cosa cambia per concorsi pubblici e statali


La bozza del Decreto PA 2025 è pronta per essere esaminata dal Consiglio dei Ministri.

Tra le novità più significative, emergono modifiche riguardo la gestione delle procedure concorsuali, la validità delle graduatorie e l’introduzione di nuove modalità per la mobilità tra le amministrazioni.

In questo articolo vi spieghiamo nel dettaglio cosa prevede il decreto e cosa cambia per i concorsi pubblici e i dipendenti statali.

COSA PREVEDE IL DECRETO PA 2025

Da quello che è emerso, la bozza del Decreto PA 2025 prevede che:

  • le amministrazioni pubbliche non saranno più obbligate a passare attraverso la procedura di mobilità prima di bandire concorsi pubblici. Tuttavia, dovranno comunque riservare una certa percentuale dei posti disponibili per il reclutamento tramite mobilità (nel 2025 la percentuale è del 5%).

  • nelle domande di mobilità verrà data priorità a dipendenti in posizione di comando o fuori ruolo che chiedono il trasferimento, mantenendo la stessa area funzionale;

  • se avviate, non c’è l’obbligo di concludere positivamente le procedure di mobilità, ma le posizioni non coperte dovranno essere destinate ai concorsi. Tuttavia, se la mobilità non viene attivata entro l’anno, le facoltà assunzionali dell’anno successivo saranno ridotte;

  • le graduatorie dei concorsi per gli enti locali torneranno ad avere validità triennale;

  • gli enti locali possono aumentare del 10% la percentuale di facoltà assunzionali per giovani con contratto di apprendistato nella Pubblica Amministrazione, soprattutto per profili tecnici legati ai diplomi di specializzazione per le tecnologie applicate (ITS Academy e altri corsi di specializzazione);

  • i dipendenti pubblici provenienti da altre amministrazioni (che sono in comando, distacco o fuori ruolo) e che abbiano almeno 36 mesi di servizio svolto in queste posizioni, con una valutazione favorevole della loro performance, potranno essere assegnati a ruoli nella nuova amministrazione, se ci sono posti vacanti.

Vediamo nel dettaglio cosa cambia e quali sono le nuove regole.

COSA CAMBIA PER I CONCORSI PUBBLICI

Una delle novità più rilevanti del Decreto PA è il ritorno alla facoltatività dell’espletamento della procedura di mobilità per accedere a concorsi pubblici.

Tuttavia, le amministrazioni saranno obbligate a riservare una quota crescente dei posti banditi per il reclutamento tramite mobilità pari al 5% dei posti nel 2025, al 10% nel 2026 e al 15% a partire dal 2027.

Altre modifiche significative riguardano le graduatorie concorsuali. Il decreto infatti prevede il ripristino della validità triennale delle graduatorie approvate dagli enti locali, facilitando l’accesso alle posizioni disponibili per coloro che sono già inseriti in liste di attesa.

Inoltre, si introduce un nuovo meccanismo di cancellazione dall’albo dei segretari comunali per coloro che risultano inattivi o non compiono azioni concrete per anni, dando così maggiore efficienza al sistema di reclutamento.

Infine, una delle misure più innovative riguarda gli enti locali che, in caso di assunzione di giovani con contratto di apprendistato nella Pubblica Amministrazione, potranno incrementare di un ulteriore 10% la percentuale delle facoltà assunzionali. Si tratta di un incentivo a valorizzare giovani talenti, con una spinta particolare verso il settore tecnico-scientifico.

COSA CAMBIA PER I DIPENDENTI STATALI IN MOBILITÀ

Un altro punto focale del Decreto PA 2025 riguarda l’inquadramento del personale in caso di mobilità proveniente da altre amministrazioni in posizione di comando, distacco o fuori ruolo. A partire dal 2025, le amministrazioni pubbliche dovranno inquadrare tale personale, a condizione che abbia maturato almeno 36 mesi di servizio in tali posizioni e che abbia ricevuto una valutazione positiva della performance.

Inoltre, i dipendenti pubblici provenienti da altre amministrazioni (che sono in comando, distacco o fuori ruolo) e che abbiano almeno 36 mesi di servizio svolto in queste posizioni, con una valutazione favorevole della loro performance, saranno inquadrati (ossia assunti o confermati) nelle amministrazioni di destinazione, in posti vacanti.

In pratica questi dipendenti potranno essere assegnati a ruoli nella nuova amministrazione, se ci sono posti vacanti e la loro posizione economica (cioè lo stipendio e il livello di inquadramento) sarà uguale a quella che avevano nell’amministrazione di provenienza, anche se il posto vacante in cui vengono inseriti potrebbe essere di una diversa area o ruolo.

In ogni caso:

  • gli inquadramenti avverranno nei limiti dei posti vacanti e in base all’area funzionale corrispondente, anche se la vacanza riguarda un’area diversa da quella di provenienza. Ma questo provvedimento non si applica al personale che lavora presso gli uffici di diretta collaborazione o strutture equiparate;

  • per garantire l’efficacia del sistema, è previsto un regime sanzionatorio severo: se una procedura di mobilità non viene attivata nell’anno di riferimento, le facoltà assunzionali dell’anno successivo saranno ridotte;

  • nonostante l’obbligo di mobilità, il decreto non impone l’obbligo di completare con successo le relative procedure. Se, infatti, la mobilità non copre tutti i posti previsti, questi possono essere assegnati tramite concorsi.

Il TESTO BOZZA DEL DECRETO PA 2025 IN PDF

Mettiamo a vostra disposizione il testo bozza del Decreto PA 2025, appena sarà approvata dal Consiglio dei Ministri la versione ufficiale vi aggiornermo.

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