Assalto eolico, Jp Morgan ci prova con le scuole sarde

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Non si mettono scrupoli. Del resto, gli americani, oggi più che mai, pensano di essere i padroni del mondo. Figuriamoci se gli affari sono quelli della JP Morgan, la più grande banca d’affari degli States. Al cospetto di Donald Trump hanno preferito cospargersi il capo di cenere e petrolio, in Sardegna, invece, con qualche accolito in chiave sarda, tentano persino di indottrinare i giovani studenti con le ricette “salvifiche” delle pale eoliche da 380 metri da piazzare niente meno che davanti al litorale tra Siniscola e Olbia.

Addio turismo

Un progetto senza precedenti che, passando da San Teodoro e Budoni, mira ad una devastazione ambientale senza limiti, radendo per sempre al suolo le speranze turistiche di quel tratto di costa esclusivo, vietando ad oltranza pesca e navigazione nella gimkana dei grattacieli d’acciaio da conficcare impunemente in mezzo al mare sardo. Un impianto offshore, quello dei signori di JP Morgan, da ben 65 pale ciclopiche progettualmente posizionate proprio davanti alla costa nord orientale dell’Isola, tutte perfettamente visibili da terra, capaci di cancellare per sempre l’orizzonte marino, con una gigantesca stazione elettrica di connessione da piazzare a Olbia.

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Un milione di utenze

Un piano scellerato di aggressione alle coste dell’Isola per una potenza di ben 975 megawatt, ovvero la produzione elettrica equivalente al consumo di quasi un milione di utenze domestiche, che mai e poi mai riguarderanno i sardi, che saranno costretti a pagare l’energia sempre più cara degli altri. Il nome del progetto è ancora «Tibula Energia», anche se le compagini societarie hanno subito un rimaneggiamento nominale mantenendo, però, l’assetto in capo alla JP Morgan.

Lo sbarco di Nadara

Ora è Nadara Italy S.p.A , da ormai un anno e mezzo, a reggere le sorti dell’operazione Sardegna, ma i capitali e gli intenti sono rimasti sostanzialmente gli stessi. A guidare la scalata al mare sardo c’è Toni Volpe che, della neonata società, è l’amministratore delegato. È lui che nei mesi scorsi si è pubblicamente indispettito per norme troppo vincolistiche che non gli consentirebbero di spazzare posidonia e orizzonti marini ad uso e consumo degli affari dei suoi azionisti, americani e spagnoli. Da tempo vanno in giro a raccontare, dove glielo consentono, i mirabolanti effetti occupazionali di queste “miracolose” pale eoliche. Nell’ultimo proclama, firmato da Nadara Spa, gli americani del vento si sono avventurati a sostenere che queste pale eoliche a mare, tra quelle previste in Sardegna, tre progetti, e quelle da piazzare in Sicilia e Puglia, creerebbero «un potenziale occupazionale di oltre 20mila posti di lavoro diretti e indiretti», come se le eliche le volessero far girare con gambe e braccia umane. Fantasmagoriche dichiarazioni per creduloni in formato stelle e strisce e paraocchi da green di facciata.

Porte in faccia & scuole

Dopo aver ricevuto porte in faccia da Sindaci e amministratori, dopo aver tentato in tutti i modi di proporsi come novelli portatori di sviluppo eolico, ora i signori di JP Morgan, con la casacca di Nadara, tentano la strada dell’indottrinamento scolastico, saltando le amministrazioni locali per sfidare l’impervia strada delle facili promesse a buon mercato, senza contraddittorio, di benessere e lavoro per tutti, a partire dagli studenti sardi. L’operazione di cui, ovviamente, abbiamo le prove documentali, ha come epicentro Siniscola, il Comune perno del progetto eolico a mare della banca americana, sotto il nome di Tibula. Il Sindaco del centro della Baronia, Gianluigi Farris, che sin dagli albori non è stato tenero con il progetto stelle e strisce, pare abbia respinto anche l’ultima avance degli inviati di JP Morgan.

Scuola educational

È a quel punto che sarebbe scattata l’operazione Liceo scientifico “M. Pira” di Siniscola. La circolare del Dirigente scolastico, senza porsi il benché minino problema del fatto che si tratti di una società privata, di un’emanazione diretta di una banca d’affari, per giunta americana, «comunica che gli alunni delle classi 3^A, 3^B, 4^A, 4^B, 5^A e 5^B del Liceo scientifico di Siniscola l’undici febbraio 2025, dalle ore 11:30 alle 13:20 saranno impegnati in attività di PCTO». Per risalire al significato di questa sigla incomprensibile e sconosciuta bisogna avventurarsi nel prosieguo della comunicazione-imposizione: PCTO, ovvero «Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento».

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Orientamento bislacco

C’è da domandarsi che tipo di orientamento dovrebbero “subire” i ragazzi del Liceo di Siniscola: quello della JP Morgan in formato americano o quello in formato nostrano di mister Puddu, il Fabrizio sardo che si dimena senza tregua, tra palazzi regionali e aule scolastiche, per spiegare quanto è bello devastare il mare della Sardegna? Perché, tra le due JP Morgan, c’è una differenza abissale: da una parte c’è quella americana che dice stop alla “follia” delle rinnovabili e, poi, c’è quella di Mr. Puddu che racconta che il futuro è l’eolico a mare, senza essersi accorto di quel che accade nel mondo. Per esempio: spiegheranno ai ragazzi del Liceo scientifico, a proposito di “Orientamento”, che la JP Morgan ha dichiarato, quindici giorni fa, di voler lasciare la Net-Zero Banking Alliance, ovvero l’alleanza mondiale del clima in seguito alle crescenti pressioni del nuovo governo americano? Gli spiegheranno, ai ragazzi di Siniscola, che, preso atto della follia dell’eolico offshore, le sei maggiori banche della più grande economia del mondo, la Goldman Sachs, Wells Fargo, Citi, Bank of America, Morgan Stanley, hanno tutte lasciato il gruppo “eolico-bancario” nel giro di un mese? Probabilmente niente di tutto questo sarà divulgato nelle “fantasiose” slide di Mr. Puddu che già si era esibito, più di un anno fa, in una brillante esposizione del progetto nel municipio di Pula.

«Qui, davanti a voi»

In quell’occasione l’eloquio del novello pasdaran del vento sardo era stato a dir poco catastrofico. Nel tentativo, decisamente mal riuscito, di far capire che quel parco eolico davanti a Nora non si sarebbe visto esordì con un rocambolesco “epitaffio”: «Questi parchi sono due in Puglia, uno in Calabria e due in Sardegna. Nora uno e Nora due. Insomma, qui davanti a voi, sostanzialmente». La rovinosa rappresentazione finì con una sorta di “cacciata” da Pula. Il Sindaco Walter Cabasino fu esplicito: «ll nostro No a questo scempio è irreversibile».

Perfomance eolica

A Siniscola, invece, martedì mattina, la performance di Mister Puddu potrebbe ripetersi, vista l’esplicita circolare dirigenziale: «I ragazzi, riuniti in Aula Magna, incontreranno i referenti di Nadara Italy S.P.A. che progetta, costruisce e gestisce, in Europa e negli Stati Uniti, impianti da fonti energetiche rinnovabili (eolico onshore e eolico offshore, solare, di termovalorizzazione, di biomassa)». Certo è che il “blitz” di JP Morgan, con gli uomini in salsa sarda, al Liceo scientifico M.Pira di Siniscola apre un caso di non poco conto, con profili non solo legali, ma anche didattici ed educativi rilevanti. Prima di tutto l’accesso in una scuola pubblica di “propugnatori” di affari privatissimi, quelli delle grandi banche d’affari americane, senza porsi minimamente il dubbio sull’opportunità dell’incontro d’affari, sia per la contrarietà a quell’operazione di tutti i consigli comunali della zona, sia per ragioni legate al contesto educativo, senza un contraddittorio, compromettendo il principio di formazione critica degli studenti.

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Un incontro a senso unico, con una visione unilaterale dei progetti e del contesto, viste le stesse contraddizioni delle banche d’affari americane, prima tra tutte proprio quella che vorrebbe devastare il proscenio di Siniscola verso la Costa Smeralda. Un “summit” in salsa sardo-americana che rischia di contrapporsi apertamente al contesto sociale nel quale il progetto vuole collocarsi, con un potenziale elevatissimo di degrado, non solo per il paesaggio, ma anche per l’economia reale, quella del turismo, della pesca e della stessa navigabilità di quel tratto di costa. Insomma, una controversa lezione sulla “bontà” del devastante progetto di Tibula & Nadara, spacciato per «Orientamento», che in realtà finisce per sponsorizzare maldestramente un progetto di natura privatistico-affaristica che niente ha a che fare con la transizione energetica. Alla faccia dei valori etici e sociali alla base della scuola pubblica, domani, a Siniscola, si consuma la propaganda eolica di una banca d’affari, per giunta americana.

Mauro Pili

© Riproduzione riservata



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