BYD Atto 2, la prova del nuovo crossover compatto cinese

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 


La conquista dell’Europa da parte di BYD prosegue con l’Atto 2. Si chiama così il nuovo modello di segmento B della Casa cinese, che sarà prodotto (anche) in Ungheria e che è già ordinabile in Italia a partire da circa 27.000 euro. Volendo parafrasare il nome del modello, potremmo effettivamente parlare di un “secondo atto” per il brand che, dopo essersi concentrata su vetture di segmento superiore, guarda con rinnovato interesse alle categorie più compatte, dando una nuova “sorella” ad Atto 3 e Dolphin.

Abbiamo avuto modo di provare l’Atto 2 in un test-drive internazionale organizzato a Madrid e queste sono le nostre prime sensazioni.

Esterni | Interni | Guida | Prezzi

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

BYD Atto 2, gli esterni

Esteticamente, l’Atto 2 rompe un po’ gli schemi rispetto alle altre BYD. Qui, infatti, ci sono linee un po’ più squadrate ed elaborate, qualcosa di completamente diverso rispetto a Seal, Seal U e Dolphin. La zona anteriore, però, sembra essere imparentata con quella dell’Atto 3, anche il look nel complesso è originale.




Foto di: BYD

BYD Atto 2, il tre quarti anteriore



BYD Atto 2, la prova di Motor1.com

Foto di: BYD

BYD Atto 2, il posteriore

A proposito di confronti, l’Atto 2 è più piccola dell’Atto 3, con una lunghezza di 4,31 m (-15 cm rispetto alla “sorella maggiore”, dovuti perlopiù al passo di 2,62 cm, più corto di 10 cm), una larghezza di 1,83 m e un’altezza di 1,68 m.

I lati più interessanti della BYD sono senza dubbio la fiancata e il posteriore. Di lato, si notano il tetto che sembra quasi “sospeso” sui montanti neri e gli inserti in plastica grigia nella parte bassa delle portiere, a simulare l’aspetto di un fuoristrada. Nella coda, invece, i fari hanno la grafica LED col disegno di un nodo cinese, simbolo di fortuna infinita.

Curiosità: sullo specchietto è riportata la scritta “NFC“. Questo perché l’auto può essere sbloccata anche appoggiando una carta, uno smartphone o uno smartwatch abilitati, oltre alla classica chiave.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

BYD Atto 2, gli interni

L’abitacolo dell’Atto 2 è in linea con quanto visto sulle altre BYD. Qui troviamo l’ormai riconoscibile impostazione minimalista della plancia, col quadro strumenti rettangolare da 8,8″ e il display dell’infotainment da 10,1” o 12,8″ (a seconda dell’allestimento).



BYD Atto 2, la prova di Motor1.com

Foto di: BYD

Il monitor centrale ha una grafica chiara e un funzionamento simile a quello di uno smartphone, con la possibilità di personalizzare le icone in evidenza e di effettuare movimenti come lo swipe up tipici di un dispositivo mobile. Ovviamente, non mancano i comandi vocali, ma la vera novità rispetto a tanti altri modelli è la presenta dei comandi multi-touch. In pratica, la climatizzazione si può controllare anche con un movimento di tre dita sullo schermo per regolare la velocità della ventola e la temperatura.

Inoltre, è presente una curiosa funzione karaoke. Collegando uno o più microfoni forniti come accessori, si può scegliere uno degli oltre 100 brani disponibili da cantare coi propri amici in auto, con le parole della canzone mostrate direttamente sullo schermo. 

Nella console centrale c’è spazio per un portabicchieri e un bracciolo integrato, oltre al selettore del cambio e ai comandi per le modalità di guida.



BYD Atto 2, la prova di Motor1.com

Foto di: BYD

La spaziosità è notevole sia per chi siede davanti sia per i passeggeri posteriori. Anche chi è più alto è a suo agio soprattutto con le gambe, col pavimento che non è eccessivamente alto, a differenza di alcuni modelli elettrici. In generale, dell’abitacolo si apprezza anche la qualità dei materiali, con diverse plastiche morbide su cruscotto e parte alta delle portiere, oltre a diverse modanature piacevoli da un punto di vista di design.

Interessante la capacità del bagagliaio, che tocca un minimo di 400 litri – in linea anche coi modelli endotermici di questa categoria -, mentre abbattendo i sedili posteriori si arriva a 1.340 litri.

BYD Atto 2, la guida

Prima di tutto, un po’ di numeri. L’Atto 2 si basa sulla piattaforma e-Platform 3.0, sviluppata internamente da BYD e già utilizzata per altri modelli come la berlina Seal e l’Atto 3. Anche le batterie sono sviluppate internamente e hanno la tecnologia LFP al litio-ferro-fosfato.

La batteria è integrata nel telaio grazie alla tecnologia Cell-to-Body. In pratica, il coperchio superiore del pacco funge da pavimento per l’abitacolo, permettendo un’ottimizzazione degli spazi e, secondo la Casa, una maggiore rigidità per l’intera carrozzeria. 



BYD Atto 2, la prova di Motor1.com

Foto di: BYD

Al lancio, l’Atto 2 si può avere solo con un accumulatore da 45,1 kWh di capacità nominale abbinato a un motore elettrico anteriore da 177 CV. Con questo powertrain, l’autonomia dichiarata è di 312 km nel ciclo combinato e raggiunge i 463 km nell’utilizzo cittadino. Entro fine 2025, BYD introdurrà anche una variante con batteria più grande e motore più potente e autonomia di 420 km nell’utilizzo misto.

Parlando subito di efficienza, nel nostro test di circa 150 km – con un breve tratto urbano e la maggior parte caratterizzata da strade extraurbane e autostrada -, il computer di bordo ha rilevato un consumo di circa 18 kWh/100 km, per un’autonomia reale intorno ai 250-270 km. Con ogni probabilità, guidando solo in città si superano agevolmente i 300 km, ma il valore dichiarato di 463 km sembra un po’ lontano.

Del motore si apprezza sicuramente il brio, con uno scatto 0-100 km/h di 7,9 secondi che lascia indietro – in tutti i sensi – quasi tutte le rivali in questa fascia di prezzo. Alla prontezza, la Atto 2 abbina un assetto orientato al comfort, ma complessivamente equilibrato. La risposta delle sospensioni è morbida, mentre lo sterzo perde un po’ di precisione nel misto, soprattutto quando si guida in modo allegro. 

Degno di nota è il raggio di sterzata di 5,25 m, migliore di diverse concorrenti e che permette manovre più semplici negli spazi stretti.



BYD Atto 2, la prova di Motor1.com

Foto di: BYD

BYD Atto 2: l’efficienza è buona, ma la velocità di ricarica è un po’ bassa

L’insonorizzazione è curata, coi fruscii aerodinamici che si avvertono solo superati i 120 km/h e il rumore di rotolamento delle gomme che non è mai eccessivo. Un po’ da rivedere la differenziazione delle modalità di guida (Eco, Normal, Sport e Snowfield): il comportamento dell’auto cambia poco tra una configurazione e l’altra.

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 

La velocità di ricarica è di 65 kW in corrente continua e di 11 kW in corrente alternata. Collegandosi a una colonnina ad alta velocità, quindi, si passa dal 10 all’80% in 37 minuti: ci sono concorrenti – anche di segmento inferiore – che sono più veloci a ricaricare. E’ vero anche che la dotazione di serie è completa e include sia la pompa di calore sia la tecnologia V2L, con la possibilità di fornire fino a 3,3 kW di energia a dispositivi esterni.

BYD Atto 2, i prezzi

L’Atto 2 viene proposta in due allestimenti, Active e Boost, con un prezzo base che si aggira intorno ai 27.000 euro per la prima, mentre la Boost supera i 30.000 euro. Già nel modello entry level, comunque, ci sono di serie il tetto panoramico, il display da 10,1″ ruotabile, Android Auto e Apple CarPlay wireless, il sistema di telecamere a 360° e diversi dispositivi di assistenza alla guida, tra cui l’avviso dell’angolo cieco e il cruise control adattivo.

Se scegliete la Boost, invece, sono presenti anche i sedili con regolazioni elettriche e riscaldamento, le luci d’ambiente e il display da 12,8″.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Cessione crediti fiscali

procedure celeri