I “Patrioti” europei al servizio di Musk

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 


Si è conclusa la convention dei “Patrioti per l’Europa”, la compagine di estrema destra formatasi al Parlamento Europeo dopo le elezioni della scorsa estate. Sabato e domenica, in una grande sala di Madrid, si sono riuniti tredici partiti che oggi contano 86 parlamentari a Strasburgo ben consapevoli che si giocano equilibri importanti nel Vecchio Continente.

Lo scenario in cui cercano un posto al sole è quello di una UE che deve fare i conti col cambio di approccio deciso da Washington verso l’altra sponda dell’Atlantico. E, nonostante il nome che si sono dati, le realtà presenti nella capitale dello stato spagnolo non hanno espresso alcun sussulto patriottico, anzi.

Tra richiami all’identità cristiana dell’Europa, l’attacco ai migranti e alle lotte di genere, e altri tipici cavalli di battaglia delle espressioni più reazionarie a cui ci siamo purtroppo abituati negli ultimi anni, lo slogan più usato è stato preso in prestito dal nuovo inquilino della Casa Bianca: “Make Europe Great Again“.

Richiedi prestito online

Procedura celere

 

Certo, era già stato fatto proprio dal primo ministro ungherese Viktor Orbàn, tra i promotori della creazione dei “Patrioti”, per il semestre alla presidenza del Consiglio dell’Unione Europea, conclusosi a dicembre. Ma pochi giorni fa è stato rilanciato da Elon Musk, chiamando a raccolta possibili alleati europei alla nuova linea statunitense.

La Lega, Rassemblement National, i fascisti di Vox, Orbàn appunto e l’estrema destra olandese capitanata da Geert Wilders, insieme ad altri soggetti hanno deciso di rispondere alla chiamata. Per capirci, una chiamata il cui contenuto nemmeno troppo nascosto è quello di relegare la UE a un ruolo di totale subordinazione agli interessi stelle-e-strisce.

Dunque, tutt’altro che la trita e ritrita adunata dei “sovranisti“, anche se qualcuno continua a raccontarli secondo il vecchio copione. Ad esempio, Elly Schlein, che dal congresso di +Europa ha detto che ci troviamo di fronte una “internazionale di nazionalisti” che ha identificato i propri nemici nei “migranti, i giornalisti liberi, i magistrati, i sindacati, gli attivisti e le opposizioni“.

Una internazionale di nazionalisti non è cosa del tutto paradossale, a differenza di quello che sembra credere la segretaria del PD. E in fondo anche negli anni ’30 del secolo scorso si è visto qualcosa di simile. Ci troviamo di fronte a una fase in cui gli interessi nazionali tra realtà fino a ieri alleate vanno divergendo profondamente, e dunque non ci si può stupire se per alcune formazioni è meglio farla finita con velleità comunitarie considerate ormai fallite e cercare sponsor più solidi cui vendere se stessi e il proprio paese.

Sia chiaro, non significa rompere la UE, considerata comunque una sovrastruttura indispensabile per la borghesia continentale. Quello a cui abbiamo assistito a Madrid è un vento reazionario che ha già deciso di piegarsi al nuovo corso trumpiano, convinto di ottenere di poterla fare finita anche qui con tutte quelle balle da establishment “presentabile e civile” (democrazia, green, stato di diritto…).

Basta pensare che la sera prima della grande riunione, i leader già presenti nella capitale dello stato spagnolo sono andati a cena con alcuni esponenti del think tank Heritage Foundation. Il suo Project 2025 è un programma di riforme di stampo palesemente autoritario, ed è stato spesso associato a Trump, anche se il tycoon ha sempre negato.

Certo, giocare sulle divisioni nazionali, ora come ora, fa la felicità della nuova amministrazione statunitense, perché aiuta ad arrestare il tentativo europeo di assumere un ruolo autonomo a livello strategico. Ma permette anche di imbarcarsi senza troppe zavorre nello scontro contro un altro nemico, che politici come la Schlein condividono con l’estrema destra ma che ha evitato consapevolmente di nominare: il mondo multipolare.

Ma la kermesse dei Patrioti è servita soprattutto ad aprire una fase da resa dei conti interna alla classe politica europea. “L’era delle élite di Bruxelles è finita“, è stato un motivo continuo degli interventi fatti dai vari politici presenti, in un quadro di profonda crisi di legittimità di tante maggioranze continentali.

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

Una sfida che non arriva comunque da figure tenute ai margini dalle nostre ‘democrature’. In Italia, Ungheria e Olanda i Patrioti sono al governo, Bayrou a Parigi ha appena superato la mozione di sfiducia presentata dalla France Insoumise perché i socialisti e i deputati del Rassemblement National non l’hanno votata.

Giusto alcuni esempi in linea con la maggioranza politica della seconda Commissione von der Leyen, che vede i post-fascisti di Fratelli d’Italia tra le proprie fila, e con quello che è successo in Germania sulla legge anti-migranti, che aveva visto la convergenza di conservatori e AfD, altro alleato di Musk.

Le prossime elezioni tedesche potrebbero vedere il successo del partito tedesco di ultradestra, che proprio a Madrid ha ricevuto l’appoggio da Santiago Abascal, presidente di Vox, e seppur in maniera più velata anche da Salvini. Anche se per ora fanno parte di schieramenti differenti a Strasburgo, poco conta.

Quel che conta è che c’è un evidente spinta reazionaria in Europa, e ad aprire la strada sono stati i ‘moderati’ e ‘democratici’ della UE. Ricordiamo che l’ex presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, diceva che “con l’estrema destra è possibile collaborare“. Ora però l’estrema destra vorrebbe governare da sola.

– © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO


Ultima modifica:

stampa





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link