Ciampino – Acqua Acetosa e ‘biovia’ di viale Kennedy, parla Fagioli (No Senso Unico): “Decisioni semplicistiche senza confronto”

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Patrizio Fagioli è stato il promotore e l’organizzatore del partecipato sit-in ‘No Senso Unico’ effettuato lo scorso novembre davanti al liceo Volterra di Ciampino. La manifestazione era volta a sensibilizzare la cittadinanza sulle problematiche sorte subito dopo la chiusura di via Acqua Acetosa al doppio senso di marcia.

Nessuna risposta, dopo più di sei mesi, da parte dell’amministrazione comunale, per una città già accerchiata da un elevato traffico di scorrimento cui si aggiunge, come riportato in questi giorni da Castelli Notizie, il restringimento di un tratto di viale Kennedy per far posto ad una pista ciclabile, realizzata con fondi del Pnrr, lunga all’incirca mezzo chilometro. In attesa degli – perlomeno – opportuni chiarimenti da parte degli amministratori, abbiamo interpellato Fagioli anche sulla delicata questione della ‘biovia’. 

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Acqua Acetosa sei mesi dopo: è cambiato qualcosa?  Avete riscontrato una diminuzione del traffico?

“Ah, certo: ad Acqua Acetosa il traffico è magicamente diminuito…perché “hanno chiuso la strada”. È facile risolvere i problemi di viabilità quando elimini direttamente la possibilità di circolare. Quando la scuola è chiusa, la strada resta comunque interdetta, e così il traffico “sparisce” per definizione. Una soluzione geniale: niente auto, niente ingorghi. Vien quasi da chiedersi se questa sia la nuova filosofia per risolvere i problemi della mobilità: chiudiamo tutte le strade, et voilà, Ciampino diventa la città più scorrevole d’Italia! Scherzi a parte: non si può pensare di affrontare problemi complessi con soluzioni così semplicistiche. Servono interventi strutturati, non misure tampone che generano solo ulteriori disagi per residenti e cittadini”.

Avete ricevuto in questi mesi risposte dall’amministrazione comunale?

“Zero. Ma del resto è la politica dei ‘ghost’: sempre meno partecipazione e sempre più decisioni prese senza coinvolgimento. Questo dovrebbe essere il momento di ascoltare i cittadini, confrontarsi, riattivare il dialogo con le comunità locali e i movimenti civici. Invece, sembra che a Ciampino tutto avvenga sopra le teste delle persone”.

 

Viale Kennedy è stato dotato, da pochi giorni, di una nuova pista ciclabile: cosa ne pensi?

Sì, ed è una preoccupazione concreta e condivisibile. Viale J.F. Kennedy non è una strada qualsiasi: è un’arteria di primaria importanza per la città, che porta direttamente al G.R.A. e serve diversi servizi fondamentali come le scuole, la stazione dei Carabinieri, l’ufficio postale e una zona commerciale. La realizzazione della pista ciclabile a doppio senso di marcia ha comportato un restringimento della carreggiata, creando inevitabili criticità per la viabilità e la sicurezza. Le difficoltà per il traffico privato e i rischi connessi alla presenza di numerose traverse, passi carrai e autovetture in sosta sono sotto gli occhi di tutti. Non siamo contrari alla mobilità sostenibile o alle piste ciclabili, ma crediamo che vadano progettate con buon senso e adattandole alle caratteristiche urbanistiche del territorio. Occorre trovare un giusto equilibrio, che oggi manca, tra il diritto di pedalare e quello di muoversi agevolmente in auto, soprattutto in una zona così trafficata.

Tra l’altro, c’è il problema di via Giuseppe Spada…

“Esatto, e questo rappresenta un ulteriore problema. Via Spada, già di per sé una strada stretta, rischia di diventare un punto critico per la viabilità. Le auto parcheggiate lungo la strada obbligheranno chi transita a stringersi ulteriormente, soprattutto in prossimità del semaforo di Viale Kennedy, dove si forma già una congestione significativa per chi svolta a sinistra.

Il rischio non è solo un rallentamento del traffico, ma anche un aumento di situazioni pericolose per automobilisti e ciclisti. Questi elementi avrebbero dovuto essere presi in considerazione in fase di progettazione, magari prevedendo soluzioni alternative come aree di sosta dedicate o una diversa regolazione degli spazi stradali. È evidente che senza una visione complessiva della mobilità cittadina, interventi come questo rischiano di peggiorare la situazione invece di migliorarla”.

Abbiamo visto che questi lavori rientrano nei fondi del Pnrr…

“Sì, questi lavori rientrano nei fondi del Pnrr, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Tuttavia, l’utilizzo di questi fondi dovrebbe essere accompagnato da una pianificazione attenta e da un’analisi delle esigenze specifiche del territorio. Il Pnrr rappresenta un’opportunità unica per migliorare le nostre città, ma la fretta di spendere i fondi entro determinate scadenze non può giustificare interventi che rischiano di creare più problemi che benefici.

In questo caso sembra mancare una visione organica della mobilità cittadina, che dovrebbe integrare piste ciclabili, parcheggi, aree di interscambio e un trasporto pubblico più efficiente. Solo così i fondi del Pnrr possono davvero generare valore per la comunità”.

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