È stato un successo di contenuti e partecipazione l’evento sulla cybersecurity tenutosi sabato mattina al Teatro Stabile di Potenza. Istituzioni, autorità e addetti ai lavori hanno preso parte all’incontro. Ma la nota che ha impreziosito la mattinata è stata la presenza delle scolaresche con tanti giovani attenti al dibattito. Lavori aperti dal sindaco di Potenza, Vincenzo Telesca, che ha ringraziato il presidente della Regione Vito Bardi per aver scelto la location dello Stabile per un appuntamento così importante sia per temi che per relatori. Tra gli altri, infatti, oltre al direttore dell’Agenzia per la Cybersicurezza nazionale, Bruno Frattasi, è intervenuto il numero 2 del Governo Meloni, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla Sicurezza della Repubblica, Alfredo Mantovano. Quest’ultimo, da tempi non sospetti, molto legato al capo di Gabinetto del presidente Bardi, l’espertissimo Gianpiero Perri. E difficilmente è un caso che l’uomo forte della Meloni abbiamo voluto esserci in Basilicata, considerato che le sue apparizioni pubbliche si contano sul palmo delle dita di una mano. Dopo i saluti del sindaco Telesca, è intervenuto, con una brillante relazione sullo stato dell’arte e sulle attività che la Regione sta mettendo in campo, il presidente Bardi. Tra gli interventi, particolarmente importante quello del sottosegretario Mantovano il quale ha spiegato come sia impor- tante l’utilizzo dei social.
L’ASSENZA DI GALELLA E IL MONITO DEL SOTTOSEGRETARIO
Mantovano ha spiegato come sia importante l’utilizzo consapevole dei social. Il Sottosegretario ha spiegato che prima di postare una foto o un pensiero sui social ci dovremmo chiedere se quel contenuto dopo qualche anno non potrebbe crear- ci qualche imbarazzo. Un monito particolarmente importante se si pensa ai comportamenti che proprio da queste colonne Cronache ha evidenziato in queste settimane da parte del neo segretario cittadino del partito della Meloni, Alessandro Galella. Hanno creato imbarazzo le foto di Galella di qualche anno fa che inneggiavano ai terroristi di Hamas, piuttosto quelle che ritraevano croci celtiche e fasci littori. Tra l’altro, manco a dirlo, anche ieri Galella ha gestito nel peggiore dei modi la situazione. All’arrivo di Mantovano ad accoglierlo l’intero Stato maggiore di Fratelli d’Italia, dal parlamentare del collegio Salvatore Caiata, al senatore Gianni Rosa, fino ad arrivare al segretario regionale Piergiorgio Quarto. Gravissima l’assenza del segretario cittadino Galella, il quale non solo non era presente a dare il benvenuto al sottosegretario, ma non c’era nemmeno ad inizio lavori. Lo si è visto solo per un breve passaggio nell’ultimo quarto d’ora del panel con Mantovano, quando forse qualcuno ha fatto notare la sua assenza. Ma d’altronde Galella ormai in tema di gaffe pare non farsi mancare nulla. L’altro giorno ha marcato il distinguo scrivendo sui social di non esserci stato volutamente al gran gala della comunicazione tenutosi lo scorso 23 dicembre. Peccato però che anche in quell’occasione vi era tutto lo Stato maggiore del suo partito, dai parlamentari ai quadri regionali, passando per le massime cariche presenti in regione e nei vari comuni lucani, compreso il capoluogo. Senza dimenticare la presenza di tutti gli alleati di governo di Forza Italia, Lega, Italia Viva, Azione e chi più ne ha ne metta. Posizione che, oltre a creare imbarazzo a Roma, ha infastidito non poco i colleghi lucani. Ma torniamo al tema ed entriamo nel vivo dell’incontro.
I TEMI TRATTATI
Il settore sanitario italiano è diventato uno dei bersagli principali degli attacchi informatici. La crescente digitalizzazione, l’adozione della telemedicina e la gestione informatizzata dei dati sanitari hanno ampliato la superficie di attacco, rendendo ospedali, aziende sanitarie e laboratori vulnerabili alle minacce cibernetiche. Le conseguenze di un attacco possono essere devastanti, con ripercussioni non solo economiche ma anche sulla salute pubblica e sulla sicurezza dei pazienti, i cui dati sensi- bili, “intercettati” dagli hacker, rischiano di finire nel dark web o utilizzati per fini estorsivi. Di qui la necessità di adottare strategie di sicurezza informatica puntando su tecnologia, innovazione e formazione: è il mantra che ha accompagnato il convegno “La minaccia cibernetica al settore sanitario”, organizzato dalla Regione Basilicata in collaborazione con l’Agenzia per la Cybersicurezza nazionale (Acn), svoltosi questa mattina nel teatro Stabile di Potenza. L’incontro rientra in una campagna nazionale per fronteggiare gli attacchi informatici al settore sanitario.
LE CONTROMISURE MESSE IN CAMPO ILLUSTRATE DAL PRESIDENTE BARDI
In apertura del convegno il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, ha evidenziato come la digitalizzazione abbia esposto il sistema a gravi vulnerabilità. «Serve l’impegno di tutti – ha detto Bardi – per fronteggiare questo fenomeno: istituzioni, esperti di sicurezza, operatori sanitari e cittadini devono lavorare insieme con l’obiettivo di rafforzare le difese digitali, promuovere la formazione continua e adottare misure di prevenzione efficaci. Un sistema sanitario sicuro è un pilastro imprescindibile per la salute pubblica. L’accesso a cure efficienti e protette da minacce cyber è una necessità non solo per i pazienti, ma per l’intera società». La Regione Basilicata, co- me precisato da Bardi, è «in pieno fermento» per migliorare la cybersicurezza con iniziative che possono essere sintetizzate in tre punti: l’adozione degli standard dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale e potenziamento dei servizi di disaster recovery; “Talent Academy”, ovvero la formazione di 40 giovani lucani come Cybersecurity Specialist e Full Stack Developer; Centro regionale per la cybersecurity consistente nella creazione di un hub per la protezione delle infrastrutture critiche, finanziato con fondi Fesr e Pnrr.
MISURE CONCRETE QUELLE ILLUSTRATE DALL’ASSESSORE LATRONICO
“In Basilicata – ha confermato l’assessore regionale alla Salute e al Pnrr, Cosimo Latronico – stiamo adottando misure concrete per rafforzare la sicurezza informatica delle nostre infrastrutture sanitarie, consapevoli che la protezione dei dati e dei servizi sanitari è fondamentale per garantire la salute e il benessere dei nostri cittadini. Grazie ai finanziamenti del Pnrr (tre interventi per un totale di circa 3,5 milioni di euro) la Direzione Amministrazione Digitale della Regione, in stretta collabo- razione con la Direzione politiche della persona e con le aziende sanitarie, sta lavorando su una strategia proattiva tesa a migliorare i livelli di sicurezza informatica». «Tra gli altri interventi – ha concluso Latronico – l’attivazione del Data Center Unico regionale, presso la quale implementare i software necessari per garantire la sicurezza del sistema, e il potenziamento del Centro tecnico regionale con un’unità interna dedicata alla valutazione delle vulnerabilità».
CONTROFFENSIVA DELLA DIRIGENTE PIEMONTESE
È toccato a Emilia Piemontese, neofita della materia e da poco Dirigente dell’ufficio per l’amministrazione digitale della Regione, in attesa che la prossima settima sia nominato il Dg del neo costituito Dipartimento per il Digitale, esplicitare nel dettaglio la “controffensiva” della Regione agli hacker. «Nel 2021 – ha detto – abbiamo ampliato la rete di connettività Rupar, migliorando i collegamenti tra le aziende sanitarie e la sede centrale. Tuttavia, con l’aumento della capacità di rete, è cresciuto anche il rischio di attacchi informatici. Per questo motivo sono stati installati nuovi sistemi di sicurezza avanzati che permettono di individuare rapidamente eventuali minacce e reagire in tempo reale per proteggere i dati e i servizi regionali».
L’ALACRE LAVORO DELL’ACN
Oltre al direttore Bruno Frattasi per Acn è intervenuta anche la sua vice, Nunzia Ciardi, a sottolineare alcuni aspetti legati alla sicurezza sul web. A corredo delle riflessioni è stato distribuito ai relatori un dossier sul fenomeno che ha una dimensione internazionale, con un forte impatto sulla vita dei cittadini: in Italia nel periodo compreso tra il 2022 e il 2023 l’Acn ha registrato un notevole incremento nella frequenza degli eventi cyber, documentati in un totale di 45 casi. L’analisi del numero di eventi cyber registrati nel 2023 rivela un aumento del 50% rispetto all’anno precedente. Nel dettaglio gli attacchi ransomware (la richiesta di un riscatto per liberare un dispositivo limitato nelle sue funzioni) risultano essere la minaccia cibernetica più diffusa per il settore sanitario, con il 35% degli eventi nel 2023 e il 60% degli eventi nel 2022. La diffusione di malware (software finalizzato a danneggiare o bloccare un sistema informatico) tramite e-mail è stata rilevata nel 10% degli eventi del 2023. Nel 2024 il numero complessivo degli eventi cyber è quasi raddoppiato rispetto al 2023. Rivolgendosi alla platea, costituita in buona parte da studenti, Ciardi ha sottolineato la necessità di diffondere la cultura alla cybersicurezza: accanto alla formazione di professionalità a difesa del sistema informatico, l’Acn lavora proprio per far comprendere ai cittadini che la sicurezza grava an- che su ciascuno di noi, sulle nostre operazioni nel web, tra password, accessi e utilizzo di applicazioni.
MANTOVANO SULLE RIPERCUSSIONI DEGLI ATTACCHI HACKER
Il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Alfredo Mantovano, ha ricordato un episodio di qualche anno fa per evidenziare le gravi ripercussioni degli attacchi hacker. Un ransomware colpì 200mila computer in più di cento Paesi, mettendo fuori uso, in particolare, il servizio sanitario britannico: un terzo delle cliniche pubbliche andò in tilt con la cancellazione di numerosi interventi chirurgici. All’epoca fu uno choc, ma negli ultimi anni, ha detto Mantovano, è diventato purtroppo uno scenario frequente. Il sottosegretario ha insistito sulla necessità di migliorare la capacità di protezione dei dati investendo su misure complesse, non sempre particolarmente onerose: «In ogni caso – ha concluso – quello che si spende per la cybersicurezza ci evita di spendere molto di più per riparare un danno».
Di Massimo Dellapenna
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