marinelli, i rappresentanti dei partner e di altre associazioni e realtà di terzo settore locale, come gli operatori e i ragazze/i della Asd Tartaruga XYZ.

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“Educare alla Bellezza” vede il Comune di Orvieto capofila della  Zona Sociale 12 dell’Umbria e di un partenariato formato dal cooperativa sociale Il QuadrifoglioUisp Orvieto Medio TevereAssociazione Culturale Artemide, Associazione A.Ge. Orvieto, Associazione Amleto in Viaggio e Opera del Duomo di Orvieto.

Il progetto, ancora in corso, in questo momento sta interessando 15 classi degli istituti comprensivi del territorio. Nel periodo estivo ha coinvolto 532 bambini/e in tutti i comuni della Zona Sociale. In molti casi non si è riusciti ad accogliere tutte le richieste, segno che le famiglie hanno apprezzato le proposte offerte, tanto che alcuni hanno scelto di portare i propri figli anche in comuni distanti pur di far vivere loro queste esperienze. In alcuni Comuni hanno partecipato circa l’80% dei bambini residenti.

La finalità di questi incontri territoriali è stimolare una riflessione a 360° sulle politiche che le amministrazioni locali possono mettere in campo, sul piano educativo, sociale, culturale e non solo, a partire dall’analisi dei risultati delle attività laboratoriali svolte e in corso, tra tutti gli stakeholder pubblici e privati, offrendo spunti e strumenti di programmazione delle politiche di sviluppo per il futuro.

L’analisi dei dati quantitativi e qualitativi, curata da Ulis Cooperativa Sociale, ha posto il focus su luogo di nascita dei partecipanti e quello dei genitori, comune di residenza dei partecipanti (spesso anche molto lontano da quello di svolgimento delle attività), presenza di condizioni di disabilità e di fragilità del nucleo familiare, sia conclamata che no, restituendo un quadro spesso inaspettato, soprattutto per le realtà più piccole.

L’utilizzo di linguaggi, non solo verbali (musicaland artcinemaarcheologiamovimento del corpo) e la gratuità dell’esperienza hanno garantito un grado di accessibilità molto alto per il target 0/14, fornendo un modello reale di attivazione della comunità educante, insieme a minori e famiglie, associazioni, singoli cittadini e imprese private, scuole e enti pubblici.

Il progetto si concluderà ad aprile con la presentazione di “mappe di comunità” fisiche e digitali che restituiranno una visione complessiva dei territori  dal punto di vista delle risorse culturali, ambientali e sociali, non soltanto di quelli più conosciuti ma anche dei meno noti esplorati durante le attività, per dare una consapevolezza del patrimonio disponibile e rendere i cittadini primi testimonial del valore del proprio territorio.

Un progetto che sta riscuotendo successo e interesse – commenta il sindaco di Orvieto e assessore alla Cultura, Roberta Tardani – e come è stato riconosciuto dalle associazioni e dagli altri comuni coinvolti, dà conto della capacità di co-organizzazione e co-progettazione che il Comune di Orvieto ha saputo mettere in campo, coinvolgendo molti attori del territorio che per le loro competenze e per la loro esperienza hanno permesso di  elaborare una proposta che è riuscita a centrare l’obiettivo del bando. Su oltre 700 proposte provenienti da tutta Italia, infatti, è risultata tra i 12 finanziati. Un esempio virtuoso di co-progettazione, di esperienze valide che crescono sul territorio, un metodo che sta portando alla realizzazione di importanti progetti legati alla socialità, all’inclusione, alla conoscenza delle opportunità del territorio. La nostra città ha recepito in pieno i principi dell’amministrazione condivisa perché negli ultimi anni ha saputo sperimentare in settori diversi tutti le opportunità di collaborazione offerta dal quadro normativo, dai più elementari a quelli più innovativi come il partenariato speciale pubblico-privato, intercettando risorse e finanziamenti che ci consentono di offrire ai cittadini e in particolare ai giovani servizi e occasioni di crescita. Dal confronto è emersa l’importanza di proseguire con progettualità a livello di Zona Sociale 12, in continuità con gli interventi già avviati e intercettando le opportunità a disposizione, bandi e fonti di finanziamenti, forti del bagaglio di esperienze e buone pratiche, quale è Educare alla Bellezza, che il lavoro a rete sul territorio sta dando. Rafforzare la consapevolezza presso la cittadinanza delle occasioni e dei servizi offerti grazie a progettualità di questo tipo è un altro obiettivo da perseguire, per creare soprattutto nei piccoli comuni occasioni di occupazione per i giovani e contrastare lo spopolamento delle aree interne“. 

Prossima tappa giovedì 13 febbraio alle 15.30 al Centro Sociale e Culturale di Castel Viscardo per i comuni di Castel Viscardo, Allerona e Castel Giorgio.

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